Cala il mercato auto a febbraio, ma continua la crescita di elettriche e ibride

Cala il mercato auto a febbraio

Calano le immatricolazioni auto in Italia a febbraio (-12,3%), ma numeri positivi delle ibride plug-in (+246,4%), ibride (+149,9%) e elettriche (+30,4%).

Nel complesso le vetture ibride raggiungono il 29,8% di quota mentre le elettriche sono stabili al 2,1%.

Secondo i dati diffusi dal CED del Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, il secondo mese dell’anno si chiude con 142.998 immatricolazioni di auto nuove, pari a -12,3% sul pari periodo 2020, portando i volumi immatricolati nel primo bimestre 2021 a 277.145 unità, con una variazione negativa del -13,1% rispetto alle 318.991 unità dello stesso periodo dell’anno precedente.

Dall’analisi delle immatricolazioni per utilizzatore emerge come la domanda di trasporto privato sia crescente (+11,5%), espressione della necessità di disporre di mezzi personali per gli spostamenti in sicurezza e, grazie alla disponibilità di incentivi statali, dell’interesse a cambiare le auto più vecchie con quelle a più basse emissioni di gas effetto serra. La dinamica delle immatricolazioni a società (-26,1%) e noleggio (-43,5%) risulta, invece, penalizzata dall’incertezza provocata dall’emergenza sanitaria, dal peggioramento del trattamento fiscale legato al fringe benefit delle auto aziendali e dal drastico ridimensionamento del noleggio a breve termine (-75,5%). I dati cumulati del periodo gennaio-febbraio indicano privati +5,1%, società -22,4%, noleggio -43%.

Le auto con tecnologie ad alimentazione benzina e diesel registrano nel mese rispettivamente cali del -35,6% e -35,5%, mentre la composizione del dato progressivo da inizio anno evidenzia una flessione del -34,5% e quota di mercato del 34,5% per le vetture a benzina e una diminuzione del -34,4% con quota arrivata al 25,7% per le vetture diesel. A febbraio le vetture GPL segnano -18,8%, quelle a metano -5,3%. 

Negli ultimi tre giorni di febbraio è stato immatricolato il 39,9% del totale mercato, mentre le auto-immatricolazioni di case e concessionari, secondo le elaborazioni sui dati Dataforce, hanno rappresentato l’8,5% dei volumi di vendita mensili, con una flessione del -34% su febbraio 2020; in particolare, le auto-immatricolazioni dei dealer sono diminuite del -33,3%, quelle delle case auto -42,9%.

La perdita registrata a febbraio evidenzia che stiamo fronteggiando una situazione di mercato di oggettiva difficoltà, attenuata solamente dagli incentivi introdotti dalla Legge di bilancio 2021 e se guardiamo ai dati del 2019, la realtà dei numeri è ben peggiore: la flessione è del -19,9% sul mese e -19,5% da inizio anno – dichiara Adolfo De Stefani Cosentino, Presidente di Federauto, la Federazione dei concessionari auto.

Si pone con urgenza il tema del rifinanziamento, pena un crollo del mercato, degli incentivi della fascia 61-135 g/km di CO2, le cui risorse sono già state impegnate per oltre il 61% e termineranno nelle prossime settimane, quindi ben prima della naturale scadenza stabilita dalla legge per il loro utilizzo. È evidente come il contributo allo svecchiamento del parco auto dato dai veicoli Euro 6 di ultima generazione, anche benzina e diesel, è nettamente prevalente rispetto a quello fornito dai veicoli a bassissime o zero emissioni, i cui numeri assoluti restano ancora marginali, sebbene in forte accelerazione in termini di crescita percentuale.

Dunque – continua De Stefani – se l’obiettivo è rinnovare il parco circolante auto del nostro Paese, troppo anziano e per questo inquinante e poco sicuro (non dimentichiamo che oltre il 56% è ante Euro 5), occorre investire sul settore in modo ampio, responsabile, continuato e ben definito nel lungo periodo, fino a quando l’obiettivo non è raggiunto.

Mi preme sottolineare l’importanza di una programmazione di interventi strutturali per il settore auto che guardino alle finalità ambientali e di sicurezza stradale oltre che con il rinnovo del parco auto anche attraverso il riequilibrio della fiscalità in ottica europea e di neutralità tecnologica. Sono entrambe leve fondamentali nell’attuazione della strategia di transizione ecologica sostenibile verso l’elettrico che, oltretutto consentirebbero di superare la frenata del mercato causata dall’emergenza Covid19 e ridare slancio ad uno dei principali settori economici del Paese che contribuisce al PIL nazionale in maniera rilevante ed ha un grande impatto negli equilibri occupazionali e per il raggiungimento degli sfidanti obiettivi comunitari relativi alla riduzione delle emissioni di CO2.

Riteniamo che la definizione di una nuova proposta per l’automotive da parte del Governo all’interno del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, possa costituire una leva fondamentale per la crescita economica del nostro Paese, debilitato da 25 anni di non crescita e con alle spalle un 2020 che ci ha riportato ai valori del 1995 in termini di PIL e di consumi per abitante – conclude De Stefani.

Fonte: Federauto

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*


Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.