Ci sono moltissimi motivi per considerare l’anno 1912 come un anno molto speciale nella storia di Opel perché sono accaduti grandi avvenimenti.
Dall’inaugurazione della nuova fabbrica di Rüsselsheim che sostituiva quella distrutta da un incendio nell’Agosto dell’anno prima, alla produzione della 10millesima automobile, passando per il giubileo per il primo mezzo secolo di attività, il lancio della nuova 40/100 HP, il nuovo contratto di lavoro, la partecipazione alla 500 Miglia di Indianapolis e molte vittorie sportive sono solo i principali eventi di quell’anno memorabile.
In gara ad Indianapolis
Anche quell’anno anni le Opel parteciparono ad importanti eventi sportivi mantenendo viva l’immagine sportiva del loro costruttore. Una vettura da corsa di 2.600 cc fu venduta alla scuderia americana Stern & Noble che la iscrisse con il pilota Len Ormsky alla seconda edizione della 500 Miglia di Indianapolis in programma a maggio. Ottava nelle prove di qualificazione, la vettura dovette però ritirarsi anzitempo dalla gara per la rottura di una biella.
Maggiore fortuna ebbero un po’ tutti i modelli in produzione. La piccola 5/12 HP vinse il Giro della Lorena di regolarità, la 8/20 HP si assicurò la Corsa Ungherese di Regolarità disputata sulla distanza di 1.300 chilometri, la grande 40/100 HP si impose ad Anversa nella gara sul chilometro lanciato alla velocità media di 120 km/h con al volante il barone Von Waclawiczek.
La grande vittoria di quell’anno fu però l’affermazione di squadra nella Corsa delle Alpi Austriache dove Opel, unica squadra su 17 concorrenti, tagliò il traguardo con tre nuove 18/40 HP senza penalità. Di questa prova, svoltasi tra il 16 ed il 23 Giugno 1912 su una distanza di 2.354 chilometri, Fritz Opel raccontò in seguito:
il percorso era straordinariamente difficile. Solo pochi anni fa nessuno si sarebbe sognato di percorrere tali salite con automobili normali.
Gli organizzatori avevano inoltre sigillato motori, cambi e differenziali per evitare riparazioni durante la corsa. Non c’è da stupirsi se la maggior parte delle 85 squadre iscritte dovette ritirarsi prima del traguardo.
Opel, der Zuverlassige
Queste vittorie valsero alla Opel il soprannome di “Zuverlassige” (“automobile affidabile”) che quando, nella metà degli Anni Trenta, fu ripreso ufficialmente nella pubblicità della Casa tedesca, era quindi già conosciuto da tempo dagli sportivi.
Il fatto che la Opel desse grande importanza all’affidabilità è dimostrato anche dalla speciale attenzione che tecnici ed ingegneri vi dedicavano. Una “brochure”, pubblicata proprio in occasione del giubileo del 1912, sottolineava questo orientamento aziendale “al posto dell’empirismo è stata adottata una corretta procedura scientifica. Nei reparti di prova e controllo dei materiali si esaminano e si capiscono i problemi ad essi relativi”.
Lo stesso testo evidenziava un altro importante concetto, riferito alla 5/12 HP, il modello più piccolo della gamma.
Ecco l’utilitaria, la macchina del popolo, che fa tutto il ragionevole che le si chiede: abbastanza veloce, sicura nella guida, molto comoda; ha prezzi d’acquisto e di manutenzione convenienti, consumi contenuti, pochissima usura dei pneumatici, riparazioni e spese di gestione modeste; non ultima la possibilità di guidare senza bisogno di un autista”. Non si poteva descrivere con maggior sintesi e precisione come deve essere una “macchina per il popolo.
Il granduca di Hessen ai festeggiamenti per il 50esimo anniversario
Il 23 Agosto 1912 si festeggiarono contemporaneamente i cinquant’anni dell’azienda e l’inaugurazione dei ricostruiti impianti di produzione. La festa vera e propria fu celebrata in grande stile con la partecipazione di ospiti di riguardo, primo fra tutti il granduca di Hessen, Ernest Ludwig, che fu salutato dal consigliere commerciale Carl Opel con le parole:
La presenza e la partecipazione di Vostra Altezza Reale imprimono ai festeggiamenti un sigillo di consacrazione e dimostrano che i cinquant’anni passati hanno goduto della più alta approvazione.
Seguirono poi numerosi discorsi, furono distribuiti ordini e titoli “honoris causa” ed alla fine Wilhelm Opel rivolse i suoi ringraziamenti alla ditta ed annunciò che “il fondo di sostegno dei lavoratori” avrebbe ricevuto una dotazione di 250.000 Marchi. Dopo di che il granduca Ernst Ludwig offrì il braccio all’ormai anziana Sophie Opel, vedova del fondatore Adam Opel, dando inizio alla visita dei nuovi fabbricati.
La nuova 40/100 HP
In occasione del giubileo fu presentata anche la nuova Opel 40/100 HP dotata di un 4 cilindri di 10.200 cc da 100 CV. Di questa vettura veniva venduto anche il solo autotelaio al prezzo di 16.000 Marchi, ma i pochi che potevano permettersi questa grande vettura con un passo di 3,6 metri possedevano senz’altro anche i 18.000 Marchi necessari per montare una carrozzeria Doppel-Phaeton od i 20.500 per quella Limousine. Il fatto poi che la vettura potesse trasportare più dei 4 passeggeri originalmente previsti era indicato in un trafiletto nel volantino pubblicitario dove si diceva che “… si possono aggiungere tutti i più svariati sedili ribaltabili”.
Rapporti di lavoro per molti versi rivoluzionari
L’11 Novembre 1912 la Opel firmò un contratto di lavoro con l’Unione Metallurgica Tedesca nel quale venivano indicati con precisione stipendi ed orari di lavoro. L’orario settimanale venne ridotto da 57 a 55.5 ore, mentre la paga di un operaio non specializzato saliva da 33 a 36 Pfennig l’ora. Fabbri, lattonieri ed arrotini ricevevano adesso 50 Pfennig, mentre lo stipendio di capomastri e di impiegati fu portato a 75 Pfennig. Questi stipendi erano alti per quell’epoca e la Opel era assediata da lavoratori desiderosi di ottenere un posto.
A tutto ciò bisogna aggiungere che l’azienda, come aveva dimostrato in occasione del grande incendio, non metteva quasi mai uno dei suoi dipendenti in mezzo alla strada: chi riusciva ad ottenere un posto alla Opel poteva dirsi sicuro quasi come un impiegato comunale di ruolo.
Fonte: Opel Italia
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