Un argomento che vorrei sfatare una volta per tutte è quello del presunto inquinamento causato dalla produzione e smaltimento delle batterie al litio da accumulo di energie rinnovabili.
Molte volte vengono sbandierati sistemi estrattivi primitivi ed ad alto inquinamento in regioni africane, ma è bene ricordare che questo si riferisce al solo cobalto, metre tutti gli altri minerali hanno sistemi di estrazione molto ecologici.
In particolare le batterie che vengono usate per l’accumulo sono del tipo LFP i cui materiali attvi costituenti sono litio, ferro e polifosfati, tutti materiali facimente reperibili e non inquinanti. Bisogna anche chiarire che quando parliamo di batterie al litio si intende che la quantità di litio nel peso complessivo della batteria è solo del 4% ed ancora meno quella delle altre componenti.
Il cobalto per esempio che viene utilizzato nel tipo di batteria NMC è meno dell1% del peso totale della batteria. Le batterie al litio NCM sono usate prevalentemente nella elettronica di consumo e parzialmente dal settore automotive , in cui il tipo LFP ha comunque una maggioranza di utilizzo pari ad oltre il 60 % del totale.
Le batterie che contengono cobalto sono già in forte diminuzione nel mercato e presto saranno sostituite da nuove celle allo stato solido che non contengono questo elemento e saranno più potenti e durature.
Tutti i tipi di batterie comprese quelle al litio NCM e LFP sono soggetto a smaltimento e recupero dei materiali utilizzati al 99% tramite un consorzio che è attivo con sedi in ogni regione italiana.
Quindi per onestà intellettuale non ci sono problemi di sorta nell’uso delle batterie che sono il solo mezzo attualmente a disposizione per stoccare in modo efficiente l’energia delle rinnovabili.
Parlare di motori a combustione oggi è una battaglia perduta in partenza che ci confinerà sempre più al ruolo di nazione retrograda. In tutto il mondo si guarda alle batterie come soluzione dei problemi di inquinamento da CO2 quindi, invece che proporre assurde tecnologie che non risolvono i problemi sarebbe assai meglio concentrarsi su come fare in Italia le migliori batterie, magari con un approccio diverso a quello ora in voga.
Vorrei ricordare a chi ha buona memoria, come a Presezzo (BG) nel lontano 1993, la Torpedo auto elettriche avesse stabilito il record mondiale di autonomia per veicoli elettrici con una percorrenza di ben 508 Km, una distanza che anche oggi molti veicoli elettrici non riescono a raggiungere. Il segreto era nelle batterie Nichel Zinco, sviluppate autonomamente da Torpedo con materiali abbondanti in natura e non inquinanti.
Allora nessuno capì la importanza di quella invenzione, che se sviluppata adeguatamente potrebbe avere successo anche oggi .
Ai politici nostrani vorrei dire : “Invece di rimpiangere il passato facciamo uno sforzo per rilanciarci in tecnologie di cui eravamo riconosciuti campioni mondiali e che poi per cecità imprenditoriale e finanziaria sono state abbandonate .
Saremmo ancora in tempo per recuperare ed essere a buon diritto all’avanguardia nella transizione ecologica”.
#MarcoLoglio #theEMNteam
Foto: le Torpedo Marbella prodotte negli anni ’90 negli stabilimenti di Presezzo (BG)
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