La Dr. Ing. h.c. F. Porsche AG di Stoccarda approfondisce le sue competenze in termini di performance ed elevata efficienza attraverso un’intensa attività di sviluppo nel campo della tecnologia ibrida. Con la Porsche 918 RSR, il costruttore di auto sportive Premium presenta una sintesi superavanzata dei concept ibridi di successo del 2010. La Coupé 918 RSR con motore centrale mette in evidenza il risultato che si ottiene abbinando la tecnologia della 911 GT3 R Hybrid e il design della 918 Spyder in una supersportiva moderna che guarda al futuro.
La 911 GT3 R Hybrid da corsa con accumulatore a volano ad elevato rendimento ha suscitato scalpore nelle corse sul loop settentrionale del Nürburgring, durante la serie American Le Mans (ALMS) a Road Atlanta/USA e nella gara ILMC nella località cinese di Zhuhai. La vettura ha dimostrato il suo immenso potenziale in termini di performance nello scenario reale delle corse affrontando i concorrenti più accaniti. La 911 GT3 R Hybrid – a livello aziendale definita come “Race Lab” – superò anche le ambiziose aspettative della Porsche Motorsport. Con la sua competitività, elevata affidabilità ed efficienza esemplare nei consumi, oltre la performance ai massimi livelli, ha messo in risalto il concept di base sviluppato dai tecnici della Porsche che mira a generare più potenza in modo intelligente. La 911 GT3 R Hybrid genera la sua potenza aggiuntiva grazie alla propria dinamica di marcia, nella fase di frenata. Ora la Porsche ha trasferito questa tecnologia nella Coupé con motore centrale 918 RSR – una variante da competizione della concept car 918 Spyder.
Alla tradizione delle auto classiche destinate alle corse su lunga distanza Porsche, come la Coupé 908 a coda lunga (1969) e la Coupé 917 a coda corta (1971), i designer della Porsche hanno unito la filosofia postmoderna del “form follows function”. La raffinata linea delle curve della 918 RSR è dominata dai potenti passaruota, dalle prese d’aria dall’aspetto dinamico e da un cockpit ispirato alle cabine di pilotaggio. La ventola ben visibile tra le bocchette d’aspirazione Ram Air e lo spoiler posteriore con le dimensioni di quello presente sulla RS Spyder rendono ancora più evidente il suo ruolo di “Race Lab”. Il nuovo colore “Liquid Metal Chromblau” (metallo liquido blu cromo) mette in risalto le sue linee mosse e suggestive, mentre il colore arancio delle pinze dei freni e della fascia longitudinale sulla carrozzeria che distingue, di consueto, le auto ibride della Porsche, crea accenti estetici di notevole impatto.
Anche all’interno della leggerissima monoscocca realizzata in materia plastica rinforzata con fibre di carbonio (CFK), con elevata resistenza alla torsione, domina la tecnologia da competizione. Il motore V8 è una versione più avanzata del propulsore con iniezione diretta della benzina dell’auto da corsa di successo RS Spyder che nella 918 RSR eroga esattamente 563 CV a 10.300 giri/min. I motori elettrici sulle due ruote anteriori contribuiscono rispettivamente con 75 kW, 150 kW in totale, alla potenza massima installata di esattamente 767 CV. Questa potenza aggiuntiva generata durante le frenate viene stoccata in un accumu latore a volano con tecnologia ottimizzata.
I due motori elettrici presenti nella 918 RSR fungono da sistema TorqueVectoring con ripartizione variabile della coppia motrice sull’asse anteriore che aumenta l’agilità e migliora la sterzata. Il motore centrale posto davanti all’asse posteriore è accoppiato ad un cambio da gara, anch’esso basato su quello dell’auto da corsa RS Spyder. Questo cambio con ingranaggi ad innesti frontali a sei marce con alberi in posizione longitudinale e ruote dentate cilindriche a denti diritti viene comandato da due paddle situati dietro il volante da gara.
Il carattere puristico e da competizione di questa vettura è messo in evidenza anche dall’allestimento particolarmente funzionale. Le porte caratteristiche, che si aprono dal basso in alto in direzione obliqua, la presa d’aria nel tetto, situata tra i battenti delle porte, i cofani anteriore e posteriore in CFK a chiusura rapida, le due antenne sul tetto per i collegamenti radio dai box e la telemetria, i piccoli ‚flic’ frontali sui lati, che sono tipici della RS Spyder, o anche gli ‘splitter’ dell’aria sotto il sottoparaurto frontale e i pneumatici slick da competizione privi di profilo montati sulle ruote da 19 pollici con serraggio centrale definiscono in modo univoco la funzione sperimentale da “Race Lab”.
Rispetto alla concept car 918 Spyder, l’abitacolo della 918 RSR si distingue per l’atmosfera essenziale da competizione. Il rivestimento in pelle marrone del sedile a guscio stretto ed avvolgente è ispirato alla storia dei ‘gentleman-driver’, mentre le spie di cambio marcia sul volante da gara e la spia di recupero energia sul piantone dello sterzo antistante il display forniscono una serie di informazioni al pilota. Al posto della consolle centrale avveniristica della concept car 918 Spyder con caratteristiche ergonomiche all’avanguardia e superficie del tipo ‘touch-sensitive’ il cockpit della 918 RSR si avvale di una consolle essenziale con interruttori a levetta per la suddivisione dello spazio. A destra rispetto alla consolle si trova l’accumulatore a volano che rimpiazza il sedile del passeggero.
L’accumulatore a volano è un motore elettrico il cui rotore ruota ad un regime massimo di 36.000 giri al minuto per accumulare l’energia rotativa. L’accumulatore viene caricato non
appena i due motori elettrici presenti sull’asse anteriore invertano la loro funzionalità durante le frenate fungendo da generatori. Azionando l’apposito tasto, il pilota può prelevare l’energia contenuta nell’accumulatore a volano e utilizzarla nelle fasi di accelerazione e di sorpasso. In questa fase, il volano viene decelerato dal sistema elettromagnetico che trasforma la sua energia cinetica e trasmette fino a 2 x 75 kW, 150 kW in totale, ai due motori elettrici presenti sull’asse anteriore.
La ricarica completa per fornire questa potenza aggiuntiva richiede circa otto secondi. Nel modello di successo 911 GT3 R Hybrid questa potenza aggiuntiva può essere utilizzata – in funzione della situazione di gara – anche per migliorare il consumo, ad esempio ritardando i pit-stop o riducendo la capienza del serbatoio di carburante e, di conseguenza , il peso della vettura.
La Porsche impiega questo concept ibrido utilizzato per le gare nella nuova “Race Lab” 918 RSR a titolo sperimentale. Nella 918 RSR “Porsche Intelligent Performance” sta per ricerca di metodi per migliorare ulteriormente l’efficienza in modo sostenibile tenendo conto delle condizioni più severe della pista, dei tempi di giro, dei pit-stop e dell’affidabilità: un mestiere che la Porsche pratica con successo da oltre 60 anni.
Infine, il numero di partenza 22 è stato scelto per celebrare l’anniversario di un altro grande successo. Nei tempi in cui le vittorie complessive nella corsa di Le Mans non erano ancora
‘routine’ per la divisione “corse” della Porsche, cioè nel 1971, i piloti Dr. Helmut Marko e Gijs van Lennep furono i primi ad attraversare la linea di traguardo in occasione della 24 ore classica. Il record di distanza percorsa con la loro Porsche Coupé 917 a coda corta – 5.335,313 chilometri ad una velocità di 222,304 km/h – non durò in eterno, ma esattamente 39 anni, fino al 2010. Anche la 917 con design Martini era una vettura sperimentale e molto avanzata per la sua epoca: il suo telaio ad elementi tubolari in magnesio fissò nuovi riferimenti nel campo delle costruzioni leggere dominato dalla Porsche.
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