Il Nordest protagonista nell’energia

Il Nordest protagonista del futuro energetico nazionale

Fonte: greeNordEsT

Vicenza, Italia. 10 gennaio 2013. A Vicenza, nella sede di AIM, riuniti i protagonisti dello sviluppo del territorio triveneto grazie alla rete greeNordEsT. È stato elaborato un documento finale condiviso che getta le basi per una pianificazione sostenibile a livello nazionale.

Finalmente raccolte in un unico documento le posizioni dei rappresentanti del Nordest che operano nel campo delle energie alternative, dell’efficienza energetica e della gestione delle reti. Sulla spinta della consultazione pubblica su “Strategia Energetica Nazionale” (SEN), proposta del Ministero dello Sviluppo Economico, nelle scorse settimane si è riunito a Vicenza, nella sede di AIM, un gruppo di lavoro promosso da greeNordEsT in collaborazione con AIM Vicenza Spa, e composto da una ventina di responsabili di altrettante aziende del Veneto, al fine di fornire una visione strategica globale e completa, che parte dalle esigenze di chi ogni giorno opera nel territorio.

Il documento finale di undici pagine, inviato al Ministero, si basa prima di tutto sugli effetti positivi che una visione al 2050 potrebbe comportare per tutti i settori interessati. In primo luogo, una diminuzione dell’inquinamento dovuta al progressivo processo di decarbonizzazione e abbandono delle fonti fossili, la riduzione dei costi dell’energia per tutti grazie alla maggiore indipendenza energetica del Paese e la maggiore innovazione tecnologica e sviluppo di nuove filiere con il conseguente incremento del sistema produttivo, che porta alla creazione di posti di lavoro. La visione proposta comporterà più benessere sociale e, attraverso il sistema delle smart cities, garantirà un minore impatto ambientale e la valorizzazione del nostro paesaggio.

«Per contribuire in modo sostanziale – afferma Rosanna Bonollo di greeNordEsT – servono visione e un nuovo metodo per collaborare lasciando da parte gli individualismi. Questo tavolo di lavoro sulla SEN è nato dalla necessità di unire le forze e dare un contributo completo, sotto tutti i punti di vista, sulla strategia da adottare da ora al 2050 nei progetti di efficienza energetica e, più in generale, di sviluppo sostenibile delle comunità. Le associazioni di categoria, le aziende di servizi locali e le imprese private devono diventare i protagonisti della nuova fase di sviluppo economico e sociale del territorio. Gli obiettivi devono essere chiari per ottimizzare al massimo le risorse e incidere sulle scelte di investimento e pianificazione, a tutti i livelli».

Dal canto suo, Otello Dalla Rosa, Amministratore unico di AIM Energy, ha sottolineato come una strategia energetica nazionale sia indispensabile per far ripartire una crescita sostenibile. Si tratta di mettere insieme maggiore efficienza energetica, e quindi riduzione dei costi per imprese e famiglie, con investimenti in energia rinnovabile e pulita, contribuendo così alla riduzione dei gas serra e all’equilibrio ambientale. In questo contesto i progetti su smart cities a cui anche AIM sta lavorando con intensità, e micro-generazione di energia rinnovabile con accumulo locale.

Al tavolo tecnico hanno preso parte: Nicola Baggio, product manager FV – Cittadella (PD); Rosanna Bonollo di greeNordEsT/www.energheiamagazine.eu – Thiene (VI); Paolo Colla, Amm. Unico AIM Group – Vicenza; Aldo Campesan, avvocato – Vicenza; Fabio Candelaro di AIM Energy – Vicenza; Leopoldo Cosma di Schüco International Italia Srl, Divisione Nuove Energie – Padova; Silvestro Cracco di ZECO automazioni Srl – Fara Vic.no; Otello Dalla Rosa, Amm. Unico AIM Energy – Vicenza; Alessandro Delaini, C&P Ecoaction – Verona; Francesco Fiore di Conergy Italia S.p.A, Direzione Sviluppo Progetti e Nuovi Business – Vicenza; Roberta Gadia di Aplus – Padova; Francesco Marinelli del Metadistretto della Bioedilizia – Treviso; Andrea Mercusa di ANCE Veneto; Mirko Paccagnella di Esco Berica – Lonigo (VI); Diego Pavan di EDILVI ESCo – Villorba (TV); Vladi Riva di Confartigianato Vicenza; Roberto Segalla di CNA Vicenza Impiantisti; Davide Spotti di Regalgrid; Livio Zarantonello di ANCE Veneto.

greeNordEsT è nato inizialmente come evento locale in occasione di EUSEW (European Union Sustainable Energy Week). Oggi greeNordEsT è una rete che raggruppa diversi operatori del settore delle energie rinnovabili, dell’efficienza energetica e della bioedilizia. Obiettivo principale dei tavoli di lavoro è la diffusione di una cultura della sostenibilità economica e sociale del territorio alla ricerca di un nuovo modello di riferimento e di un nuovo paradigma di sviluppo.

Tavolo di lavoro per la consultazione sulla strategia energetica nazionale

Osservazioni e commenti

Dal documento “Tavolo di lavoro per la consultazione sulla strategia energetica nazionale Osservazioni e commenti” inviato al Ministero dello Sviluppo Economico, frutto del gruppo di lavoro istituito da greeNordEsT in collaborazione con il Gruppo AIM, emergono alcune priorità:

  • sburocratizzazione / semplificazione dei processi autorizzativi. È auspicabile la costituzione di un testo unico delle rinnovabili a livello nazionale e di un commissario per l’energia;
  • stoccaggio dell’energia, anche tramite l’utilizzo del surplus elettrico con accumulo termico. È importante premiare ed incentivare lo stoccaggio da fonti di energia rinnovabili;
  • smart grid come architettura della distribuzione energetica;
  • incremento dei SEU (Sistemi Efficienti di Utenza);
  • incremento delle RIU (Reti Interne di Utenza);
  • azioni mirate all’efficientamento dell’intera filiera energetica (produzione, trasporto, consumo);
  • obbligatorietà dei masterplan energetici per l’utilizzo del cascame termico (chiusura dei cicli);
  • diffusione della banda larga;
  • norme e misure a costo zero per favorire la grid parity;
  • premiare le strategie di efficientamento nella filiera tecnologia industriale (reti di impresa).

 

I passaggi principali del documento sottolineano come «gli obiettivi numerici al 2030 devono essere più coraggiosi» e «le trivellazioni per l’estrazione di idrocarburi nel nostro Paese non devono e non possono essere un obiettivo strategico». Partendo dalla convinzione che l’approccio dev’essere quello di «una visione al 2050», si afferma che «le barriere che hanno finora limitato le soluzioni di efficienza energetica sono state la scarsa cultura, la complessità normativa ed un orizzonte economico sempre incentrato sul breve periodo».

L’efficienza energetica e la conseguente riduzione dei consumi, infatti, possono diventare un volano per una “filiera produttiva made in Italy” competitiva. Un motore per le imprese e per l’economia.

Nello specifico, secondo chi opera nel territorio, c’è bisogno di «una sostanziale deroga al patto di stabilità per investimenti sull’efficienza energetica», «adeguati strumenti di accesso al credito agevolato per efficienza energetica» e «un meccanismo degli sgravi fiscali, che deve assumere una forma certa e stabile nel tempo». Ottenibile solo attraverso una «seria e vera certificazione energetica».

Si devono implementare le reti infrastrutturali in un’ottica smart: la filiera industriale italiana è impegnata da tempo a lavorare su reti intelligenti ed efficienti e può fornire la tecnologia adeguata ad aumentare l’efficienza del sistema.

La Strategia Energetica Nazionale deve porsi obiettivi ambiziosi, in primis la decarbonizzazione e l’indipendenza energetica del Paese; nel contempo, avere e dare al Paese vision, governance, modelli, scelte, programmi, misure, strumenti, comportamenti per la crescita sostenibile dell’Italia. Si deve guardare al futuro scegliendo fin da subito il modello organizzativo di sistema energetico che s’intende perseguire.

Le smart grid, infatti, sono in grado di far fronte ai numerosi problemi legati alla generazione diffusa del sistema elettrico e al controllo dei carichi. Sono strutture innovative che danno la possibilità di coinvolgere i cittadini-utenti finali nei consumi e mantenere un livello alto di sicurezza e affidabilità del sistema. Attraverso la smart grid, infine, si può sviluppare un’infrastruttura di ricarica per veicoli elettrici, favorendo la diminuzione di emissioni inquinanti.

Per quanto riguarda le rinnovabili elettriche, secondo il documento prodotto dal tavolo di lavoro veneto, «è condivisibile il continuo supporto agli investimenti, anche in presenza di riduzione o assenza di incentivi diretti. In particolare nel fotovoltaico è auspicabile il supporto alla generazione diffusa e l’appoggio alla ricerca della grid parity attraverso l’aumento della soglia per lo scambio sul posto e il chiarimento e la stabilizzazione della detrazione del 50% per l’installazione di impianti fotovoltaici».

Da Nordest, inoltre, arriva la ferma contrarietà allo «sviluppo della produzione nazionale di idrocarburi, con un ritorno ai livelli degli anni Novanta, anche se nel rispetto dei più elevati standard ambientali e di sicurezza internazionali. Per cui è secco il no a trivellazioni e a nuova generazione da fonti fossili».

Infine, emerge la necessità di un’«armonizzazione di tutte le norme regionali» e di uno sviluppo a livello locale (federalismo effettivo) delle ESCo, società di servizi energetici.

 

 

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