Etanolo dalle biomasse, verso la produzione sostenibile di etanolo

Negli Stati Uniti l’etanolo utilizzato come additivo della benzina deriva dal mais, nonostante le biomasse siano le materie prime più convenienti, pur di avere una tecnologia economicamente conveniente Lee Lynd

Un gruppo di ricercatori della Thayer School of Engineering at Dartmouth e della società Mascoma Corporation di Lebanon, nel New Hampshire, ha scoperto un nuovo metodo che permette di produrre grandi quantità di etanolo cellulosico, uno dei maggiori candidati a costituire un’alternativa sicura e sostenibile ai combustibili derivati dal petrolio per il traffico veicolare.

Per la prima volta, il gruppo ha modificato con tecniche di ingegneria genetica un batterio termofilico – cioè in grado di crescere in condizioni di alta temperatura – in modo che tale organismo produca etanolo come unico prodotto di processi fermentativi.

“La nostra scoperta rappresenta una possibile strada per facilitare la conversione di biomasse cellulosiche inedibili, comprese quelle costituite da legno, erba e altri materiali di scarto, in etanolo”

Ha spiegato Lee Lynd, docente di progettazione ambientale della Thayer School che ha sviluppato la metodica e ha firmato un articolo sulla rivista “Proceedings of the National Academy of Science”.

“Il metodo che abbiamo sviluppato è vantaggioso già nel breve termine, dal momento che gli enzimi cellulasi tipicamente utilizzati nella produzione di etanolo sono costosi, ma possono essere aumentati utilizzando i meno costosi organismi modificati.”

Secondo Lynd, quello attuale è solo un primo passo, una dimostrazione di fattibilità, in attesa di un futuro sviluppo di microbi che producano etanolo da biomasse cellulosiche senza l’aggiunta di enzimi.

Negli Stati Uniti tutto l’etanolo utilizzato come additivo della benzina deriva dal mais, nonostante le biomasse siano largamente riconosciute come materie prime più convenienti, pur di avere una tecnologia economicamente conveniente. L’etanolo cellulosico è disponibile su larga scala, non comprende materie prime che possano essere destinate all’alimentazione ed è economicamente competitivo col petrolio.

Tra i benefici ambientali, vi è un ciclo del carbonio sostenibile: il contributo netto alle emissioni di gas serra è in questo caso praticamente nullo, da momento che il carbonio emesso durante la combustione dell’etanolo è pari al carbonio sequestrato durante la crescita della biomassa. Oltre a ciò, l’etanolo può essere utilizzato per l’alimentazione delle celle a combustibile a idrogeno.

Fonte: http://www.dartmouth.edu/~news/releases/2008/09/08.html

Tratto da: lescienze.espresso.repubblica.it

 

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*


Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.