Parla Alejandro Agag nel sabato della “sua” prima gara

di Marcelo Padin

Direttore Editoriale Electric Motor News

 

Pechino, Cina. 15 settembre 2014. Alejandro Agag è il vero “colpevole” – e sottolineamo che è una bella colpa – dell’esistenza della Formula E.

Giovane, con molta esperienza alle spalle e con il “savoir faire” che i grandi manager dell’automobilismo devono avere, Alejandro Agag ha la particolarità di credere nel suo progetto e di credere fermamente nelle auto elettriche, particolarità che accomuna al sottoscritto, che ci crede nelle auto a batterie dalla prima rivista pubblicata del bimestre gennaio-febbraio 1992 nella quale il direttore era sempre il sottoscritto, un po’ meno bianco di capelli, ma sempre convinto del futuro della mobilità elettrica.

Forse per quello ci siamo trovati subito bene, sia davanti alla telecamera che parlando fuori microfono e in modo informale.

Cosi abbiamo estrapolato delle dichiarazioni fatte lungo il week end – che in realtà è stato è sarà sempre il sabato – prima, durante e dopo la prima storica gara della Formula E di Pechino.

 

Come viene prodotta l’elettricità

Come produrre l’elettricità necessaria per alimentare le auto elettriche?. La domanda è lecita e la risposta non è scontata, considerando le diverse problematiche di muovere attorno al mondo delle infrastrutture, sistemi, equipaggiamenti tecnici e personale. Al riguardo Alejandro Agag ha detto:

“Abbiamo studiato questo problema che non era di facile soluzione. Ovviamente non potevamo dipendere dall’elettricità del posto perché se ci fosse stato un black-out la gara sarebbe saltata. Nemmeno potevamo produrre elettricità da fonti non rinnovabili e non sostenibili perché va contro la filosofia della Formula e, ed il primo pensiero che abbiamo avuto è stato l’idrogeno, che secondo me è una risorsa molto valida. Ma l’idrogeno comporta molti problemi di trasporto e noi dobbiamo andare in giro per il mondo, quindi abbiamo scartato per il momento questa soluzione, almeno allo stato attuale della tecnologia. Abbiamo studiato altre soluzioni ma nessuna ci convinceva completamente, finché abbiamo conosciuto questa start-up inglese, l’Acquafuel, che genera l’energia con la glicerina, un combustibile su base naturale che lo si può anche assaggiare (ndr: il Direttore di Electric Motor News l’ha assaggiato ed è bianco, semiliquido, dolciastro). Loro sono in grado di fornire la corrente che serve con fonte naturale rinnovabile ed è facile da trasportare perché servono soltanto tre container per il generatore, il serbatoio, il combustibile , i fili e le prese”.

 

Putrajaya sarà più facile, ma è una sfida per le batterie

Finita la gara nel migliore dei modi, ci si pensa subito al futuro. Così è il mondo delle corse … si corre in tutti i sensi; e ovviamente Alejandro Agag ha subito parlato della seconda gara di Putrajaya in Malesia.

“A livello di organizzazione, dovrebbe essere tutto più semplice perché la prima è sempre una sfida ed è andato tutto per il meglio. Ora non ci resta che ripetere tutto quello che abbiamo fatto qui a Pechino. E’ chiaro che sorgerà qualche problema da risolvere, ma sicuramente sarà più semplice.

Per quanto riguarda la gara di Putrajaya, sarà una grande sfida per le batterie e per i piloti, non soltanto per il grande caldo ma anche per l’umidità dell’ambiente. (ndr: un inviato dell’organizzazione della gara malese ha dichiarato che quello è il periodo delle grandi piogge e che la temperatura dovrebbe essere di circa 38 gradi con picchi del 90 per cento di umidità)

Inoltre – ha continuato Agag – è possibile che ci sia la pioggia quindi potremo anche vedere una gara sul bagnato che rappresenta un’altra sfida per la Formula E”.

 

Cosa c’è da migliorare?

In conferenza stampa, un giornalista ha fatto questa domanda ed Alejandro Agag ha risposto nel seguente modo:

“Retoricamente potrei dire che sempre ci sono cose da migliorare, che questa è la prima ed abbiamo tutto da imparare .. questo è vero … ma sinceramente non vedrei in che aspetto dovremo migliorare. Tutto ha funzionato benissimo qui in Cina, non c’è stato nemmeno un problema … quindi sinceramente bisognerebbe ripetere tutto quello che abbiamo fatto qui”.

 

Saltata la gara di Rio

Riguardo la quinta gara della stagione, originalmente programmata a Rio de Janeiro, da qualche tempo è sparita dal calendario. In occasione della conferenza stampa di Pechino, Alejandro Agag ha svelato il mistero.

“Sicuramente non faremo la gara di Rio, ma abbiamo due idee e due strade da seguire. O fare il campionato con nove gare il che non è male per essere la prima stagione, oppure in una delle gare già previste organizzare in un modo che ci sia gara 1 e gara 2, una sabato e l’altra domenica. E’ tutto da valutare ed al momento stiamo studiando il da farsi”

 

Le critiche di Vettel ed il gusto per il formaggio

Riguardo le critiche che Sebastian Vettel ha rivolto alla Formula E (“a me piacciono le cose più dure, la Formula E è morbida … come il formaggio”), quando in conferenza stampa un collega ha chiesto la sua opinione, sorridendo tranquillo ha semplicemente detto:

“A me piace il formaggio”.

 

Non vengono a fare una passeggiata in auto elettrica

Dopo la gara, commentando l’incidente tra Prost ed Heidfeld, Alejandro Agag ha detto:

“Come avete visto, qui ci sono gare vere. Si rischia ed oggi abbiamo visto una gara fantastica, con tanti sorpassi e con l’incidente finale. Questa è la dimostrazione che sono gare vere, che i piloti non vengono per fare un giro in auto elettrica, ma tutti ci tengono e vogliono vincere come è giusto che sia”

 

La seconda stagione di Formula E

“Sai, una stagione dura soltanto un anno e poi dovrebbe cominciare l’altra stagione. Un anno passa in fretta, quindi stiamo lavorando già per il secondo anno, ci sono molte città che vorrebbero avere il proprio e-prix, e noi vogliamo portare la Formula E in tutto il mondo, pensiamo all’Africa, pensiamo ad altri Paesi dell’area Asia Pacifico, del Sudamerica … ci stiamo lavorando”.

 

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