L’efficacia del FAP®

Fonte: Peugeot Italia

Milano, Italia. 20 ottobre 2007. Il FAP® (Filtro Attivo Antiparticolato) di PSA Peugeot Citroën, grazie all’efficacia sulle nanoparticelle (di diametro fino a 1000 volte più piccolo del PM10!), ha ottenuto riconoscimenti ufficiali della sua efficacia nella lotta contro l’inquinamento atmosferico urbano e nella gestione dell’emergenza del
particolato e delle famose “polveri sottili” che balzano agli onori della cronaca durante l’inverno.

Infatti, le Province, i Comuni capoluogo ed i Comuni con oltre 50mila abitanti dell’Emilia Romagna hanno firmato un accordo con la Regione che autorizza, come già deliberato in precedenza dall’Amministrazione Provinciale di Bolzano, il libero transito delle vetture dotate dell’accoppiata turbo diesel HDi – FAP® nei giorni in cui verranno imposte limitazioni al traffico per motivi ambientali (la Provincia di Bolzano ha anche esonerato i modelli con il FAP® dal pagamento della tassa di circolazione).

La Regione Lombardia, i Comuni di Venezia, Torino, Perugia, Padova e Frosinone hanno a loro volta deliberato la libera circolazione delle auto equipaggiate con il filtro attivo antiparticolato. L’elenco e la cartina aggiornata delle città in cui il FAP® ha semaforo verde è all’indirizzo http://www.peugeot-fap.it

Il principio di funzionamento

Il FAP® di PSA Peugeot Citroën non è un semplice supporto filtrante (come su altri veicoli), ma un “sistema” che impedisce l’emissione di particolato nell’ambiente già nel motore durante la fase di combustione. L’additivo che viene miscelato nel serbatoio del gasolio, oltre a svolgere la funzione di abbassare la temperatura del particolato per permettere la rigenerazione del filtro, consente l’aggregazione delle polveri sottili in macromolecole (quale
che sia il loro diametro) all’uscita dalla camera di combustione. Sono poi queste macromolecole (composte da polveri di differente diametro, fino a 1000 volte più piccolo del PM10) ad essere intercettate dal supporto filtrante.

L’additivazione avviene miscelando con il gasolio, in modo completamente automatico e ad ogni immissione di carburante nel serbatoio, una sostanza chiamata “cerina” (ossido di Cerio – sostanza naturale inerte) che
chimicamente possiede questo potere.

La cerina permette inoltre di abbassare la temperatura d’infiammabilità di queste macromolecole in modo da poterle bruciare quando si trovano accumulate nel FAP® ed al momento più opportuno deciso dal computer che gestisce tutti i particolari del funzionamento del motore, per liberare (rigenerare) quindi il FAP®.

La combustione avviene mediamente ogni 800-1000 km, prevalentemente su percorsi extraurbani (il computer li riconosce in funzione della velocità e della sua costanza e da altri parametri di funzionamento del motore), dura pochissimi secondi senza ulteriori emissioni di particolato e senza alcuna variazione di comportamento nella marcia del veicolo, per cui il guidatore non se ne accorge.

La cerina è contenuta, fin dalla fabbrica, in un piccolo serbatoio posizionato vicino a quello del gasolio e un iniettore particolare comandato dal computer provvede ad immettere la giusta quantità nel gasolio non appena questo
viene imbarcato.

Grazie al miglioramento continuo della qualità della cerina e del supporto filtrante, i FAP® di nuova generazione non dovranno subire nessun intervento di manutenzione periodica per i primi 210.000 km percorsi (autonomia
praticamente sufficiente per l’intera “vita” dell’auto).

La Stazione Sperimentale per i Combustibili (SSC)

La Stazione Sperimentale per i Combustibili di San Donato Milanese, fondata nel 1940, si dedica all’analisi dei combustibili tradizionali (petrolio, carbone, gas) e dei principali prodotti derivati, fornendo il proprio contributo di studio e di ricerca per la salvaguardia dell’ambiente e per la salute dell’uomo.

Tra i vari studi effettuati dalla SSC uno in particolare, pubblicato sul numero di ottobre 2002 di Quattroruote, ha messo in luce come in una grande città come Milano, le polveri emesse allo scarico di un veicolo equipaggiato con FAP® possono spesso essere inferiori a quelle presenti nell’atmosfera ed aspirate dal motore stesso.

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