DeepSpeed, l’inedito hydro-jet elettrico che abbina alta efficienza ed elevata velocità

Hydro-jet elettrico DeepSpeed

DeepSpeed è l’hydro-jet fuoribordo elettrico che promette di rivoluzionare il mondo nautico, afferma la startup che ha sviluppato il progetto ed Electric Motor News ha voluto sapere di più.

Hydro-jet elettrico DeepSpeedCosì abbiamo chiesto di poter visitare la sede dell’azienda e siamo subito stati accontentati da William Gobbo, fondatore e Manager della startup, che ci ha accolto con gentilezza e modestia, ma con le idee ben chiare riguardo il piano di sviluppo, supportato da studi ben accurati che spaziano dalla fisica alla matematica, ai materiali, passando per gli studi di mercato della realtà nautica a livello mondiale.

La competenza e la passione è tangibile…

Sono da sempre un appassionato di nautica – ha esordito William– ma non ci stavo a convivere con le chiazze d’olio e benzina che lasciano sull’acqua i motori nautici e nemmeno con il consumo esagerato di carburante per muovere un motoscafo, così ho iniziato a pensare ad una soluzione alternativa.

L’occasione si è poi presentata quando il motore della mia barca mi ha lasciato senza vacanza nel mese di agosto di tanti anni fa (ndr, era il 2007).

Hydro-jet elettrico DeepSpeedGli studi fisici dimostrano che la propulsione a elica è alquanto inefficiente, aspetto che viene migliorato leggermente utilizzando le eliche controrotanti, ma senza comunque raggiungere mai efficienze degne di nota.  Sopra i 30 nodi poi, l’energia propulsiva si riduce drasticamente rispetto alla quantità di energia erogata dal motore (endotermico o elettrico), di conseguenza per salire di velocità c’è la necessita di impiegare motori e serbatoi (o batterie) più grandi, occupando quindi ancor più spazio all’interno dello scafo.

Anche spostando l’attenzione dai sistemi ad elica agli attuali idrogetti, la situazione non migliora di molto, anzi, alle basse velocità l’efficienza è addirittura inferiore a quelle delle eliche.

Hydro-jet elettrico DeepSpeedE’ principalmente un problema di fisica oltre che costruttivo – ci spiega William – da ricercarsi nel fatto che gli attuali idrogetti sono tutti entrobordo, quindi rispetto alle eliche risolvono alcuni problemi ma ne introducono di altri, se possibile anche peggiori… – ci dice sorridendo.

L’innovazione introdotta da DeepSpeed è infatti quella di essere un jet fuoribordo e di racchiudere al suo interno anche un potentissimo motore elettrico, cosa che permette poi di apportare tantissime innovazioni fluidodinamiche oltre che eliminare da dentro lo scafo pesi, ingombri, vibrazioni, portandoli fuori dove non sono più un problema e diventano anzi opportunità.

Comparando DeepSpeed con gli altri propulsori la curva di efficienza è sempre superiore ed a tutte le velocità. Sopra i 30-35 nodi, l’efficienza rispetto ai sistemi ad elica diventa imbarazzante – prosegue William – e questo a prescindere se prendiamo come esempio eliche o jet azionati da motori endotermici o elettrici.

La storia di un silenzioso lavoro iniziato nel 2007

La storia di questo progetto inizia nel 2007 con lo sviluppo del concept e dei primi prototipi, ma il progetto viene poi sospeso nel 2013 per i limiti delle batterie dell’epoca.

Nel 2016, il colosso Yamaha presenta un concept di un motore elettrico vagamente simile ma meno innovativo in quanto sempre basato su elica. E’ stato lì che il progetto viene ripreso coinvolgendo le università di Modena e Reggio Emilia ed il Politecnico di Milano.

Hydro-jet elettrico DeepSpeedNel 2017, il prof. Benini dell’Università di Padova, docente di fluidodinamica e consulente sui jet per le maggiori industrie aeronautiche, valida «con entusiasmo» il progetto e si comincia a lavorare “sul serio”, come dice William.

In quell’anno viene anche costituita la startup innovativa che nel 2018 vede entrare i soci di capitale per finanziare la ricerca e sviluppo e vengono validati in acqua i primi motori.

Il brevetto è in arrivo, ma ha già vinto una medaglia d’oro quale il “Seal” ovvero un certificato di eccellenza rilasciato da una commissione scientifica nell’ambito del prestigioso programma di finanziamento Europeo Horizon2020.

Tanta competenza, professionalità e tanto lavoro

Hydro-jet elettrico DeepSpeedLa nostra visita è circondata da modelli in scala ed a grandezza reale, da pezzi di motore prototipati con stampanti 3D, e per ciascun di questi William ci spiega i principi fisici o meccanici che agiscono su esso.

Vediamo anche tanta elettronica “già nota” mentre di altra vediamo che viene assemblata internamente.

In questa fase siamo più che altro un fastidio per i produttori di componenti, che preferiscono lavorare su grandi commesse, quindi tendiamo a farci quasi tutto in casa, compreso il pacco batterie – ci spiega William – ma stiamo parlando con noti brand Italiani già presenti sul mercato con veicoli elettrici per tentare di fare sinergia assieme, infatti la filiera della mobilità elettrica è ancora piuttosto giovane in Italia.

Hydro-jet elettrico DeepSpeedLa conversazione prosegue a lungo e ben oltre l’orario convenuto. Alle diverse affermazioni di William seguono poi puntualmente sempre le spiegazioni tecniche e quelle sui principi fisici che le supportano.

L’impressione complessiva è quella di aver a che fare con professionisti che sanno esattamente quello che stanno facendo e che non lasciano nulla al caso.

Curiosiamo qui e la e ci viene fatto vedere del materiale video dei test interni svolti sui loro motori. Chiediamo di poter pubblicare qualcosa ma la risposta è gentile ma netta…

Devo proteggere gli interessi dei miei investitori oltre che preservare l’immenso lavoro fatto dal Team in questi dodici anni, quindi non è purtroppo possibile.

In ogni caso, ci lasciamo con la reciproca promessa di poter assistere di persona alla prossima sessione di test in acqua.

Una visita con sorpresa finale

Hydro-jet elettrico DeepSpeed
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Ci congediamo e gentilmente William ci accompagna, parlando del futuro della nautica, soprattutto elettrica.

Ad un certo punto, senza preavviso, deviamo dal percorso e ci viene inaspettatamente aperta una porta dietro la quale fa bella mostra di se uno scintillante motore DeepSpeed.

E’ il nostro motore numero 9 – spiega – sui quali stiamo facendo i test di efficienza in acqua. Se avete ancora qualche giorno di pazienza, potrete vederlo in acqua accanto al suo gemello nr 10, che è invece destinato a motorizzare la nostra barca laboratorio.

Bello è bello, non c’è che dire. Aspettiamo adesso impazienti di poterlo vedere all’opera, ma i curiosi possono visitare il sito www.deepspeed.it  dove troveranno del materiale molto interessante…

#MarceloPadin #TheEMNTeam Fonte: Team DeepSpeed

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