Storia. Opel Astra Diesel Hybrid scopriva 15 anni fa l’ibrido bimodale

Storia. Opel Astra Diesel Hybrid
Opel Astra Diesel Hybrid Concept

Nel settore dei veicoli a propulsione ibrida, Opel possiede in listino il modello SUV Grandland X plug-in Hybrid equipaggiato con le ultime tecnologie applicate al settore.

Quindici anni fa però, al Salone di Detroit del 2005, la Casa tedesca, presentava in anteprima mondiale il prototipo Opel Astra Diesel Hybrid, equipaggiato con il primo sistema ibrido bimodale del mondo, in grado ridurre i consumi fino al 25% rispetto a una vettura corrispondente senza nulla togliere al piacere della guida.

Realizzato presso il Centro Internazionale Ricerche Tecniche di Rüsselsheim sulla base di una normale Opel Astra GTC, era una vettura a trazione anteriore dotata di un motore 1.700 turbodiesel common-rail e di un sistema di propulsione ibrida bimodale.

Questa configurazione poteva essere adattata a veicoli a trazione anteriore, posteriore e integrale, così come a motori a benzina e a gasolio. Due motori elettrici a gestione elettronica azionavano una serie di ingranaggi, creando una trasmissione a variazione continua. Il sistema occupava lo spazio di una normale trasmissione automatica. Un gruppo di batterie alimentava i motori elettrici e permetteva alla vettura di funzionare elettricamente. Già quindici anni fa Opel Astra Diesel Hybrid era la dimostrazione di come le componenti del sistema ibrido avrebbero potuto essere montate su un’automobile compatta senza compromettere il comfort degli occupanti e la funzionalità della vettura stessa.

Motore 1.700 turbodiesel e due motori elettrici

Storia. Opel Astra Diesel Hybrid
Opel Astra Diesel Hybrid Concept

Il motore 1.700 turbodiesel common-rail da 125 CV (92 kW) era dotato di un filtro anti-particolato che non richiedeva alcun tipo di manutenzione e di due motori elettrici da 30 kW e da 40 kW. A seconda della situazione che si sarebbe potuto incontrare lungo la strada, i motori elettrici avrebbero aumentato la potenza disponibile oppure far muovere la vettura in modo completamente elettrico. Un sofisticato sistema di gestione del motore determinava invece il sistema di propulsione. I motori elettrici aumentavano le già alte prestazioni del motore turbodiesel, rendendole simili a quelle di propulsori di maggiore cilindrata.

Il gruppo di batterie al nichel-metal-hydrid era sistemato nel vano della ruota di scorta insieme alle ventole del raffreddamento. Il prototipo Opel Astra Diesel Hybrid raggiungeva i 100 km/h con partenza da fermo in meno di 8 secondi.

Con un consumo di gasolio inferiore a 4 litri ogni 100 chilometri (ciclo misto), questo prototipo si annunciava più efficiente del 25% rispetto alle corrispondenti vetture Diesel. La tecnologia ibrida bimodale poteva consentire un importante contenimento dei consumi di carburante, contribuendo allo stesso tempo a rispettare normative ancora più restrittive sulle emissioni di biossido di carbonio. La sua particolare concezione permetteva di utilizzare questa tecnologia in tutto il mondo.

Esternamente il prototipo Opel Astra Diesel Hybrid non era molto differente da una normale Opel Astra GTC con parabrezza panoramico. All’interno il contagiri era stato sostituito da strumenti che in grado di dare informazioni sul funzionamento della propulsione ibrida, come la trazione fornita dai motori elettrici, da quello Diesel oppure da entrambi. Un altro strumento indicava invece il livello di carica della batteria. Un’animazione video sul display informativo grafico posto sulla console centrale mostrava istantaneamente la situazione del tipo di propulsione in uso.

Nel 2007 anche una Corsa sperimentale a propulsione ibrida

Sull’onda dell’interesse riscosso da questo prototipo, due anni più tardi, al Salone di Francoforte, fu esposto un nuovo veicolo sperimentale a propulsione ibrida che montava una batteria gli ioni di litio. Realizzato sulla base di Opel Corsa 1.3 CDTI, consumava 3,6 litri di gasolio ogni 100 chilometri ed emetteva solo 95 grammi di CO2 per chilometro. Il contenimento dei consumi di gasolio ottenuto era in gran parte merito di uno speciale motorino di avviamento alternatore di ultima generazione azionato da una cinghia, utilizzato per la prima volta proprio su questo veicolo.

La tecnologia ibrida di Opel Corsa Hybrid univa le funzioni di un motorino di avviamento e di un generatore elettrico. Il suo efficientissimo motore turbodiesel veniva spento dal sistema ibrido ogniqualvolta la vettura si fermava per essere poi riavviato non appena si sollevava il piede dal pedale del freno. Qualora poi si avesse bisogno di maggiore potenza – per un’accelerazione oppure per un sorpasso, ad esempio – il motorino era in grado di aumentare sensibilmente la coppia motrice.  La batteria a ioni di litio forniva l’energia elettrica necessaria per il motorino di avviamento alternatore ed era ricaricata dall’energia prodotta dal veicolo in fase di rallentamento. In fase di decelerazione, il flusso del carburante veniva interrotto e l’energia cinetica del veicolo era trasformata in carica elettrica nella batteria.

Fonte: Opel Italia

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