Sapevate che la Opel Corsa elettrica da corsa c’era già nel 1992?

Opel Corsa Luigi Bovone

Sono in pochi a ricordarsi, ma Electric Motor News è una sorte di memoria storica e può testimoniare che la Opel Corsa ha gareggiato con buoni risultati nelle gare di auto elettriche del 1992.

La vettura è stata allestita da Luigi Bovone, un pilota di Chiavari che precedentemente aveva corso in Rally con Antonella Fava come codriver Opel Corsa Luigi Bovonee che dai primi anni novanta si è cimentato nella nuova categoria di auto elettriche con ottimi risultati, al punto di vincere in due occasione il Campionato Mondiale FIA della sua categoria.

La Opel Corsa era equipaggiata originalmente da un motore da 10 kW e 60 Volt di tensione nominale, ad eccitazione separata, ma lo stesso Luigi Bovone – contattato da Electric Motor News – ha segnalato che in gara è stata aumentata la tensione fino a 120 Volt.

Il motore è stato fornito dalla Isoflux di Asti, azienda che poi è entrata a far parte del Gruppo ABB Servomotors.

La Opel Cosa elettrica ha debuttato nel Gran Premio 4e del 1992, organizzato a Genova dalla rivista Quattroruote nel contesto dei festeggiamenti del 500esimo anniversario della scoperta dell’America.

Opel Corsa Luigi BovoneIn occasione del debutto, Luigi Bovone con la sua Opel Corsa è arrivato secondo, mentre è ancora andato a podio nel terzo posto nella gara di Torino del 1993, che si è svolta nel Parco del Valentino, a cui si riferisce una delle foto dove potete vedere la Opel Corsa in testa al primo giro della gara, nella quale alla fine sarebbe arrivata in terza posizione.

La corrente nominale di questa vettura era di 170A, ma ovviamente come di consueto in gara si aumentava l’amperaggio fino a quasi il triplo, e lo stesso Luigi Bovone ci ha confessato che si tiravano fino a 400A.

La Opel Corsa “made by Luigi Bovone”, montava un pacco batterie dell’azienda bergamasca Vipiemme al piombo da 360 kg, 80 Ah e 120 Volt con un peso complessivo di 1000 kg, con cambio a cinque marce e motore direttamente calettato sullo stesso cambio.

Quasi tutte le batterie erano alloggiate sotto i sedili e nel vano motore, con una distribuzione dei pesi del 60% sull’anteriore e 40% sul posteriore.

Riguardo la carrozzeria, per alleggerire il peso complessivo, le portiere, il portellone e il cofano sono stati realizzati in vetroresina, mentre i vetri laterali erano in plexiglass.

#MarceloPadin #TheEMNteam

Foto: gentilezza Luigi Bovone

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