Storia. Trent’anni fa, Opel per la prima volta con catalizzatore a tre vie di serie

Opel catalizzatore a tre vie

Era il 21 aprile 1989 quando Opel annunciò la decisione di dotare dal catalizzatore a tre vie di serie su tutte le vetture della gamma.

Allora, la gamma Opel era composta da Corsa, Kadett, Vectra, Omega e Senator. Come Louis R. Hughes, allora Amministratore Delegato di Opel, comunicò ai giornalisti nel corso della conferenza stampa di Bonn:

“Opel è il primo costruttore a offrire la migliore tecnologia ambientale di serie su tutti i propri modelli, dalle compatte alle grandi berline”.

Opel catalizzatore a tre vieFedele al motto aziendale “sorprendere, sempre”, Opel andò oltre: per rendere più facile l’acquisto di una vettura che montasse queste tecnologie rispettose dell’ambiente, l’azienda ridusse anche i prezzi di numerosi modelli.

Anche oggi Opel prende molto sul serio la propria responsabilità nei confronti dell’ambiente. Tutte le automobili rispettano infatti le rigorose norme sulle emissioni Euro 6d-TEMP. Alla vigilia della rivoluzione della mobilità elettrica, la Casa sta completando due dei prossimi grandi passi verso la mobilità sostenibile: la versione ibrida plug-in di Grandland X e la versione elettrica a batteria della prossima generazione di Corsa. Le due vetture saranno ordinabili nel corso dell’anno. Ogni modello della gamma automobili di Opel avrà una versione elettrica entro il 2024.

Dalla Corsa alla Senator: il convertitore catalitico a tre vie su ogni modello

Opel catalizzatore a tre vieMarzo 1988: con 20.451 unità, Opel è al primo posto per immatricolazioni di nuove vetture con convertitore catalitico a tre vie in Germania. Alla fine dell’anno il numero sale a 208.000 unità. Il numero di Opel equipaggiate con catalizzatori cresce ancora all’inizio del 1989 con l’introduzione della Vectra, offerta da Opel con catalizzatore a tre vie di serie fin dall’inizio delle vendite.

Gli ingegneri automobilistici dell’epoca erano convinti che non esistessero alternative al convertitore catalitico a tre vie per ridurre quanto più possibile le emissioni dei gas di scarico. Il catalizzatore a tre vie eliminava circa il 90 per cento delle emissioni, un valore che si fermava al 50 per cento con il tradizionale catalizzatore a due vie e al 60 per centro in caso di motore a combustione magra. Il convertitore catalitico a tre vie spiccava in particolare per la riduzione degli ossidi di azoto, che raggiungeva il 90 per cento.

Nel 1989, la più piccola Opel dotata di convertitore catalitico a tre vie era la Corsa, equipaggiata di serie con motore 1.3 litri a iniezione da 44 kW (60 CV). Poi arrivò la Kadett 1.3 litri nella classe delle compatte, mentre una media come la Vectra poteva montare il motore di base 1.6 litri da 55 kW (75 CV) ma anche il più potente 2.0 litri da 85 kW (115 CV).

Opel catalizzatore a tre viePosizionata nella parte alta del segmento delle medie, la Omega montava di serie il motore 2.0 litri da 85 kW (115 CV). Al top della gamma, sempre con convertitore catalitico, si trovava la Senator. L’ammiraglia Opel era disponibile con due motori 3.0 litri a sei cilindri in linea che generavano rispettivamente 115 kW (156 CV) e 130 kW (177 CV).

In quel momento, l’offerta del convertitore catalitico a tre vie di serie su tutta la gamma rappresentò il vertice di un’offensiva ambientale che Opel aveva iniziato cinque anni prima.

Un comportamento esemplare: Opel dimostra la propria responsabilità verso la protezione dell’ambiente

Nei primi anni Ottanta, le piogge acide e la morte delle foreste erano al centro del dibattito in Germania. Le emissioni degli ossidi di azoto erano ritenute uno dei fattori che contribuivano alla situazione e tra le cause si indicavano il traffico e le produzioni industriali.

Opel riconobbe immediatamente di avere una responsabilità nei confronti della protezione ambientale e impiegò oltre un miliardo di marchi tedeschi (DM) allo scopo, assegnando centinaia di ingegneri allo sviluppo dei convertitori catalitici.

Opel catalizzatore a tre vieOpel investì ben 100 milioni di marchi nei nuovi banchi prova e nei macchinati utilizzati per effettuare i test di durata e ad alta velocità. Tra le nuove strutture spiccava la “torre di immersione”, alta ben 13 piani. In questo edificio isolato era possibile preparare simultaneamente più di 130 vetture per i test sulle emissioni. Secondo le normative di legge, prima di essere sottoposta a test sulle emissioni ogni vettura doveva essere tenuta per almeno 12 ore a una temperatura compresa tra i 20 e i 25 gradi Celsius.

Inizialmente la maggioranza dei catalizzatori europei erano modifiche delle versioni statunitensi. Con la presentazione della Ascona 1.8i all’inizio del 1985, Opel fu il primo costruttore tedesco a portare sul mercato un modello con un convertitore catalitico sviluppato specificamente pensando alla situazione dell’Europa. Il primo esemplare prodotto fu consegnato alle forze di polizia della Renania-Palatinato.

Offensiva ambientale: il catalizzatore senza sovrapprezzo

L’offensiva ambientale proseguì nell’autunno seguente, quando Opel presentò la prima piccola Europea dotata di convertitore catalitico a tre vie, la Corsa 1.3i. Nel 1986, la Casa offrì la nuova Omega senza alcun sovrapprezzo per il convertitore catalitico. I lanci della Senator (1987) e della Vectra (1988) seguirono la stessa strategia. Tutte le vetture Opel dotate di convertitore catalitico a tre vie erano equipaggiate anche con filtri ai carboni attivi per catturare gli idrocarburi provenienti dal serbatoio del carburante.

Fonte: Opel Italia

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