Il coronavirus non ha fermato il motore elettrico a jet di DeepSpeed

La pandemia di coronavirus ha fermato quasi tutto il mondo ma il programma di sviluppo del motore marino elettrico a jet DeepSpeed non ha subito grandi cambiamenti.

Nell’intervista di Electric Motor News a William Gobbo, CEO e Project Manager di DeepSpeed spiega i motivi per cui il virus non ha avuto un grande impatto nell’azienda, illustrando diversi dettagli dei test effettuati poco prima del lockdown ma anche l’impegno per stampare visiere anti-covid per le forze impegnate sul campo, grazie alle tecnologie di stampa 3D in possesso dell’azienda.

William Gobbo, CEO DeepSpeed

Così ha risposto William Gobbo alle nostre domande…

EMN: In questo momento particolare, parliamo con William Gobbo, CEO e Project Manager di DeepSpeed che prevede di sviluppare e commercializzare un motore elettrico a jet per uso in ambiente marino.

L’attuale situazione, quanto ha modificato i vostri piani originali? Si può quantificare il ritardo di tutto il programma che avevate pianificato?

W.G. In realtà per noi il virus non ha avuto un impatto rilevante.

L’effetto più grave si manifesta per quelle aziende che devono generare un fatturato per sopravvivere, mentre noi in questa fase viviamo degli investimenti che riusciamo ad attrarre. Non c’è stato dunque un significativo riflesso sull’andamento del nostro progetto. Siamo stati invece rallentati sul fronte delle prove in acqua per l’impossibilità di recarci sul campo di test, ma ci stiamo portando avanti senza troppi ostacoli sul fronte della progettazione. Il nostro piano di investimento, dunque, non si ferma e da gennaio ad oggi sono entrate a far parte del team sei nuove risorse, quasi tutte nell’area dei progettisti, e prevediamo di inserirne altre quattro nei prossimi mesi.

Inoltre, abbiamo recentemente lanciato un’importante sottoscrizione di obbligazioni convertibili ed in soli quattro giorni abbiamo già ricevuto sottoscrizioni per oltre il 75% dell’importo emesso. Questa rinnovata dimostrazione della capacità del progetto di attrarre finanziamenti, ci ha convinto a proseguire nel piano di investimento senza troppi timori nel futuro.

EMN: Qualche giorno prima della chiusura totale, siete riusciti a provare il motore montato su una barca da competizione. Che risultati avete avuto da questa prova?

WG: In effetti, prima del lockdown, siamo riusciti a condurre il primo test sul nostro scafo laboratorio. Si trattava di una prima sessione di prova, più che altro orientata a verificare che tutti i sistemi funzionassero e parlassero correttamente fra loro. Per l’occasione abbiamo usato il motore più piccolo della gamma che abbiamo notevolmente depotenziato e quindi le performance, in questo primo test, non erano particolarmente rilevanti. Ciononostante, una volta assodata la corretta risposta del sistema, abbiamo comunque fatto una piccola puntata fino ai venti nodi di velocità e ci siamo arrivati in circa 4 secondi. Comunque, numeri a parte, non sono queste le prestazioni che ci attendiamo dai nostri jet essendo le potenzialità del motore di molto superiori a quelle raggiunte in questo primo test.

EMN: Ci sono stati particolari intoppi riguardo il progetto originale oppure i problemi che sono sorti possono considerarsi normali problemi di sviluppo?

WG: Allo stato attuale non abbiamo incontrato problemi specifici o particolarmente invalidanti. Come dicevo prima, i test sono stati svolti su una versione depotenziata del jet, per cui è probabile che nel momento in cui incominceremo a girare a piena potenza qualche problema si potrà manifestare, però siamo preparati ad affrontarli nell’ottica di un normale processo di sviluppo.

Dobbiamo anche considerare il fatto che i motori attualmente in fase di test sono stati progettati nel 2018 e assemblati ad inizio 2019, per cui fanno parte di una serie già superata. Stiamo infatti già oggi progettando una nuova generazione di jet significativamente più evoluta, che rappresenterà un netto salto in avanti un po’ in tutte le direzioni, sia per quanto riguarda la performance, ma soprattutto in termini di affidabilità. Questa nuova serie sarà un compendio di tutte le esperienze fatte dal 2017 ad oggi e raggruppa quindi tutto quello che abbiamo imparato in questi anni. Si tratta in ogni caso ancora di jet di tipo sperimentale, non sono cioè destinati alla commercializzazione, ma saranno i primi ad avere caratteristiche tali da poter essere consegnati ai cantieri per essere installati su imbarcazioni dimostrative per effettuare dei test su scafi oggi normalmente in commercio.

EMN: Avete partecipato sia al Salone di Genova che al Salone Nautico di Carrara in due momenti diversi dello sviluppo del vostro motore. Quale è la conclusione che potete trarre dalle due fiere riguardo l’impatto con gli interessati?

WG: In realtà, se dovessimo confrontare i due eventi, non possiamo dire di aver notato una grande differenza per quanto riguarda l’accoglienza del pubblico: permane sostanzialmente lo stesso entusiasmo, stupore e riconoscimento per il progetto che stiamo portando avanti. Quello che invece abbiamo visto accentuarsi è sicuramente stato l’interesse da parte della stampa specializzata, degli operatori del settore e soprattutto dei cantieri navali, che ci hanno letteralmente sommerso di richieste di informazioni ed offerte di collaborazione.

Ovviamente noi ci interfacciamo con chiunque manifesta interesse per la nostra idea, senza escludere nessuno, indipendentemente dal fatto che si tratti di progetti ancora in fase di concept o di  grandi cantieri di caratura mondiale, ma in questa fase essendo ancora una piccola startup, dobbiamo, nostro malgrado, selezionare pochi progetti  sui quali focalizzarci.

EMN: Una volta rispristinata una situazione normale, quali saranno i prossimi passi che prevedete di fare?

WG: In questo momento il primo obiettivo è quello di tornare in acqua il prima possibile per riprendere i test col motore a piena potenza, dal quale ci aspettiamo risultati eccezionali.

Prevediamo di avere la prossima generazione di jet pronta per i test per quest’estate, così da riuscire a testarli e consegnarli ai primi cantieri già nella prima parte del 2021.

Al momento abbiamo accordi con tre importanti e noti produttori che sfoceranno nella realizzazione di alcuni famosi scafi “powered by DeepSpeed”, ma su questo non vogliamo ancora svelare i particolari, ma creeranno parecchio scompiglio nella nautica internazionale.

Nel frattempo, stiamo attrezzando una seconda barca laboratorio che sarà presentata al prossimo salone di Genova, e di questa possiamo sì anticiparvi una cosa : che sarà strabiliante!

Su tutt’altro fronte, stiamo poi lavorando sulla prossima campagna di finanziamento che si preannuncia di rilevante importo ed a cui daremo avvio indicativamente verso l’estate, così da poter sostenere il nostro ambizioso piano industriale.

Inoltre, non appena la situazione sanitaria ce lo consentirà, è nostra intenzione fare una sessione di prove aperta al pubblico. Registratevi sul sito o sui nostri canali social, per non perdervi l’annuncio.

EMN: Ultimissima domanda apparentemente fuori contesto. Ho visto che avete dato una mano durante l’emergenza sanitaria.

WG: Noi siamo dotati di una discreta capacità operativa, non ultima nel campo della prototipazione 3D.

Ci è stato chiesto, assieme ad altri, se potevamo aiutare a stampare delle visiere anti-covid per le forze impegnate sul campo. La risposta per noi era scontata. Ad oggi ne abbiamo prodotte oltre 1.500. Ovviamente, in questo caso non si sta parlando di business ma di dovere civico.

#MarceloPadin #theEMNteam

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