L’ansia di autonomia. Storia delle auto a benzina di 100 anni fa

Auto elettrica storia
Auto elettrica BMW ActiveE davanti a vecchie pompe a gas, Belvidere, NJ [foto: Tom Moloughney]

La storia insegna che le auto elettriche hanno il grande vantaggio che le loro batterie possono essere ricaricate ovunque ci sia l’elettricità.

La ricarica non sarà particolarmente veloce, anche se i moderni veicoli elettrici possono usare la ricarica rapida oppure  quella lenta durante la notte.

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Ford Modello T 1914

Ma un secolo fa, anche i conducenti di auto a benzina avevano l’angoscia che oggi chiamiamo ansia di autonomia dei conducenti di auto elettriche, specialmente se volevano fare lunghi viaggi.

L’attuale rete globale di stazioni di rifornimento di benzina e gasolio si è sviluppata in oltre 100 anni, ma non esisteva all’inizio del XX secolo.

La densità energetica della benzina consentiva viaggi di oltre 100 miglia (160 km), impossibili per i veicoli elettrici sul mercato a quell’epoca. Viaggiare così lontano in una macchina a vapore era possibile, ma richiedeva scorte di carburante da rifornire lungo il percorso.

Quindi da dove prendevano il carburante i conducenti dei nuovi veicoli a benzina del tempo?

All’inizio dovevano essere spediti alle stazioni lungo il loro percorso, spesso in farmacie, che vendevano già cherosene, alcol e altri liquidi combustibili. Non c’erano pompe di benzina di quelle che un conducente contemporaneo avrebbe riconosciuto.

Invece, l’autista riempiva l’auto con una pompa a mano, di solito sul bordo del marciapiede, che pompava benzina nel serbatoio del gas della macchina da un serbatoio di metallo proveniente da qualsiasi ufficio o abitazione sulla strada che fosse disposto a prendere in consegna il liquido altamente infiammabile.

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Cadillac Touring Edition 1912

Quelle pompe a mano iniziarono ad apparire nel 1907, pochi anni dopo la fine del secolo, in un momento in cui il mercato automobilistico statunitense era diviso tra auto elettriche, macchine a vapore e automobili a benzina.

I compratori consideravano le auto elettriche come le più raffinate (e le uniche adatte ad essere guidate dalle donne), sebbene fossero limitate dalla loro autonomia (meno di 50 miglia – 80 km) e dai lunghi tempi di ricarica.

Le macchine a vapore erano fruibili e potenti, ma ci volevano dai 30 ai 45 minuti perché la caldaia producesse una pressione del vapore sufficiente ad alimentare la macchina dopo che il combustibile era stato acceso.

Le auto a benzina erano le più grezze, le più rumorose e le più puzzolenti, ma la lunga autonomia fornita dalla densità di energia degli idrocarburi liquidi giocava a loro favore.

Quindi l’auto-starter elettrico di Charles Kettering, introdotto da Cadillac nel 1912, ha reso le auto a benzina pratiche per tutti. I motorini elettrici di avviamento hanno sostituito le pedivelle o manovelle che potevano rompere i pollici, i polsi o le braccia dei conducenti che li utilizzavano se facevano un contraccolpo.

Dal 1900 agli anni 1920, i conducenti trasportavano semplicemente più lattine da 5 galloni di benzina sulle loro auto, spesso legate alle pedane, per assicurarsi di poter coprire le distanze necessarie.

Di questo fatto si parla in un articolo a pagamento sul Wall Street Journal, pubblicato in un post sei anni fa sul sito web di “America Comes Alive” di Kate Kelly.

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Ford Model T Touring 1909

Kelly nota, sempre dal Journal, che la benzina era trasportata anche come attività secondaria su alcuni camion che consegnavano l’olio per riscaldamento domestico alle abitazioni.

Ma gli automobilisti di 100 anni fa dovevano ancora pianificare attentamente i loro viaggi; la crescita di una rete nazionale di stazioni di rifornimento regolarmente distanziate avrebbe avuto luogo dal 1915 al 1930.

La prima moderna stazione di servizio fu inaugurata in Pennsylvania nel 1913 e quelle che si chiamarono “stazioni di servizio” non avevano soltanto pompe di benzina: vendevano petrolio, pneumatici, batterie di avviamento e offrivano riparazioni e assistenza a residenti e viaggiatori.

Nel 1920, un post sul sito “Engines of Our Ingenuity” dell’Università di Houston fa notare che l’America aveva 15.000 stazioni di servizio, più la metà di quel numero di pompe a bordo strada.

Un decennio più tardi, quel numero era superiore a 100mila e le pompe a bordo strada erano quasi del tutto estinte. Nel 1970, gli Stati Uniti avevano più di 200mila stazioni di servizio.

Ora ci sono poco più di 100mila, anche se le stazioni si sono espanse da due o tre pompe a una dozzina o più di pompe. Nel frattempo, non guadagnano più soldi vendendo carburante.

Gli acquisti dei clienti di bevande zuccherate, snack salati, birra, sigarette e biglietti della lotteria sono il modello di business di oggi.

Detto questo, i conducenti non devono più pianificare in anticipo per spedire carburante alle imprese lungo i loro percorsi.

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