La Formula E tra la potenza o l’efficienza

2019 Mexico City E-prix

Fino ad oggi tutti i costruttori in Formula E erano impegnati a cercare la massima efficienza possibile per evitare di  dover rallentare il ritmo di gara per risparmiare energia.

Ultimamente però alcuni piloti dicono che la formula E si è allontanata da questa filosofia inseguendo più le performance pure e diventando un trenino di auto con poche possibilità di sorpasso.

2019 Mexico City E-prix

Altri invece dicono che fino ad oggi si è sempre lavorato sull’efficienza dimenticandosi delle prestazioni che sono un valore chiave delle auto da gara.

In realtà i due valori sono abbastanza collegati, non si può arrivare ad avere prestazioni se prima non si è raggiunto un eccellente livello di efficienza.

Una gara di Formula E dura poco più di 45 minuti, la batteria a bordo auto dispone di un energia di 54kWh, questo significa un flusso medio di potenza di  72kW.

Se un auto ha ad esempio un efficienza dell’80% ed un altra dell’85% significa che la prima ha disponibili alle ruote 56,7kW , mentre la seconda 61,2.

Un semplice 5% di efficienza in più si è tradotto in un incremento di potenza del 6,25 %.

2019 Mexico City E-prix

Aumentando sempre più l’efficienza aumenta sempre più la possibilità di avere potenza disponibile durante la gara, anche perché la migliore efficienza del powertrain non significa solo più velocità ma anche più regen e più possibilità di recuperare energia.

Una volta però che le auto raggiungono la massima efficienza sono in grado di andare sempre al limite e non c’è più spazio per sorpassi e strategia, quindi si forma il trenino di auto.

Attack Mode è una delle strategie messe in campo per tenere vivo lo spettacolo ma per alcuni piloti non è sufficiente perché con il nuovo formato di gara basta anche solo una safety car per avere un grandissimo surplus di energia che quindi vanifica e fa scomparire tutte le strategie di gara basate sulla gestione della batteria.

#SimoneRambaldi #TheEMNTeam

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