Investimento in auto elettriche nella Strategia Energetica Nazionale

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Il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti (S), il premier Paolo Gentiloni (C) e il ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda a palazzo Chigi durante la presentazione della ''Strategia energetica nazionale'' (Sen), Roma 10 novembre 2017. ANSA/GIUSEPPE LAMI

175 miliardi di investimenti fino al 2030, 5 milioni di auto elettriche entro 12 anni: il governo vara la Strategia energetica nazionale

Il ministro Carlo Calenda: “Insieme al piano industria 4.0 è uno dei due grandissimi assi di sviluppo della politica industriale”

Fonte: Ansa – The Huffington Post

Roma. 10 Novembre 2017. Far diventare il sistema produttivo italiano “più sostenibile sul piano ambientale e più competitivo”. È questo l’obiettivo – nelle parole del presidente del Consiglio Paolo Gentiloni – della nuova Strategia energetica nazionale (Sen). Per raggiungerlo, il piano prevede investimenti per 175 miliardi di euro fino al 2030 suddivisi in reti e infrastrutture (30 mld), fonti rinnovabili (35 mld) ed efficienza energetica (110 mld). Il decreto che istituisce il piano è stato firmato e presentato dai ministri dello Sviluppo economico e dell’Ambiente. Il primo, Carlo Calenda, l’ha definito, insieme al piano Industria 4.0, “uno dei due grandissimi assi di sviluppo della politica industriale dei prossimi anni”.

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Il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti (S), il premier Paolo Gentiloni (C) e il ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda a palazzo Chigi durante la presentazione della ”Strategia energetica nazionale” (Sen), Roma 10 novembre 2017. ANSA/GIUSEPPE LAMI

La Sen 2017 traccia soprattutto la strada per la decarbonizzazione totale, imprimendo un’accelerazione all’uscita completa dal carbone negli impianti termoelettrici nel 2025, da realizzarsi attraverso un piano di interventi infrastrutturali.

L’elenco di queste infrastrutture “lo condivideremo con la conferenza unificata e lo recepiremo in un dpcm perché non ci possiamo permettere di cominciare a lavorare su un processo accelerato e avere regioni e comuni che bloccano i lavori”, ha spiegato Calenda, sottolineando che il programma di decarbonizzazione “si può fare se c’è il convincimento degli enti locali a chiudere il piano infrastrutturale che è parte integrante di questa decisione”. La pensa allo stesso modo anche il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, che preoccupato dal rischio che la burocrazia blocchi la Sen avverte: “per evitarlo serve un processo decisionale semplice e snello”.

Non a caso, per garantire l’attuazione e un monitoraggio della Strategia energetica nazionale sarà costituita una cabina di regia, in cui saranno coinvolti i ministeri dello Sviluppo economico e dell’Ambiente, con la partecipazione anche di quelli dell’Economia, dei Trasporti e dei Beni culturali. Non mancherà una rappresentanza delle Regioni e un periodico aggiornamento degli enti locali.

Per arrivare a centrare gli obiettivi della Sen 2017 “le macchine elettriche previste al 2030 sono quasi 5 milioni”, ha annunciato Galletti confermando che un ruolo importante in questa partita è quello giocato dalla mobilità sostenibile.

Proprio per lo sviluppo di quest’ultima “pensiamo ci voglia un incentivo per svecchiare il parco circolante”, ha aggiunto Calenda specificando però che si tratta di un tema delicato, visto che la fonte finanziaria individuata – ossia una componente della bolletta – “è un uso della bolletta forte che prendiamo in considerazione solo se c’è un’ampia condivisione politica sull’argomento”.

L’intenzione del governo su questo tema non è quella di fare una rottamazione alla vecchia maniera, ma di muoversi in maniera diversa e in accordo col Parlamento che per ora però non ha ancora fornito risposte.

La federazione nazionale delle imprese elettrotecniche ed elettroniche, Anie Confindustria, accoglie con favore l’adozione della Sen e si dice “pronta a lavorare affinché le linee di indirizzo diventino un piano operativo efficace e davvero utile al Paese”.

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