Forum Innovazione Mobilità Sostenibile a Brescia

Collaborazione tra governo, startup e industria: questa la formula per un futuro sostenibile della mobilità

Fonte: FIMS

 

Brescia, Italia. 3 ottobre 2016. Integrare le infrastrutture di trasporti pubblici, mobilità elettrica e logistica 4.0, promuovere  nuove forme di servizi per la mobilità, mezzi a guida automatica, internet of things. È quanto emerso dal primo Forum Innovazione Mobilità Sostenibile che si è svolto a Brescia coinvolgendo i più importanti player del settore per affrontare i grandi cambiamenti in atto nel mondo dell’automotive.

Per puntare ad un futuro sostenibile della mobilità è necessaria la collaborazione tra governo, mondo della ricerca, startup, grandi compagnie dell’automotive, settore energetico e player della logistica e del trasporto pubblico: questo il messaggio che arriva dal primo Forum Innovazione Mobilità Sostenibile che si è svolto a Brescia sabato 1 ottobre, nella cornice del Festival dell’Innovazione Supernova, alla presenza dei più importanti player del settore per affrontare i grandi cambiamenti in atto nel mondo dell’automotive.

Ideato dal giornalista ambientale, Emanuele Bompan, e dal direttore scientifico di Kyoto Club, Gianni Silvestrini, il Forum ha messo al centro della discussione la nuova rivoluzione del settore mobilità, affrontando il bisogno da una parte di integrare le infrastrutture di trasporti pubblici, mobilità elettrica e logistica 4.0, dall’altra di promuovere nuove forme di servizi per la mobilità (come car sharing, carpooling), mezzi elettrici a guida automatica, internet of things.

“Il Forum ha messo in moto un dialogo tra diversi stakeholders che dovrà continuare anche nei prossimi mesi: è necessario il confronto tra i vari livelli della filiera, dalle start-up fino al governo, passando per i grandi player, la ricerca, il mondo dell’IT”, spiega Emanuele Bompan, ideatore del Forum e autore del libro “Che cosa è l’economia circolare”.

La giornata ha affrontato anche il discorso relativo al raggiungimento degli obiettivi di taglio delle emissioni di CO2 del 40% entro il 2030 come previsto dall’accordo di Parigi.

“Con la prossima entrata in vigore dell’Accordo mondiale sul Clima dovrà essere avviato anche nel nostro paese un serio piano in grado di ridurre di un terzo le emissioni nei settori non energivori”, ha detto Gianni Silvestrini, direttore Kyoto Club e co-ideatore dell’evento. “Un’attenzione particolare dovrà essere rivolta al settore dei trasporti caratterizzato da una produzione di CO2 superiore rispetto ai livelli del 1990. Per fare il punto sulle soluzioni tecnologiche e gestionali in grado di accelerare la transizione verso una mobilità sostenibile, Kyoto Club organizzerà nel 2017 un secondo Forum esteso alle esperienze e politiche internazionali”.

Positiva la risposta degli stakeholders intervenuti al forum:

“Grandi utilities come ENEL giocheranno un ruolo molto importante nella mobilità del futuro, così come in passato venne giocato dalle grandi compagnie petrolifere”, ha sottolineato Ernesto Ciorra, Direttore di Innovazione e Sostenibilità ENEL. “Stiamo lavorando duramente per realizzare un sogno. Quello di una mobilità veramente sostenibile, con auto alimentate da fonti rinnovabili, provviste di batterie in grado di stabilizzare la rete quando l’auto non viene utilizzata, senza produrre CO2. Batterie che, dopo aver supportato le auto (per circa 5 anni), possano essere impiegate in impianti rinnovabili, per renderli maggiormente flessibili, per molti altri anni. E che possano essere riciclate completamente, alla fine della loro vita utile. È il sogno di una mobilità che non solo non inquina, ma migliora la sostenibilità del nostro mondo e costa molto meno della mobilità termica, perché permette ai propri utilizzatori di guadagnare quando non usano l’auto, semplicemente mettendone a disposizione la batteria, collegata alle nostre infrastrutture. Una mobilità interconnessa con i sistemi energetici, oltre che con internet. A questo fine, stiamo lavorando alla creazione di una infrastruttura di ricarica diffusa su tutto territorio, a livello urbano ed extraurbano. Siamo pronti a installare 180 infrastrutture in 180 aree di servizio autostradale. Appena raggiungeremo un accordo con i gestori delle nostre autostrade, partiremo con i lavori”.

Del quadro finanziario, fondamentale nel supporto alla trasformazione dei modelli di business, ha parlato Marco Bortoli, consulente GFINANCE:

“Mai come ora sono disponibili fondi pubblici a favore delle imprese a livello comunitario, nazionale e regionale. Il problema è che  questi fondi non sempre arrivano a destinazione, perché non si conoscono o non si presentano validi progetti. Bisogna superare la logica del gratta e vinci e approcciarsi ai diversi strumenti in modo strategico e organizzato”.

“Il settore dei trasporti deve affrontare importanti sfide e confrontarsi con la crescente urbanizzazione e il conseguente incremento della richiesta di mobilità di beni e persone con un notevole impatto sull’ambiente, sull’economia e tutta la società. In questo scenario di profondo cambiamento, Scania è pronta a guidare l’intero settore verso un sistema di trasporto più sostenibile sia dal punto di vista ambientale che economico”, ha sottolineato l’Ing. Paolo Carri, Business Support & Development Director di Scania. “Per farlo ha elaborato un approccio strutturato, basato su tre pilastri: il primo riguarda lo smart transport, il secondo pilastro riguarda l’efficienza energetica e l’impegno costante nell’offrire prodotti e servizi che consentano di ridurre il consumo di carburanti e di emissioni. Il terzo pilastro è focalizzato invece sui carburanti alternativi, che garantiscono una riduzione delle emissioni di CO2 fino al 90%. Alla base di questi tre pilastri c’è la connettività: i dati raccolti dai veicoli connessi, attualmente oltre 210.000, consentono a Scania di offrire ai propri clienti prodotti e servizi su misura per le singole applicazioni di trasporto. È bene sottolineare però che, ad oggi, lo sforzo tecnologico e in termini di innovazione delle case costruttrici di veicoli industriali non è sfruttato a dovere: basti pensare che il 75% del parco circolante in Italia è ante Euro 4, il più vecchio d’Europa. È quindi di fondamentale importanza supportare le imprese con misure che consentano loro di investire in prodotti e servizi sostenibili, sia dal punto di vista economico che ambientale”.

“Il futuro di domani non è che un miglioramento di quello che già oggi c’è, reso tuttavia più accessibile alle persone, che diventeranno sempre più consapevoli delle opportunità offerte dalla tecnologia”, spiega Franco Barbieri, amministratore di Route 220, leader nei sistemi di ricarica. “Nell’evoluzione, la cosa più importante di cui tenere conto è la fruibilità. Bisogna rendere la tecnologia al livello dell’utilizzatore: diffusa, economica e facile da usare”.

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