Audi presenta una nuova prospettiva sulla mobilità
– La conferenza “Dialogo su metropoli e mobilità” ha offerto un primo sguardo sui cambiamenti della mobilità a livello mondiale
– Definiti dagli architetti i prerequisiti e forniti impulsi per la mobilità urbana del futuro
– Analisi della situazione attuale con il focus su: Boston/Washington, Istanbul, Mumbai, Pearl River Delta, San Paolo e Tokyo
Fonte: Volkswagen Group Italia
Verona, Italia. 22 maggio 2012. L’Audi Urban Future Award si è dato l’obiettivo di elaborare una nuova prospettiva della mobilità futura in collaborazione con i sei studi di architettura e gli urbanisti che partecipano all’edizione 2012. Con questo scambio di idee tra gli esperti Audi e gli architetti di aree metropolitane che spaziano da San Paolo a Tokyo, è iniziata la seconda edizione dell’Award.
In occasione della conferenza “Dialogo su metropoli e mobilità” che si è tenuta la scorsa settimana a Ingolstadt, sono state esaminate aree urbane estremamente diverse tra loro, dal punto di vista geografico, storico e culturale. Ma tutte hanno un tratto in comune: ogni area mostra uno spostamento paradigmatico nella mobilità, che è già iniziato nella quotidianità e che sta diventando sempre più parte della coscienza pubblica. Movimento o mobilità – come hanno dimostrato gli architetti – sono tratti fondamentali delle megalopoli odierne ed elementi necessari nella logica della città. Si possono immaginare come una comunità urbana dinamica che si è completamente allontanata dalla concezione tradizionale di città.
Un colorato mosaico urbano da Boston a Washington
La cultura dell’automobile e la libertà che ne derivano sono state un fattore determinante nel Sogno Americano – per la regione di Boston/Washington e per l’intera America. Ma addirittura più di questo: l’auto ha dato forma al Sogno Americano. Gli architetti Höweler & Yoon hanno mostrato intensi filmati di viaggio che rappresentano l’esperienza del guidare negli agglomerati urbani: il traffico è troppo denso. La loro visione è attribuire al Nuovo Sogno Americano contenuti moderni e offrire in questo modo una connotazione urbana con le infrastrutture 2.0.
Nelle regioni metropolitane come Boston/Washington o New York lo scopo è trasferire le strutture esistenti nell’era digitale. “Qui lo sviluppo delle “smart street” gioca un ruolo decisivo: la strada stessa diventa uno strumento di controllo, che permette di scambiare informazioni fra coloro che si trovano nel traffico e di organizzare così un flusso efficiente del traffico” ha sottolineato Peter Schwarzenbauer, Membro del Board AUDI AG per Vendita e Marketing.
L’alto potenziale energetico di Istanbul
La situazione di Istanbul è unica. La sua posizione geografica limita le possibilità di percorsi per i trasporti pubblici: le due metà della città sono divise dal Bosforo e la zona collinare attorno non è adatta per le rotaie. Gli abitanti pertanto sono costretti a provvedere in prima persona.
Società di trasporto privato, ad esempio operatori di minibus, forniscono i loro servizi spontaneamente, senza fermate ufficiali né orari prefissati. Il team di architetti Superpool ha descritto queste attività e ipotizza una soluzione che unisca iniziativa privata e interconnessioni digitali. Dopo tutto, Istanbul è la città con il maggior numero di utenti Facebook in Europa; i social network svolgono un ruolo importante qui.
“A Istanbul l’auto resta il mezzo principale di spostamento. Noi vorremmo sapere come possono essere ottimizzate le infrastrutture – ad esempio grazie a connessioni con la rete virtuale. Istanbul può diventare un laboratorio per la rivoluzione digitale e per la completa connessione della vettura” ha affermato il Presidente di AUDI AG Rupert Stadler.
Mumbai, piacevolmente caotica
A Mumbai tutto è in movimento, in particolar modo lo spazio. Questo non significa però che gli spazi delle infrastrutture cambino. Piuttosto si tratta di spazi funzionali che si intersecano e formano nuove reti. Questo può sembrare astratto, ma è tangibile nei casi in cui piccoli commercianti danno vita a negozi lungo le scale dei condomini o in cui famiglie vivono e commerciano per strada. Il team di architetti dello studio CRIT ha fornito spiegazioni valide.
Mumbai più di ogni altra città rappresenta l’elevata densità e una situazione in cui lo spazio diventa una risorsa sempre più scarsa. Organizzare la mobilità in modo efficiente in un tale contesto significa prima di tutto riuscire a vincere la lotta per lo spazio. E risulta evidente che non c’è una soluzione su ampia scala che può risolvere la situazione qui, ma soluzioni che nascono da circostanze locali e sono caratterizzate dalla comprensione della cultura della regione di Mumbai.
La grande opportunità del Pearl River Delta
Quattro città formano la regione metropolitana del Pearl River Delta in Cina. Ci sono considerevoli differenze fra queste città, la loro storia e la loro identità. L’ex colonia inglese Hong Kong e la storica città di Guangzhou (Canton) sono in netto contrasto con le recenti Shenzhen e Dongguan. Il porto di Hong Kong esporta beni che sono prodotti in maggior parte da città confinanti dell’entroterra. Gli architetti di NODE hanno dimostrato che le infrastrutture devono essere inserite nel contesto sociale.
“Nel Pearl River Delta stiamo sperimentando un pesante sconvolgimento. Presto 80 milioni di persone vivranno lì, di cui l’80% saranno immigrati. Vogliamo capire come possiamo aiutarli e giocare un giusto ruolo nel dare forma alla transizione verso una mobilità sostenibile, fornendo infrastrutture e dandovi loro accesso” ha detto Rupert Stadler.
Il modo di vivere dinamico di San Paolo
Secondo il team di architetti Urban Think Tank tutto in questa metropoli brasiliana ruota attorno al movimento, sebbene la città sia associata all’immagine di lunghissime soste nel traffico. Per i due vincitori del Global Holcim Award Silver 2012, il movimento è un’improvvisata e spontanea forma di vita. Gli architetti hanno presentato le loro idee iniziali per un modello di un diverso e flessibile sistema di mobilità.
“L’esempio di San Paolo ci insegna qualcosa su sviluppi urbani non panificati – che di solito possono emergere dal caos, ma spesso producono soluzioni sorprendentemente intelligenti” ha aggiunto Peter Schwarzenbauer.
Tokyo – città come paesaggio
Per quanto riguarda Tokyo, Junya Ishigami, con il suo punto di vista orientale, ha generato una percezione davvero insolita della città del futuro. Tokyo è stata descritta non come una città ma come un paesaggio – come un’interazione fra naturale e artificiale, di biologico e artefatto. I confini sono indistinti e la mobilità è stata rivista completamente. I vecchi modi occidentali di pensare le infrastrutture e la pianificazione urbana sono messi in discussione. Il vincitore del Leon D’Oro alla Biennale di Architettura di Venezia nel 2011, quindi sta lavorando su una interpretazione di questa visione.
In vista del 18 ottobre a Istanbul, con l’esposizione finale al pubblico delle loro visioni urbane, gli architetti sono in competizione fra di loro e una giuria composta da esperti internazionali deciderà chi è il vincitore dell’edizione 2012 dell’Audi Urban Future Award che si aggiudicherà il premio di 100.000 Euro. Nei prossimi mesi, inoltre, i nuovi aspetti delle sei aree metropolitane analizzate verranno valutati ed esaminati anche da un gruppo di esperti di Audi, appartenenti a diversi dipartimenti dell’Azienda, in modo da estrapolare i risultati che possano essere integrati all’interno della Casa dei quattro anelli.
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