72 mila colonnine in Italia entro il 2020

di M. Potenza
Fonte: Ruoteperaria

28 Novembre 2013 . L’Europarlamento ha stabilito con un decreto che da qui a poco più di 6 anni nel nostro paese dovranno esserci almeno 720 mila colonnine di rifornimento.

Il problema della scarsità del numero delle colonnine di ricarica sul territorio italiano è ormai un dato di fatto, specialmente se paragonato alle unità degli altri paesi europei.

E visto che anche l’Italia fa parte di questo “Grande Paese” quel’è l’Europa, la recente assemblea Europarlamentare ha stabilito, con ben 30 votanti a favore contro 7, che da qui al 2020 anche il nostro paese, come tutti gli altri, si dovrà adeguare agli standard europei in materia di colonnine elettriche. Per quella data, infatti, dovranno essere almeno 72000 le unità sparse su tutto il suolo italiano. Questo numero porterà il nostro paese ad essere secondo in quanto a colonnine solo alla Germania, che può contare su ben 86000 unità, superando così paesi come l’Inghilterra (70000) e la Francia (52000).

Come ogni spesa onerosa anche questa ha sollevato molte polemiche e un forte scetticismo da parte dei governi chiamati in causa, i quali saranno costretti a fare un grande sforzo economico a favore, una volta tanto, della mobilità elettrica.

Gli Europarlamentari invece dal canto loro si ritengono molto soddisfatti per questo decreto. Il relatore Carlo Fidanza (Ppe) ha commentato dicendo: “Il voto di oggi rappresenta un passo avanti importante verso un trasporto più pulito e più accessibile per i cittadini: si tratta di un obiettivo ambizioso ma realistico”.

Sulla stessa lunghezza d’onda il commissario ai Trasporti, Siim Kallas, che si è detto “molto soddisfatto” del voto degli eurodeputati che “rafforza la proposta” della Commissione Ue per quanto riguarda “la copertura minima delle infrastrutture e le informazioni per i consumatori”.

Viene da chiedersi la ragione dello scetticismo e delle polemiche da parte dei governi centrali; è vero che si sta parlando di una spesa piuttosto onerosa ma si tratta pur sempre di cose importanti, per non dire fondamentali, quali l’ambiente su tutti, ma anche il risparmio per i cittadini stessi e non ultima la mobilità.

Ancor più motivo di riflessione deve essere il fatto che tutto ciò sia stato decretato dall’Europarlmaneto, quindi una commissione esterna, quando tutto questo si sarebbe potuto evitare, iniziando già da soli, i governi autonomi,  ad istallare per conto proprio un crescente e importante numero di colonnine di ricarica elettrica, specialmente in Italia.

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