Intervista a Luis Felipe Clavel riguardo Nissan in America Latina

Nissan LEAF Uruguay
Lancio Nissan LEAF in Uruguay. Foto Credits: Quatromanos.

Cecilia Demartini di Electric Motor News ha intervistato Luis Felipe Clavel, Amministratore Regionale di Sviluppo Affari dei Veicoli Elettrici Nissan America Latina.

L’intervista esclusiva è stata fatta subito dopo l’evento di lancio della Nissan LEAF in Uruguay (di cui Electric Motor News ha informato ieri e che potete vedere cliccando qui) e queste sono le principali considerazioni del manager latinoamericano della casa giapponese.

Nissan LEAF Uruguay
Luis Felipe Clavel, Amministratore Regionale di Sviluppo Affari dei Veicoli Elettrici Nissan America Latina. Foto Credits: Quatromanos.

Come Amministratore Regionale di Sviluppo Affari dei Veicoli Elettrici Nissan America Latina, quali sono le sfide più importanti che ha trovato per l’inserimento dei veicoli elettrici nella regione?

Penso che la prima sfida è più di carattere psicologico che di infrastrutture. Nel un nostro evento Nissan Futures del 2018 che abbiamo organizzato in San Paolo del Brasile, abbiamo fatto un sondaggio tra gli utenti sudamericani clienti Nissan, chiedendo se volessero e che aspettative avrebbero nel caso di possedere un’auto elettrica e il 90% ha risposto in modo positivo. La volontà del mercato è di avere un’auto elettrica e questo l’ho visto quando ci prepariamo a lanciare il progetto sul mercato. Veniamo ricevuti molto apertamente e non abbiamo trovato barriere insormontabili dal punto di vista governativo; piuttosto ci sono stati dei problemi tecnici, come ad esempio la mancanza di qualche utensile necessario per lavorare sull’auto o cose di questo genere, ma la verità è che il mercato latinoamericano è aperto a ricevere la mobilità elettrica e mi sento di dire che in fondo siamo tutti ad aspettare che arrivi il più velocemente possibile, non come in altri mercati come ad esempio Stati Uniti dove sono un pò più scettici. Il mercato europeo è molto più aperto e da quel punto di vista noi latinoamericani ci assomigliamo di più agli europei, nel senso che vogliamo l’elettromobilità il prima possibile.

Nissan ha una strategia molto chiare che si chiama Nissan Intelligent Mobility e che poggia su alcuni pilastri. Il primo è quello dei veicoli a guida autonoma; la guida autonoma è molto più facile svilupparla sui veicoli elettrici perché come è stato visto nel lancio della LEAF, la guida di un’auto elettrica è molto più semplice rispetto un’auto a combustione, di conseguenza un sistema di guida autonoma è molto più facile da inserire in un’auto elettrica.

Il secondo pilastro è l’elettrificazione, che è nella nostra strategia di prodotto e di marchio. Abbiamo già lanciato LEAF in Brasile, Cile, Argentina e Colombia e prima ancora abbiamo fatto dei programmi pilota in Cile, Colombia, Costa Rica e ora il lancio in Uruguay, mentre la previsione è lanciare in seguito LEAF in Ecuador e Costa Rica.

Circa un mese fa, Nissan ha lanciato simultaneamente la LEAF in quattro mercati (Brasile, Cile, Argentina e Colombia), dopo una prevendita di sette mesi. Quanti veicoli sono stati venduti ad oggi?

Tra i quattro mercati abbiamo venduti tra 100 e 150 unità

Nissan LEAF Uruguay
Lancio Nissan LEAF in Uruguay. Foto Credits: Quatromanos.

E questo cosa significa rispetto le aspettative di vendite dell’azienda?

E’ molto buono, se guardiamo i numeri si potrebbe pensare che 100 – 150 unità sono poche, ma nel contesto dei volumi di vendita di cui si parla nel mercato dei veicoli elettrici sono numeri importanti, soprattutto per un lancio e addirittura in prevendita. Pensa che l’80% di quel volume è stato venduto nel periodo di prevendita quando i clienti non avevano nemmeno visto la macchina. Per noi il messaggio è per prima cosa che si può introdurre l’elettromobilità nei mercati, in secondo luogo è perfettamente allineato con la nostra strategia di Intelligent Mobility, l’elettrificazione è reale in America Latina e il terzo messaggio è che i nostri clienti sanno che Nissan è il marchio pioniere e leader in termini di mobilità elettrica, si affidano a noi e noi abbiamo anche la fiducia che questo prodotto è il numero uno da tutti i punti di vista.

Dal punto di vista di Nissan come pioniere in soluzioni per la mobilità elettrica, che Paese spicca come quello più “ricettivo” del concetto di un mondo elettrico?

In latinoamerica ci sono due casi da laboratorio e studio in termini di mobilità elettrica, che sono il Cile – e non perché io sia cileno (sorride) e la Colombia.

Attualmente Colombia ha il maggior volume di auto elettriche in America Latina, più del Brasile, Cile o Argentina, ma con zero infrastrutture. In tutto il Paese ci sono due o tre punti di ricarica rapida e nonostante questo il volume di auto elettriche è molto elevato. Dall’altra parte c’è il Cile, che possiede una grande quantità di auto elettriche e allo stesso tempo ha l’infrastruttura di ricarica più grande di America Latina e tutta dal settore privato senza nessun aiuto del governo. Questo dice che il 90% della gente vuole le auto elettriche. Nel caso del Cile, le stesse aziende private promuovono l’uso della mobilità elettrica, senza un incentivo governativo e possiamo dire che è proprio per questo che cresce la rete di infrastrutture.

In Colombia, è il cliente che chiede l’auto elettrica e questo ridimensiona il mito dell’infrastruttura. Colombia con due punti di ricarica rapida possiede il maggior numero di auto elettriche in America Latina.

Spicca anche un terzo Paese che è il Costa Rica, molto simile all’Uruguay. Un mercato piccolo con una produzione di energia pulita uguale a quella uruguaiana, ma loro hanno iniziato a ricevere le auto elettriche principalmente dagli Stati Uniti circa due anni fa, quindi sono più avanti nel concetto di elettrificazione. Penso che l’Uruguay potrebbe avere la tendenza ad assomigliare di più al Costa Rica.

E di che volume si parla in questi Paesi?

Come riferimento, in Cile il mercato complessivo di auto elettriche dal momento in cui è arrivata la prima nel 2010 dovrebbe essere di circa 700 unità in circolazione, principalmente a Santiago e in Colombia sono circa 1000 auto elettriche. Se lo paragoni al volume completo del mercato, ancora non arriva all’1%, ma abbiamo una crescita esponenziale. Ogni anno in questi due mercati si raddoppia il volume precedente e questo crescerà con il tempo e probabilmente entro il 2025 – 2030, come ho detto nella presentazione.

Quale è il profilo del cliente latinoamericano?

Il cliente latinoamericano è un cliente ben allineato con la visione verde, le emissioni ridotte, molto simile a quello europeo che pensa sempre alla propria impronta sull’ambiente. Cerca un ridotto impatto ambientale in generale e penso che per questo salta fuori la necessità dell’auto elettrica.

Nel caso cileno credo che sia coinvolto da questo e anche dalla parte tecnologica.

Al cliente latinoamericano piace molto il discorso tecnologico e questo insieme al basso impatto ambientale sono due aspetti molto legati tra di loro. L’auto elettrica è un’auto molto tecnologica sia dal punto di vista della propulsione ma anche dall’equipaggiamento, ad esempio la Nissan LEAF con l’e-Pedal che permette con un solo pedale di avviare la vettura, accelerare, decelerare e frenare aumentando o diminuendo la pressione applicata.

Pensa che le opzioni come quella che offre Uruguay con la prima “Rotta Elettrica dell’America Latina” potrebbero favorire il cliente finale al momento di prendere la decisione dell’acquisto di un veicolo elettrico?

Una delle strategie Nissan per Latinoamerica è quella di creare alleanze. Nissan è un azienda che produce e vende auto, non siamo fornitori di infrastrutture e di conseguenza è molto importante per noi fare delle alleanze. Abbiamo in America Latina un’alleanza con Enel X, abbiamo un’alleanza di fatto in Brasile dallo scorso anno e con loro siamo alleati anche in Cile, Argentina, Colombia e Uruguay. Le alleanze puntano prima ad avere fornitori principali di soluzioni di ricarica per i nostri clienti, ma non soltanto per promuovere le infrastrutture bensì per dare fiducia ai clienti riguardo la mobilità elettrica. Ad esempio in Cile abbiamo fatto il sistema V2G con tecnologia esclusiva di Nissan, anche insieme ad Enel X. Abbiamo fatto un’alleanza anche con l’Università del Cile, anche in Brasile abbiamo fatto l’alleanza con Enel X e con l’Università di Santa Catarina per la ricerca sulla seconda vita delle batterie; con ITAIPU (impianto di produzione idroelettrica binazionale Brasile-Paraguay) abbiamo una collaborazione per lo sviluppo di di caricabatterie V2G, mentre anche in Argentina abbiamo delle alleanze con Enel. Intendiamo che questo non è soltanto una questione di auto, ma un ombrello ben più ampio che include lo sviluppo di infrastrutture, ingegneria ed altro… e proprio per questo puntiamo a queste alleanze.

Ritornando al discorso della “Ruta Eléctrica de América Latina”, gli incentivi non devono necessariamente essere la riduzione di imposte o incentivi economici ai clienti, ma posso anche essere iniziative di questo tipo, come strade elettriche o parcheggi nei centri commerciali con punti di ricarica rapida. Queste cose sono importanti anche a lungo periodo e se c’è qualche azienda che cerca di generare comunicazione attraverso queste iniziative o cerca un’alleanza per sviluppare progetti, troverà le porte aperte di Nissan.

Da dove arrivano le vetture in vendita in Uruguay e quelle degli altri Paesi dell’America Latina e dove è stato o sarà lanciata la Nissan LEAF?

Inghilterra (Sunderland) è la fabbrica dove viene costruta la Nissan LEAF per l’Uruguay e per tutta l’America Latina, a eccezione del Puerto Rico che riceve la vettura anche dagli Stati Uniti. Costa Rica, Ecuador e Puerto Rico sono i mercati dove verrà lanciata la LEAF prima della fine di quest’anno. Nel 2019 saremo presenti in otto mercati dell’America Latina.

#CeciliaDemartini #TheEMNteam

Foto credits: Quatromanos.

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