Interessanti dati dall’indagine “E se ti dicessi elettrica?” di DriveNow

BMW Drive Now

La società di car sharing DriveNow del Gruppo BMW evidenzia in un’indagine la disponibilità e propensione all’uso di vetture elettriche, ma scoraggiano la scarsità di punti di ricarica.

Il dato che emerge dall’indagine “E se ti dicessi elettrica?” realizzato da DriveNow è incoraggiante, perché la società di car sharing del BMW Group ha inteso esplorare l’umore degli utenti in tema di mobilità elettrica. Infatti alla domanda “Se per il tuo noleggio a medesima distanza di parcheggio hai la possibilità di scegliere tra un’auto elettrica e un’altra con motore diesel o benzina per quale opteresti?” l’80% degli intervistati ha risposto di scegliere l’auto elettrica.

Tale percentuale rimane comunque alta laddove l’auto elettrica fosse meno agevole rispetto a quella diesel o benzina; infatti alla domanda “ E se l’elettrica fosse qualche minuto a piedi più distante rispetto alle altre auto?” il 60% del campione ha risposto che sceglierebbe comunque l’elettrica.

BMW Drive NowLa survey condotta su customer base DriveNow – ad oggi l’unico operatore di car sharing in Italia che mette a disposizione dei propri clienti una flotta mista endotermica ed elettrica – a Milano nel periodo 15-30 ottobre 2018 su 880 intervistati (di cui il 35% appartiene alla fascia di età 21-30, il 30% circa di età tra i 31-40 anni e il 35% circa nella fascia 41-60 anni) innanzitutto conferma che il car sharing è fattore importante nell’avvicinamento o prima guida di un’auto elettrica. Il 50% dei car sharer intervistati ha infatti dichiarato di aver già guidato un elettrica DriveNow, nello specifico la BMW i3 in flotta all’operatore tedesco in tutta Europa. 1 intervistato su 5 ha poi confermato di usare l’elettrica almeno una volta al mese. Invece 1 su 4 sono quelli che la utilizzano almeno una volta nel trimestre.

Il 60% degli intervistati ha poi aggiunto che la prima guida in assoluto di un’elettrica è avvenuto attraverso il car sharing, descrivendo perciò il valore dell’auto in condivisione nell’avvicinare il pubblico alle più recenti modalità di mobilità sostenibile.  

E buone nuove giungono anche dalle motivazioni all’uso. Alla domanda (con possibilità di dare più risposte):  “perchè sceglieresti l’auto elettrica?” Il 68% degli intervistati ha infatti risposto: “perché a zero emissioni ed eco-friendly” descrivendo una significativo progresso in termini di coscienza sociale ambientale.

E questo è un dato davvero molto incoraggiante – commenta Andrea Leverano managing director di DriveNow Italia – che racconta come i cittadini siano tutt’altro che disinteressati a tematiche di tipo ambientale, e soprattutto quelli che vivendo nelle grandi città debbono fare tutti i giorni i conti con aria carica di polveri sottili e inquinamento acustico.

Circa quest’ultimo aspetto il 38% del campione individua nella silenziosità di guida uno tra gli ulteriori benefici della motorizzazione elettrica.

Le altre motivazioni determinanti (l’indagine permetteva risposte multiple a questa domanda) l’utilizzo dell’auto elettrica risultano essere “perché è divertente da guidare” (40%), “perché sono innovative e i amo provare cose nuove” (60%)

Ricarica questa sconosciuta…

Leverano: “Le auto ci sono, la volontà dei cittadini pure. Mancano solo le colonnine di ricarica”

Il punto però critico che emerge dall’indagine DriveNow è che pur con la disponibilità di vetture elettriche (tutti i grandi Gruppi automobilistici stanno, insieme all’ibrido, velocemente virando le produzioni verso questo tipo di motorizzazione) e sia anche con la disponibilità ed entusiasmo dei cittadini ad una svolta eco-friendly per quanto riguarda la mobilità urbana è la mancanza dei punti di ricarica.

Il 95% circa degli  utenti “milanesi” (intendendo in questa definizione anche coloro utilizzano il car sharing DriveNow a Milano, pur essendo magari originari di altri Comuni italiani) sollecitati sul tema ha dichiarato di non aver mai ricaricato la vettura.

Abbiamo allora domandato loro – spiega Andrea Leverano – il perché riguardo a ciò e le risposte rimandano tutte alla mancanza di una adeguata rete di infrastrutture, con un sufficiente numero di punti di ricarica veloce.

Di fronte al fatto di non averlo mai fatto, tra le condizioni potrebbero indurre il car sharer a provare a ricaricare l’elettrica si posizionano infatti in cima alla classifica “incontrare un punto di ricarica più frequentemente” (50%), “non dover deviare troppo dal  mio percorso per raggiungere una colonnina per la ricarica” (52%). Il 47% dichiara poi di non conoscere sufficientemente il funzionamento di ricarica dei veicoli.

Quindi in estrema sintesi – conclude Andrea Leverano di DriveNow – le auto ci sarebbero, la volontà dei cittadini pure. Mancano solo le colonnine di ricarica. Il mio auspicio è  che l’annunciato impegno dell’amministrazione di Milano, città all’avanguardia in Europa sul tema della mobilità sostenibile, per ‘installazione di circa 1000 punti di ricarica possa diventare presto realtà.

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