Audi dà voce all’auto elettrica con un vero e proprio studio di registrazione

Audi dà voce all’auto elettrica

Essendo paradossalmente un problema di sicurezza l’estrema silenziosità dell’auto elettrica, Audi ha pensato bene a darle una voce da un vero e proprio studio di registrazione.

Ecco secondo Audi come nasce il suono artificiale e come può segnalare i movimenti del veicolo, secondo Audi.

La scrivania di un sound designer Audi è simile da quella di chi lavora per una rockstar: computer, schermi, altoparlanti, mixer, amplificatori e cavi di ogni colore, a cui si aggiungono strumenti musicali di ogni tipo. Si potrebbe definire in qualche modo uno studio di registrazione: questo è il luogo dove si sperimenta ogni tipo di suono, per poi definire quello che le e-tron e i prossimi modelli elettrici Audi dovranno emettere durante la circolazione.

Quindi non c’è da stupirsi se sotto la scrivania si trovano un pedale dell’acceleratore e un altoparlante, che permettono rispettivamente di aumentare virtualmente la velocità della e-tron e di sentire il relativo suono in tempo reale, mentre tutte le frequenze si visualizzano sul monitor.

Sperimentazione strumentale

Audi dà voce all’auto elettricaUn’attrezzatura che i tecnici Audi hanno costruito con le loro stesse mani, visto che quando hanno iniziato a occuparsi di questo genere di suono, sul mercato non esisteva ancora un’interfaccia adatta.

Rudi Halbmeir è Responsabile dell’acustica delle Audi dal 2009. È un ingegnere meccanico con l’hobby della musica:

Suono sette strumenti e a casa ho uno studio di registrazione – dice.

Negli ultimi dieci anni ha costruito un database con oltre cento suoni, che vanno da quelli completamente sintetici alle registrazioni del traffico reale. Si tratta di sperimentare, utilizzando gli strumenti in maniera non convenzionale e mescolando i suoni.

Segnalare e comunicare

Per definire il “rumore” perfetto per la Audi e-tron, si è partiti dalle richieste della regolamentazione UE. In qualsiasi ambiente si trovi, un’auto elettrica deve far sentire la sua presenza, emettendo un suono udibile chiaramente fino a una velocità di 20 km/h (31 km/h negli USA). Lo scopo è segnalare a pedoni e ciclisti i movimenti della vettura, che si stia avvicinando, stia accelerando o si stia arrestando.

Queste informazioni non vengono veicolate soltanto con il volume, cioè la quantità di suono, ma anche con la sua forma, che cambia al crescere della velocità. Il cervello si abitua velocemente ai rumori monotoni, etichettandoli come normali o di sottofondo: per questo quelli di un’auto devono cambiare, senza però diventare fastidiosi.

Frequenza e volume

Audi dà voce all’auto elettricaNon è semplice trovare il giusto mix di frequenza e volume, il fattore decisivo è la scelta dei toni.

È quasi come comporre una sinfonia – spiega Halbmeir – il suono della e-tron è stato creato partendo da trenta registrazioni diverse che sono state sovrapposte l’una sull’altra. Quindici di queste sono riprodotte sempre, in qualsiasi momento. Definisco questo tipo di suono “realistico-tecnico”, non dev’essere troppo armonico: le persone devono essere consapevoli di che cosa si tratti.

Nel laboratorio sonoro i test sono eseguiti anche con un veicolo reale, perché gli altoparlanti sono diversi e il suono cambia quando esce dall’auto. Il laboratorio è una camera semianecoica: non riflette il suono dalle pareti e dal soffitto, ma solo dal pavimento, così da poter considerare il rumore che deriva dal rotolamento degli pneumatici.

Regolamentazioni differenti

Nella Audi e-tron di serie il suono è generato da un piccolo altoparlante sistemato davanti alla ruota anteriore destra e quando l’auto procede in retromarcia o più velocemente, il volume aumenta. È stato progettato non solo per soddisfare i requisiti di legge, ma anche e soprattutto per risultare piacevole da sentire e per essere immediatamente riconoscibile come Audi. In ogni caso, non ha nulla a che vedere con il suono di un veicolo a motore termico. Una curiosità: viste le regolamentazioni differenti, il suono è lo stesso in Europa e in Cina, mentre è diverso per le vetture destinate agli USA.

È divertente – conclude Halbmeir – perché prima il mio lavoro consisteva nel rendere le auto il più silenziose possibile. Ora invece devo farle diventare rumorose, utilizzando suoni artificiali.

Fonte: AUDI AG

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