Il manager Alfredo Altavilla è stato recentemente intervistato da Quattroruote online e al riguardo Marco Loglio ha notato alcuni particolari.
Di seguito pubblichiamo l’articolo che ha inviato il nostro collaboratore a Shenzhen.
Cose non dette nell’intervista ad Alfredo Altavilla a Quattroruote on line! Novembre 2024
Lavoro a Shenzhen da 24 anni come Senior Consultant per aziende automotive di cui ovviamente BYD è la più importante e, cosa non nota al grande pubblico, sono stato uno dei promotori dell’auto elettrica in Cina ancora prima che BYD cominciasse la sua avventura nel mondo EV.
Ricordo ancora come Wang Changfu, Presidente di BYD, fosse inizialmente scettico alla auto elettrica e puntasse a diventare il maggior costruttore mondiale di automobili nel 2025 facendo delle copie di auto endotermiche Toyota, a metà prezzo rispetto alle vetture giapponesi.
Poi nel 2009 la grande svolta che ha portato alla prima auto elettrica di serie cinese, la BYD F3 DM di cui sono stato uno tra i primissimi possessori.
Ma torniamo alla intervista di Altavilla, molto diplomatico nel rispondere alle domande del giornalista di Quattroruote sul perché BYD non abbia investito in Italia.
La vera risposta non detta da Altavilla è che il governo cinese ha chiesto espressamente ai costruttori automotive nazionali di non investire in quei paesi che hanno votato a favore dei dazi ed invece andare in quei paesi che si sono dati da fare per contrastare la politica dei dazi, come appunto l’Ungheria, in cui BYD aprirà tra poco un nuovo stabilimento.
Lascio al lettore trarre le conclusioni su perché l’intervistato non abbia detto questa semplice verità che gli addetti ai lavori conoscono benissimo perché pubblicata con vari articoli sulla stampa sia cinese che internazionale.
Un altra domanda con risposta diplomatica e assolutamente non in linea con la filosofia BYD è stata quella di commentare lo stop alle vendite di auro ICE in Europa dal 2035.
Altavilla lo definisce non un errore ma una bestialità, senza ricordare che proprio BYD ha già dal 2022 completamente abbandonato le auto termiche per passare a veicoli che siano solo elettrici o PHEV. Forse la risposta doveva essere l’esatto contrario cioè non un errore ma una necessità, specialmente per quanto riguarda una transizione green tesa a contrastare le emergenze climatiche che stanno sconvolgenfo l’intero pianeta.
Infine un altra mezza verità sulle possibilità dell’Italia di giocarsi una parte rilevante nella filiera dell’automotive elettrico. Purtroppo anche questo non sarà possibile viste le posizioni contrarie ai veicoli cinesi a livello governativo che hanno fortemente inciso nella decisione europea di votare per i dazi aggiuntivi. Ricordiamo che questa mozione è passata alla UE per un solo voto, se l’Italia avesse votato contro i dazi non sarebbero entrati in Vigore.
Ovvio che il governo cinese a questo punto non voglia fare favori a chi si è dimostrato nemico.
Solo una completa revisione della posizione dell’Italia a riguardo dei dazi potrebbe aprire le porte ad investimenti importanti. Ma forse è troppo tardi: sarebbe come chiudere le porte dell’ovile quando ormai le pecore sono scappate da altre parti.
Dr Marco Loglio
Senior Consultant EV auto Institute, Jilin University. P.R. China
Perché BYD per l’Europa non ha ingaggiato il Dr Marco Loglio come Senior Advisor e invece ha deciso per l’ex COO di FCA?