Storia dalla rivista del Club Storico Peugeot

Carburanti: la storia si ripete

di Patrizia Sala
Fonte: Rivista del Club Storico Peugeot – Anno I – 2009

Milano, Italia. 27 marzo 2009. Per trovare un collegamento tra le istanze economico-ambientali, relative all’energia per la mobilità individuale, bisogna andare molto indietro nel tempo, agli albori dell’automobilismo.

Parlare di carburanti alternativi significa porre l’accento sull’attenzione all’ambiente, anche perché si stima che attualmente il circolante mondiale sia costituito da circa 600 milioni di auto, mentre all’inizio del secolo scorso erano solo poche migliaia.

Oggi come allora però il problema dell’inquinamento non è il solo a stimolare un cambiamento, anzi una rivoluzione che oggi diremmo epocale.

Il petrolio non è una risorsa inesauribile, non è rinnovabile ed è concentrato in poche regioni del mondo, con le conseguenti implicazioni politiche. Anche all’inizio del ‘900 gli aspetti economici condizionavano la scelta del tipo di alimentazione dell’automobile, al pari dei problemi di carattere tecnico e tecnologico.

Per parlare di energie alternative, rapportandosi all’auto d’epoca, è necessario quindi mettersi in questa prospettiva.

E’ quello che Peugeot ha fatto in occasione del salone Retromobile di Parigi, la nostra vetrina europea più importante.

Nell’occasione i visitatori hanno potuto seguire un’evoluzione che, partendo dalla mobilità a pedali, ha attraversato l’energia offerta dal vapore, dall’elettricità, dai biocombustibili fino ai derivati del petrolio, sempre però con il marchio Peugeot in bella mostra.

Le energie alternative all’inizio del secolo

Poniamoci al 6 maggio 1889, quando Armand Peugeot, come tanti industriali dell’epoca, si reca a visitare

“L’Exposition Universelle” a Parigi. Ha già deciso che vuole occuparsi di automobili, ma non ha ancora le idee chiare sul tipo di propulsore da utilizzare. Ogni soluzione tecnica presenta infatti vantaggi e inconvenienti e ogni produttore sottolinea i vantaggi e minimizza i limiti.

Armand, che due anni prima aveva iniziato a produrre biciclette con la grande ruota anteriore, sta provando già un prototipo di un veicolo a vapore (la Tipo 1) con la tecnologia proposta da Léon Serpollet.

I limiti però di questa soluzione si mostrano presto evidenti: troppo tempo tra la preparazione della caldaia, la messa in pressione e l’avviamento del veicolo. Inoltre, la grande quantità di acqua e le dimensioni della caldaia richiedono troppo peso e rubano spazio ai passeggeri o al vano di carico. Una strada senza futuro.

Una soluzione alternativa proposta agli stand dell’Esposizione Universale è quella della propulsione elettrica, che presenta il grande vantaggio di non dover installare il cambio di velocità, di rendere facile la guida e silenzioso il veicolo, ma il peso delle batterie e la scarsa autonomia si rivelano presto limiti insormontabili che condizionano il progresso di questa tecnologia.

Una tecnologia però ancora attiva per alcuni anni, tanto che il 29 aprile del 1899 la prima vettura a superare il muro dei 100 m/h (105,882 km/h) è proprio una a propulsione elettrica.

Mentre Armand si aggira tra gli stand incontra Emile Lévassor, il quale aveva sottoscritto il 12 febbraio 1889 un contratto con Daimler per iniziare a costruire in Francia il famoso motore bicilindrico a petrolio, il più efficiente dell’epoca. Per farlo, però, Lévassor necessita quanto meno di una prima commessa e Armand Peugeot, dopo essersi consultato con il suo tecnico, l’ingegner Rogoulot, decide di valutare questa proposta.

Nel novembre 1889, presso uno stabilimento della Peugeot a Valentigny, si incontrano appunto Armand Peugeot, Emile Lévassor e Gottlieb Daimler: un vero incontro epocale, perché è da quelle decisioni che inizia la storia industriale dell’automobile e la diffusione del motore a petrolio.

Ci vorrà ancora poco più di un anno e nel 1891 Peugeot costruisce, in 4 esemplari, un quadriciclo a petrolio: la Tipo 2. Sarà però l’anno successivo con la Tipo 3, una vera automobile a 4 posti, realizzata in 64 esemplari, che prende avvio la produzione automobilistica di Peugeot.

L’automobile a petrolio ha definitivamente vinto.

Nei decenni successivi, anche grazie alle partecipazioni sportive, Peugeot ottimizzerà questa tecnologia, offrendo al mercato veicoli sempre più efficienti.

Pochi sanno che è del 1893 la nascita del motore ideato da Rudolf Diesel, un motore ad “olio pesante”, come si diceva allora, caratterizzato dall’accensione per compressione della miscela, ma si deve attendere l’inizio degli anni ’20 perché questa tecnologia venga riproposta e Peugeot è uno dei pochi a cercare di industrializzarla.

Ci riesce nel 1939, presentando un telaio della 402 con motore a gasolio, proprio quello esposto a Retromobile quest’anno.

La guerra però blocca ogni sviluppo e bisogna attendere il 1959 per avere la prima Peugeot diesel: la 403.

Si tratta dell’antesignana della 607 che per prima offrirà di serie il sistema antinquinamento FAP® , l’innovativo brevetto Peugeot.

Con la guerra il petrolio è diventato merce rara e ogni possibilità di combustibile viene esplorata, come il gassogeno di legna o carbone: un escamotage frutto della necessità più che della ricerca tecnologica.

Questa alimentazione infatti scompare con la fine della guerra e le 402 fumanti con agganciato al paraurti il generatore rimangono solo nelle fotografie dell’epoca.

Diversa invece è la scelta della propulsione elettrica, voluta da Peugeot nel 1941 per spingere le piccole VLV per le strade della Francia con il loro carico di posta da consegnare: un vero “fil rouge” con la serie 500 veicoli ibridi, consegnati oggi alle Poste francesi.

Diesel e propulsione elettrica rimangono comunque un filone di ricerca in casa Peugeot, con produzioni di serie, come le 106 elettriche degli anni ‘90 e l’innovativa tecnologia HTbrid4 che vedremo prossimamente sulla 3008, alimentata con propulsori diesel ed elettrico.

Se volete leggere e/o scaricare la Rivista del Club Storico Peugeot – Anno I dell’anno 2009 potete cliccare nel link sotto questa riga:

Rivista del Club Storico Peugeot n° 1 2009_1

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