Quali saranno i “12 apostoli” della Formula E?

Da tutte le parti le bocche sono cucite, ma è confermata la richiesta di 12 tra costruttori e grandi aziende globali per entrare come partner delle squadre per sviluppare il powertrain.

Facciamo alcune considerazioni di chi potrebbero essere i “papabili” per questo importante sviluppo, non solo della Formula E, ma dell’auto elettrica a tutti i livelli.

di Marcelo Padin

Direttore Editoriale Electric Motor News

 

Rosario, Argentina. 20 Dicembre 2014. La liberalizzazione della costruizione di componenti e powertrain della Formula E segna uno sviluppo molto importante per il mondo delle auto elettrica.

Questa tecnologia, che prima verrà impiegata ad alto livello nelle corse, si riverserà nelle auto elettriche del prossimo futuro e senza ombra di dubbio lo sviluppo verrà fortemente accelerato da tutti i punti di vista.

In occasione della gara di Punta del Este abbiamo cercato di conoscere qualche nome che circola tra questi dodici che si sono presentati alla Formula E ed alla FIA come disponibili ad una partnership; ma il segreto è impenetrabile; quindi abbiamo deciso di fare una valutazione in base a quello che attualmente è presente in campo sia nella Formula E che nella produzione delle auto elettriche.

Il punteggio da 1 a 5 è dato in base alla fattibilità di entrata dell’azienda, dove 5 sta per molto fattibile e 1 poco fattibile … e queste sono le nostre conclusioni.

 

Le aziende già coinvolte

Potrebbe trarre in inganno pensare che le aziende già coinvolte possano essere quelle che per prima fossero interessate ad un coinvolgimento maggiore; ma ci sono dei casi interessanti da valutare.

 

Renault – Punteggio 5

Iniziamo dalla Renault, che è fortemente coinvolta e continuerà ad esserlo nella seconda stagione con il team e-Dams Renault, del quale è “title sponsor” e dove oltre la Formula E possiede un grande veicolo mediatico con Alain Prost ed i piloti Nicolas Prost e Sebastién Buemi.

 

 

 

 

BMW Group – Punteggio 5

La casa bavarese non soltanto ha in produzione i modelli i3 ed i8, ma anche lo scooter elettrico e svariati modelli ibridi. E’ già coinvolta in prima persona con la presenza della Safety Car (BMW i8) e la Medical Car (BMW i3). Attualmente ha abbandonato il programma Formula 1 e potrebbe essere in prima linea per entrare in Formula E con un suo proprio powertrain; anche tenendo conto degli annunci appena fatti dal Gruppo bavarese.

 

Qualcomm – Punteggio 2

Il gruppo americano ha recentemente siglato degli accordi importanti in Inghilterra per la partnership con altre aziende mirata alla realizzazione di punti di ricarica pubblici e privati. E’ già coinvolta nella Formula E nello sviluppo del sistema di ricarica ad induzione e preferirebbe continuare a svolgere questo lavoro piuttosto che impegnarsi in prima persona nello sviluppo di un powertrain, a meno che non diventi a sua volta partner di qualche altra azienda per sviluppare specificatamente il sistema di ricarica delle batterie di qualche squadra di Formula E.

 

Rimac Automobili – Punteggio 3

Rimac Automobili è attualmente coinvolta nella Formula E, che in ogni schieramento presenta la Rimac Concept One come auto del Direttore Gara.

Rimac Automobili è un’azienda piccola e tecnologica che al momento ha chiuso un importante giro di ricerca investitori per lo sviluppo di altri modelli di supercar elettriche. Uno degli investitori in Rimac Automobili è anche investitore in una delle squadre di Formula E, quindi potrebbe essere una delle aziende “papabili” per sbarcare con un proprio powertrain da fornire alla categoria.

 

Mahindra –  Punteggio 3

Il costruttore indiano Mahindra è coinvolto in prima persona nella squadra di Formula E, per la quale gareggiano i piloti Bruno Senna (Brasile) e Karum Chandhok (India); ma nonostante il nome il nucleo del team è inglese.

Mahinda qualche anno fa ha acquistato la REVA, azienda costruttrice di piccole autovetture elettriche che hanno avuto un discreto successo in Inghilterra, poche delle quali sono arrivate in Italia. REVA aveva presentato due anni fa la sua nuova vettura – sempre quadricicli – che ora viene commercializzata in diversi mercati.

India è un paese molto popolato e anche molto inquinato; mentre Mahindra ha tutte le potenzialità per poter sviluppare un powertrain all’altezza magari con il coinvolgimento di altri partner strategici.

 

Audi – Punteggio 4

La casa dei quattro anelli è indirettamente coinvolta nella Formula E attraverso l’ABT Sportsline Team che schiera i piloti Lucas Di Grassi e Daniel Abt. Di Grassi corre anche nel WEC (World Endurance Championship) con Audi, mentre Daniel Abt gareggia con lo stesso marchio nel DTM (Deutsche Tourenwagen Meisterschaft), il popolare campionato tedesco turismo che coinvolge i costruttori in prima persona.

Le risorse che la casa tedesca destina al programma in questi due campionati di altissimo livello potrebbe fare pensare ad una rinuncia all’impegno in Formula E, ma dall’altra parte della bilancia c’è il sempre maggior coinvolgimento della casa di Ingolstadt nel lancio di nuovi modelli ibridi ed elettrici.

 

Virgin – Punteggio 4

Virgin è un colosso tecnologico non estraneo al coinvolgimento ad altissimo livello nelle corse automobilistiche, ed il Campionato Mondiale di Formula Uno vinto con Jenson Button è l’esempio più eclattante.

Nel programma Formula E del team inglese è coinvolto Alex Tai, guarda caso la stessa persona coinvolta nello sviluppo del progetto Galactica mirato a sviluppare dei mezzi per portare le persone nello spazio e nel quale il grande capo Richard Brandson lavora da molti anni.

La tecnologia di altissimo livello c’è e anche le persone atte a seguire un programma di sviluppo mirato alla Formula E e paradossalmente entrambi i fronti potrebbero beneficiare di un’interazione tecnica.

 

McLaren e Williams – Punteggio 3

Per prima cosa bisogna dire che sia McLaren che Williams non sono soltanto due squadre di Formula Uno, ma sono due grandi gruppi già coinvolti nella Formula E attraverso delle aziende da loro controllate.

Da una parte hanno sviluppato il powertrain dell’attuale Formula E, ma potrebbero avere tutto l’interesse del mondo in un coinvolgimento maggiore viste le ricadute positive che potrebbe avere per il loro programma F1. Inoltre McLaren ha la divisione produzione, quindi potrebbe anche pensare ad adottare questo tipo di trazione in una delle loro supercars.

Dall’altra faccia della medaglia bisogna dire che già questo impegno in prima persona potrebbe essere ritenuto da loro sufficiente – l’attuale powertrain della Formula E è derivato da una McLaren stradale – quindi non aumenterebbero lo sforzo per un coinvolgimento in prima persona.

 

Le aziende esterne

In questo panorama ovviamente si inseriscono delle aziende esterne che potrebbero essere interessate a gettare la maschera e “sbarcare” in prima persona nella Formula E come partner tecnolgico di alcune squadre.

Secondo il nostro parere potrebbero essere le seguenti e con le priorità di punteggio come segnalato all’inizio dell’articolo.

 

BYD – Punteggio 4

Il colosso cinese è originalmente un’azienda produttrice di accumulatori che poi ha diversificato nella produzione di automobili, autobus e veicoli commerciali con grande successo.

BYD è un’azienda globale, commercializza i propri prodotti in tutto il mondo e un programma in Formula E è assolutamente alla loro portata, sia tecnica che di immagine. Se poi consideriamo che c’è la squadra China Racing, si potrebbe pensare ad un abbinamento tra cinesi per creare un team nazionale.

 

Nissan – NEC – Punteggio 3

Nissan è fortemente indiziata per entrare in un programma di sviluppo tecnico considerando la grande esperienza della casa giapponese del gruppo Renault nel settore dei veicoli elettrici, anche come leader mondiale nelle vendite.

Il costruttore potrebbe portare come dote anche la presenza della NEC, azienda che fabbrica batterie (a patto che non ci sia già all’interno della Formula E) che il costruttore del sol levante ha acquistato qualche anno fa.

Nissan segue il programma LMP1 del WEC, World Endurance Championship, ma le risorse necessarie potrebbero essere spalmate tra il costruttore di automobili e l’azienda costruttrice di accumulatori.

Se però si pensa che Nissan è stata acquistata da Renault, già presente in prima persona nella Formula E, forse la strategia aziendale di gruppo potrebbe segnalare che un costruttore rimanga fuori dalla Formula E per puntare alle elettriche con Renault; ma bisogna anche dire che Nissan è un marchio globale che vende in tutto il mondo (Asia, ovviamente Giappone, Stati Uniti ed Europa), mentre Renault non lo è. Restano molti punti interrogativi.

 

Mercedes – Smart – Punteggio 4

L’analisi della situazione Mercedes – Smart è molto difficile, perché il Gruppo di Stoccarda è fortemente impegnato nella mobilità elettrica anche nella propria produzione, come dimostrano Classe A E-Cell, Classe B E-Cell e Smart Fortwo Electric Drive; le vetture elettriche attualmente offerte al pubblico in listino.

L’impiego della tecnologia Tesla potrebbe dare un’ulteriore spinta per puntare ad un programma di sviluppo di powertrain in Formula E, ma bisogna tener conto che il programma Mercedes in Formula Uno (di grande successo con la conquista del titolo costruttore e titolo piloti nel 2014) è molto costoso; mentre la casa della stella a tre punta è anche impegnata nel DTM che punta all’importante mercato domestico tedesco, prestigioso sia come vittorie che come immagine.

 

Siemens – Punteggio 4

Il colosso tedesco dell’elettronica potrebbe essere molto interessato ad una presenza in prima persona nella Formula E per lo sviluppo di un Powertrain. La tecnologia, le capacità e la forza per farlo ci sono, ma anche la lungimiranza perché Siemens ha già partecipato molti anni fa in diversi progetti mirati allo sviluppo di veicoli elettrici, sia stradali che da competizione.

Lo sviluppo di questo tipo di prodotti è anche una delle forze commerciali di quest’azienda, che una volta sviluppato tutto l’occorrente, può vendere i propri sistemi a determinati costruttori che sono indietro con lo sviluppo e che hanno bisogno urgente di un powertrain elettrico adatto per un futuro proprio modello e che loro non sono in grado di sviluppare.

E’ una delle imprese fortemente “indiziate”.

 

Toyota – Punteggio 3

Il primo costruttore mondiale di automobili è il leader mondiale delle vetture ibride ed ibride plug-in e potrebbe avere un grande interesse a sviluppare un powertrain per la Formula E.

Tuttavia è impegnata in prima persona nel WEC (World Endurance Championship) con il modello TS040 Hybrid con il quale ha vinto il titolo costruttori nel 2014.

Toyota ha puntato con tutte le proprie forze al sistema ibrido da ormai 15 anni e negli ultimi saloni dell’auto ha presentato delle vetture a celle a combustibile (idrogeno) che secondo le proprie dichiarazioni dorebbero sbarcare sul mercato mondiale tra qualche anno.

C’è anche da dire che con alcune logiche eccezioni, la casa giapponese non ha mai puntato all’auto full’electric; ma possiedono la tecnologia, le capacità e le conoscenze per farlo ed un programma in Formula E potrebbe ricadere positivamente anche nei vecoli ibridi di prossimo lancio.

 

Honda – Punteggio 2

Honda ritorna nel 2015 in Formula Uno sia come fornitrice del team McLaren sia avendo acquistato una quota nella società, di conseguenza ha già un impegno economico, tecnico e finanziario molto forte.

Gli ultimi sviluppi di vetture a propulsione alternativa di Honda sono stati mirati alle auto ad idrogeno a celle a combustibile, mentre sembra che l’elettrica pura è passata in secondo piano per il primo costruttore mondiale di motociclette.

Per questi motivi riteniamo difficile un impegano Honda in Formula E, pur avendo le capacità tecniche per farlo.

 

General Motors – Punteggio 3

General Motors possiede una miriadi di marchi negli Stati Uniti ma il solo marchio globale è Chevrolet, tutti gli altri marchi sono prettamente americani.

Chevrolet aveva lanciato negli ultimi anni della decade dell’80 e primi ’90 del secolo scorso la coupè elettrica EV1, che ha avuto grande successo all’epoca e che nonostante molti avessero voluto comprarla è stata ritirata del mercato.

Segnale che l’interesse per l’elettrica non è stato troppo all’epoca come non lo è stato fino al lancio della Chevrolet Volt.

Se ci fosse un interessamente a potenziare le conoscenze nel settore delle auto elettriche, la casa americana potrebbe pensare in un sbarco in Formula E e potrebbe portare “in dote” dei partner importanti che già ci lavorano con il Gruppo o che persino fanno parte dello stesso Gruppo.

Difficile dire se si sono presentati oppure no, e tantomeno se saranno dei nuovi partner della galassia Formula E nella seconda stagione 2015-2016.

 

 

Hyundai – Kia – Punteggio 1

Il gruppo coreano si sta concentrando nell’idrogeno e le celle a combusitibile con il marchio Hyundai e nelle ibride con il marchio Kia. Hyundai a sua volta è impegnata a livello ufficiale nel rally mondiale con forti investimenti. Inoltre sono main sponsor di diverse manifestazioni calcistiche di altissimo livello come il Campionato Mondiale di Calcio ed alcune Coppe Europee.

Proprio per questo vediamo difficile un coinvolgimento dei due marchi coreani in un programma in Formula E.

 

 

PSA – Peugeot – Citroen – Punteggio 2

Il Gruppo francese è molto sensibile al fascino delle competizioni ed attualmente è impegnato nella Dakar e nei diversi programmi di Rally con il marchio Peugeot, mentre il marchio Citroen è impegnato sia in Rally che nel WTCC.

L’impresa capofila – Peugeot – nonostante le grandi dimensioni può essere considerata ancora un’impresa familiare ed è molto sensibile alle auto elettrica da oltre vent’anni. Questo avvicinamento alla famiglia ed alla mobilità ad emissioni zero potrebbero essere dei motivi importanti per un coinvolgimento nella Formula E, ma per contro gli impegni in altre categorie dell’automobilismo sono già importanti in un momento nel quale dall’economia non piovono rose, e la spesa destinata bisogna calcolarla molto bene.

 

Gruppo Volkswagen – Punteggio 1

Il Gruppo Volkswagen possiede moltissimi marchi ben identificati con determinati target nei diversi mercati; ma non tutti i marchi sono globali.

Abbiamo già parlato di Audi e se ci sarà un coinvolgimento maggiore del Gruppo tedesco lo sarà senz’altro con il marchio dei quattro anelli. Difficilmente Volkswagen, Seat e Skoda verranno coinvolte nella Formula E.

 

Bosch – Punteggio 4

Bosch sviluppa da moltissimi anni numerosi sistemi applicati ai veicoli, tra cui completi powertrain che vengo usati in generale in veicoli elettrici leggeri – leggi biciclette a pedalata assistita e scooter elettrici.

L’azienda tedesca potrebbe essere molto interessata ad un coinvolgimento in prima persona nella Formula E. Questo gli permetterebbe sviluppare dei prodotti di altissimo livello per poi commercializzarli ai costruttori automobilistici che lo richiederanno; rientrando con l’investimento e completanto un grande business.

Bisogna ricordare che la strada imboccata dalle auto elettriche è ormai senza ritorno, e ci sono diversi costruttori che ancora dormono … e non precisamente sugli allori.

 

Tesla Motors – Punteggio 4

Tesla è una vera incognitia e l’analisi non è facile da fare. Dal punto di vista tecnico potrebbe essere la prima indiziata per l’entrata a far parte dello sviluppo di un powertrain per la Formula E. Tecnicamente ha tutto quello che serve e lo dimostra ogni giorno con la produzione delle meravigliose berline Model S ed i rispettivi aggiornamenti.

Dall’altra parte l’impegno finanziario a cui è sottoposta Tesla Motors è già molto forte come per poter sobbarcare un’impegno ulteriore nella Formula E.

A meno che non si decidesse di fare una “cordata” con qualche partner per entrare dalla finestra con un determinato tipo di collaborazione. Bisogna anche dire che per un’azienda come Tesla, l’immagine che offre un’entrata in Formula E si rafforzerebbe ulteriormente.

 

Ford – Punteggio 2

Il coinvolgimento di Ford nello sviluppo di un powertrain per la Formula E potrebbe essere deciso sulla base di un programma di lancio di maggior quantità di veicoli elettrici, ma Ford non ha mai storicamente brillato per credere a questo tipo di trazione per equipaggiare le automobili di serie.

Quelle che ha fatto finora sono state fabbricate più per obbligo verso i governi dei diversi paesi che per una vera e propria voglia di fare dei veicoli elettrici. Ovviamente ci può essere sempre un cambio di rotta, che noi ovviamente auspichiamo.

 

FCA – Fiat Chrysler Automobiles – Punteggio 2

Qui bisogna separare le due anime del gruppo automobilistico. E’ risaputo che l’anima italiana – con tutta la galassia di marchi Fiat, Alfa Romeo, Lancia e Ferrari non ha nessuna intenzione di fabbricare sul serio un’auto elettrica e l’unica eccezione, la Fiat 500 EV, viene venduta solo in alcuni stati degli USA e persino come “compliance” car. Un vero peccato perché la vettura è un vero e proprio gioiello, come per dimostrare che tecnologia non manca.

Questa chiusura assoluta al settore dei veicoli elettrici ed ibridi ha pregiudicamo molto l’andamento di Ferrari in Formula Uno, e questo sarebbe una molla importante per decidere di “sbarcare” in Formula E.

C’è anche un’altra considerazione da fare, che è quella del peso politico di Fiat rispetto ad un paese intero come l’Italia.

Oltre Electric Motor News, soltanto a Pechino ed a Punta del Este abbiamo trovato dei colleghi italiani a seguire la corsa in prima persona (Gazzetta dello Sport e Il Giornale a Pechino e La Repubblica a Punta del Este).

Un coinvolgimento Fiat nella Formua E farebbe si che molti media italiano si riversassero a seguire la Formula E con un positivo ritorno di immagine nella penisola e sappiamo anche che Alejandro Agag ci tiene molto ad organizzare una gara in Italia … quindi il cerchio si chiuderebbe, ma soltanto se la mentalità del Gruppo non fosse così chiusa. Staremo a vedere.

Da parte della Chrysler, è un altro costruttore che non ha mai creduto fino in fondo nell’auto elettrica nonostante i diversi prototipi che ha presentato negli ultimi decenni. Dalla parte di Chrysler la vediamo più difficile, a meno che non ci siano ragioni politice d’oltremare che non conosciamo.

 

Google – Punteggio 4

Non è un’azienda costruttrice di auto ma è un’azienda altamente tecnologica, molto sensibile all’economia e molto ricca. I fattori sono quelli giusti e bisogna ricordare che Google è già coinvolta nello sviluppo dell’auto a guida autonoma, progetto nel quale lavora da qualche anno.

Un coinvolgimento in Formula E potrebbe essere molto importante sia dal punto di vista dell’immagine che dal punto di vista della tecnologia e bisogna pensare che l’azienda è giovane così come la mentalità dei responsabili. Potrebbe essere una delle “indiziate”.

 

Apple – Punteggio 4

Lo stesso ragionamento fatto per Google è valido per la casa della mella morzicata. Le aziende tecnologiche di questo tipo potrebbero trovare nella Formula E un modo per diversificare l’attività interagendo con un mondo diverso ma altrettanto tecnologico, con ricaduta mondiale a livello di immagine.

 

Le aziende della telefonia – Punteggio 4

In questo caso generalizziamo e inglobiamo tutte le aziende che si occupano di telefonia, alcune delle quali (vedi Vodafone) sono già impegnate in diverse sponsorizzazioni persino in Formula Uno.

L’interazione tra l’auto elettrica e lo smartphone è attualmente molto importante e lo sarà sempre di più, di conseguenza abbinarlo ad un mondo particolare come quelle delle corse automobilistiche di Formula E potrebbe essere molto proficuo per entrambi. La Formula E potrebbe dotarsi di tecnologie particolari arrivate dal mondo delle reti e delle telecomunicazioni, mentre la compagnia telefonica godrebbe di un ritorno di immagine globale e della possibilitare di abbinare la propria alla Formula E.

Queste aziende sono altre fortemente “indiziate”.

 

Microsoft – Punteggio 3

Microsoft ha tecnicamente le carte in regola per sviluppare un programma Formula E. Di fatto è già impegnata nel settore dell’auto mirato alla sicurezza ed ha sempre strizzato l’occhio al mondo dei motori.  Finanziariamente è solida, è un’azienda globalizzata come per essere interessata ad un programma in Formula E e l’interazione con il mondo automobilistico potrebbe offrire a entrambi dei risultati molto interessanti per futuri sviluppi in entrambi i settori. Altra azienda fortemente “indiziata”.

 

ABB – Punteggio 4

Il colosso Svizzero Svedese dell’energia possiede tutto il necessario per lo sviluppo di un powertrain di altissimo livello. All’interno del gruppo ci sono i reparti batterie, quello elettronico e quello energetico.

Da oltre vent’anni partecipano a diversi sviluppi di veicoli elettrici sotto diverse forme e l’interesse potrebbe sorgere da diversi punti di vista come la commercializzazione completa di un powertrain oppure da accumulatori o elettronica applicata ai veicoli elettrici.

E’ fortemente indiziata come una dei “12 apostoli”

 

E voi cosa ne pensate?

Queste nostre considerazioni sono soltanto un’analisi di quello che è il panorama attuale del settore. Gradiremo sapere i pensieri dei nostri lettori… che possono aggiungere nello spazio appositamente previsto qui in basso alla pagina del nostro portale.

 

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