Proprietario russo per la Think

Da John Voelcker 
Fonte: All Cars Electric

25 luglio 2011. Bene, è ufficiale: dopo il suo quarto fallimento in due decenni, la casa automobilistica norvegese Think Global di veicoli elettrici ha un nuovo proprietario.

Queste sono le voci sentite la scorsa settimana, segnalando che il nuovo proprietario ha legami con il barone Boris G. Zingarevich, di San Pietroburgo.

Zingarevich è anche conosciuto per essere il maggiore azionista di Ener1, società che produce batterie agli ioni di  litio e che aveva investito nell’ultima fase della ristrutturazione della Think.

Ora si presenta al Consiglio di Amministrazione di questa società. Ener1 ha segnalato la caduta della sua partecipazionie nella casa automobilistica prima che Think abbia dichiarato bancarotta a fine giugno.
Secondo la sua biografia, Zingarevich è “un imprenditore internazionale di serie” i cui investimenti spaziano “in una vasta gamma di settori nuovi e tradizionali ed in un certo numero di paesi”.

Egli è anche il fondatore del Gruppo Ilim, descritto come “una joint venture con l’American company International Paper” che è la “più grande azienda di prodotti del legno in Russia”.

Quello che ora lui possiede è un costruttore di auto elettriche a due posti la cui progettazione risale a più di un decennio. Al momento, le vetture sono assemblate per contratto dal costruttore Valmet in Finlandia.

C’è anche un impianto di assemblaggio a Elkhart, nell’Indiana, istituita per qualificare la Think City come auto prodotta negli USA, che potrebbe beneficiare da acquisti locali, statali, e le agenzie federali in alcune circostanze.

I rami americani e nel Regno Unito della società Think, Think North America e Think UK, sono rimasti in funzione durante lo stop di Think Global. Zingarevich ha inoltre acquisito queste aziende.

Alcuni commentatori europei hanno si sono già chiesti se Zingarevich con i legami politici al presidente russo ed al primo ministro puossono rivelarsi un impedimento per Think Nord America a ricevere prestiti a basso interesse da parte del Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti per costruire la Think City in Nord America.

Secondo il comunicato stampa, I veicoli Think saranno venduti attraverso una nuova società, Electric Mobility Solutions, con sede in Norvegia. Una nuova struttura per le vendite ed il servizio sarà annunciato a breve.

La produzione di una “versione raffinata” della stessa Think City è prevista di riprendere nel primo trimestre del 2012.
Ma può Think avere successo nel mercato americano quando costa più di una Nissan Leaf 2011, che ha quattro porte, cinque posti, ed è venduta da una tradizione casa automobilistica?

 

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