Nuove regole per le elettriche incidentate

NHTSA farà più attenzione alla sicurezza delle auto elettriche dopo l’incendio della Volt

Di Nikki Gordon-Bloomfield
Fonte: GreenCarReports

15 Novembre 2011. La National Highway Traffic Safety Administration (NHTSA) sta prendendo in considerazione l’adozione di una nuova serie di procedure per carri attrezzi e cantieri di demolizione da seguire quando si tratta con auto elettriche gravemente incidentate.
Le nuove linee guida saranno attuate a seguito di un incidente in cui una Chevrolet Volt 2011 ha preso fuoco in un deposito all’aperto dell’NHTSA tre settimane dopo essere stata sottoposto ad una prova d’urto laterale.

Il problema
La batteria di una vettura elettrica immagazzina energia proprio come un serbatoio di benzina. In un serbatoio, l’energia è contenuta all’interno della benzina. In una batteria, l’energia viene immagazzinata chimicamente all’interno della batteria, trasformandosi in energia elettrica quando la batteria si scarica.

In condizioni controllate, questo non rappresenta un rischio per la sicurezza, ma se si danneggiano meccanicamente le parti di una cellula della batteria, le fredde, dure leggi della termodinamica entrano in gioco.
Il che equivale a dire che un sacco di energia chimica immagazzinata cerca di fuggire dalla batteria sotto forma di energia elettrica, aumentando l’entropia del sistema e, infine, causando il riscaldamento della batteria.
In tale situazione, un incendio è prevedibile, proprio come una macchina a benzina con il serbatoio rotto e una fonte utile di accensione.

La soluzione
Quando i primi soccorritori arrivano sulla scena di un incidente d’auto che coinvolge vetture alimentate a combustibili fossili, non scaricano subito i serbatoi di carburante, ma dopo che la vettura distrutta è stata trainato in un cantiere di demolizione o in un deposito, i serbatoi del carburante sono drenati.

Ad oggi, le auto elettriche sono trattate in modo diverso, con i primi soccorritori addestrati a metterle in sicurezza, scollegando il cavo per la batteria che è integrato in ogni vettura elettrica in produzione. Questo permette loro di interrompere la connessione fisica tra il pacco batterie e il resto della vettura.

Tuttavia questo passaggio presuppone che il pacco batterie sia internamente sicuro e non abbia subito nessuna deformazione maggiore o intrusioni fisiche. Come dimostra l’incendio della NHTSA, quando la batteria stessa è stata danneggiata internamente, scollegare la batteria non può essere una sicurezza nel lungo periodo.

Il che ci porta alla soluzione attualmente all’esame del NHTSA: drenaggio del liquido o pastoso elettrolito fuori dalla batteria della vettura. Dal momento che l’elettrolita è il responsabile che permette alla corrente di fluire attraverso la batteria, lo scarico avrebbe la funzione essenziale di impedire alla batteria di funzionare, rendendola inerte. In altre parole, la batteria di un’auto elettrica sarebbe svuotata così come lo sarebbe il serbatoio della benzina in un non-auto elettrica incidentata, riducendo il rischio di incendio nel lungo termine.

Al momento, la procedura di scarico della batteria richiederebbe un team di specialisti sul luogo di incidenti rilevanti o nei cantieri di demolizione, per rimuovere le sostanze chimiche elettrolitiche dalla batteria e smaltirle in modo corretto. Secondo il Detroit Free Press, le concessionarie e anche i primi soccorritori possono portare strumenti specialistici per forare in modo sicuro e drenare una batteria per eliminare rischi di incendio in futuro.

Solo una precauzione, le auto elettriche sono già sicure
Mentre l’NHTSA sta apertamente considerando le nuove linee guida a carico dei depositi e delle squadre di primo intervento, l’organizzazione non crede che le auto elettriche siano più pericolose delle auto a benzina quando si tratta di incidenti gravi. In una dichiarazione la scorsa settimana l’agenzia ha ribadito che le auto elettriche e ibride plug-in non sono diverse dalle auto a benzina in un incidente grave: tutti hanno un certo rischio di incendio.

E’ anche importante ricordare che nel primo anno di vendite abbiamo visto solo altri due incendi che coinvolgono Chevrolet Volt: uno in Connecticut, e uno in North Carolina, e nessuno che si può pensare in grado di coinvolgere altre auto elettriche. In entrambi i casi, gli investigatori hanno concluso che la Volt distrutte non erano la causa degli incendi.

Dobbiamo anche notare che nel caso della Volt andata a fuoco dopo il crash-test NHTSA, mentre la NHTSA aveva prosciugato il serbatoio della benzina del plug-in ibrida, non ha de-energizzato il pacco batterie dopo il test di impatto, cosa che GM si raccomanda di fare ma che non ha comunicato alla NHTSA.

Siamo lieti di vedere che l’industria dell’auto elettrica sta affrontando il tema degli incendi da batteria sul serio, anche se i numeri di incendi che hanno coinvolto auto elettriche sono trascurabili rispetto al numero di auto a benzina che si registrano ogni anno.
Dopo tutto, come ogni casa automobilistica si premura di farci sapere, più sicura una macchina, tanto più è desiderabile.

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