di Antony Ingram
Fonte: GreenCarReports
13 marzo 2014. I servizi di car sharing si sono dimostrati popolari per gli utenti delle città, molti preferiscono utilizzare le vetture comodamente posizionate al posto di acquistare, possedere e gestire la propria.
Pochi hanno avuto più successo del car sharing elettrico parigino Autolib’. Di proprietà di Bolloré, gli utenti hanno percorso migliaia di chilometri con le Bolloré Bluecar elettriche di Parigi, ognuna dei quali viene utilizzata fino a dieci volte al giorno.
Questo successo potrebbe espandersi in altre città, l’ultima di queste sarebbe la capitale britannica Londra.
Conveniente per Bolloré, Londra ha già una vasta rete di punti di ricarica per auto elettriche. I conducenti britannici finora non usano tanto i veicoli elettrici, il che significa che molti punti di ricarica sono inutilizzati.
Secondo City A.M., la società prenderà oltre 1.500 di queste auto da Transport for London e Siemens nella prossima estate.
Il servizio verrà allestito lentamente, con 100 veicoli attesi entro il primo anno. A Parigi, il numero supera 1.800 veicoli, mostrando le potenzialità della crescita del servizio.
Autolib’ è cresciuto così in fretta che è sulla buona strada per raggiungere il suo terzo compleanno, con un insieme di traguardi raggiunti quattro anni prima del previsto. A Londra, si è fissato un obiettivo di pareggio di sei anni.
Potrebbero i conducenti britannici prendere a cuore il concetto più rapidamente delle loro controparti francesi? Beh, i costi di noleggio sono relativamente bassi, a £ 10 l’ora (16,60 dollari), suddivisi in segmenti di 15 minuti.
Le auto elettriche sono la scelta predefinita anche per un simile servizio a Londra. La città ha abbassato il suo limite della ‘Congestion Charge’ a base di CO2 di 75 g/km l’anno scorso, il che significa che solo le auto plug-in potranno sfuggire alla tassa di 16,60 dollari al giorno per la circolazione nel centro della capitale. Questo senza considerare anche i costi di parcheggio (che sono alti), i prezzi del carburante (che sono il doppio di quelli degli Stati Uniti) e altri costi correlati.
Un residente nel centro londinese potrebbe circolare con il servizio Autolib’, pagando solo quando l’auto è necessario, risparmiando una fortuna nel corso di un anno.
Vincent Bolloré, presidente della società, ammette che il car sharing elettrico non è ancora “normale e compreso” a Londra, ma è un progetto comodo che potrebbe avere successo.
I piani per un altro servizio Autolib’, a Indianapolis, sembrano comunque essere andare a rilento.
Bolloré ha firmato un accordo con la città nel giugno dello scorso anno, per 500 veicoli e 1.200 stazioni di ricarica, sufficiente per farne il più grande servizio di car-sharing elettrico degli USA.
Le piccole Bluecar potrebbero essere evitate negli Stati Uniti a favore di veicoli più adatti di grandi dimensioni come la Ford Focus elettrica e la Nissan Leaf.
Il servizio è presumibilmente ancora in fase di progettazione, non c’è nessun calendario fissato al momento, ma non vediamo l’ora di sentire ulteriori dettagli sulla espansione di Autolib’ e di sapere se potrà funzionare con successo fuori la sua città natale, Parigi.
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