I concept a fuel cell di 50 anni fa

Il famoso progettista Brooks Stevens

di John Voelcker

Fonte: GreenCarReports

 

8 Aprile 2016. La maggior parte degli acquirenti di auto farebbe fatica a nominare un unico progettista di automobili che lavora oggi.

Ma non è stato sempre così: nomi come Raymond Loewy e Harley Earl erano noti ben al di fuori degli studi di progettazione in cui hanno creato le “auto del futuro.”

Un concept di mezzo secolo fa dal designer Brooks Stevens sottolinea la natura futuristica della propulsione a fuel-cell ad idrogeno, sia nel 1960 che oggi.

Come descritto in Hemmings Motor News, il concept Utopia creato da Stevens nel 1960 ha aperto la strada a numerose idee per la produzione di auto avanzata ed alla propulsione che aveva in mente per i veicoli di un decennio più tardi.

Tra le innovazioni ci sono state l’eliminazione degli stampi ridondanti utilizzando solo due pannelli porta: uno per le porte anteriore sinistra e posteriore destra e l’altro per quelle anteriore destra e posteriore sinistra.

Il coperchio del cofano e del baule erano intercambiabili e anche la singola sedi dei fanali anteriori potevano diventare l’alloggiamento del fanale posteriore soltanto aggiungendo lente rossa.

Il concept Utopia era caratterizzato da un pannello di tettuccio scorrevole che in realtà è entrato in produzione sulle Studebaker Wagonaire 1963-1966 ed è stato per breve tempo rivissuto dalla GMC Envoy XUV Sport Utility Vehicle 2004-2005.

Ma il propulsore a celle a combustibile a idrogeno poteva essere stata la più utopica di tutte le funzionalità del concept Utopia.

Stevens ritenne che le future celle a combustibile avrebbero permesso di fabbricare un propulsore più compatto, dando una maggior flessibilità per fornire lo spazio per i passeggeri e le merci.

Non è immediatamente chiaro dove i serbatoi di idrogeno ad alta pressione necessari si trovano all’interno del progetto Utopia.

Stevens sarebbe tornato all’idea del idrogeno come alimentazione per il suo motorhome Gondola Terra, che ha utilizzato un banco di celle a combustibile per fornire energia ad un motore elettrico in ciascuna ruota.

Tale veicolo ha una coppia di serbatoi situati trasversalmente sotto il pavimento.

Nonostante la targa ottimista (“1970-X”), i veicoli degli anni 1970 si sono rivelati un modo diverso da quello che Stevens aveva immaginato.

La creazione della Environmental Protection Agency nel 1971 ha portato al primo regolamento serio delle emissioni dei veicoli, insieme ad una serie di altre norme della National Highway Traffic Safety Administration che hanno a che fare con la sicurezza negli incidenti.

Le auto del periodo dal 1975 al 1990 circa sono a volte indicati come i veicoli “dell’era del malessere”, con uno stile ritagliato, prestazioni strangolate e la qualità di assemblaggio spesso approssimative.

Ma la propulsione elettrica a emissioni zero fornita dall’energia elettrica prodotta da una cella a combustibile ad idrogeno è ancora qualcosa di un sogno futuristico oggi.

Ci sono probabilmente ancora meno di 5.000 vetture a celle a combustibile in tutto il mondo di oggi, contro circa 1 milione di veicoli plug-in, sia elettrici a batteria elettrica che ibridi plug-in.

Siamo tentati di chiederci come il progettista Stevens avrebbe visto la comparsa della Toyota Mirai 2016, la prima vettura a celle a combustibile in produzione in tutto il mondo.

 

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