Honda FCX Clarity – Idrogeno per tutti i giorni

Fonte: Quattroruote

15 novembre 2007. Nonostante quasi nessun’altro costruttori promette più le celle a combustibile in tempi brevi e le previsioni parlano di almeno 2020 e oltre, Honda va controcorrente e punta diritto sull’idrogeno segnalando che la Honda FCX Clarity, arriverà sul  mercato.

La vettura a celle combustibile derivata dalla concept FCX è stata presentata al pubblico in questi giorni al Salone di Los Angeles, è sarà commercializzata nel mercato dello Stato americano della California a partire dall’estate del 2008.

Il piano di leasing è strutturato su tre anni, con rate mensili di circa 600 dollari (420 euro), che includono l’assistenza e l’assicurazione.

La FCX Clarity misura 4,83 m, è in grado di trasportare quattro persone e si presenta come una macchina per un’utenza convenzionale, da usare tutti i giorni, anche grazie all’autonomia dichiarata di 430 km e una velocità massima di 160 km i, adeguata per le autostrade americane.

La Honda FCX Clarity è stata equipaggiata da un motore elettrico da 140 CV alimentato dalle fuel cell: qui, l’idrogeno si combina con l’ossigeno dell’aria e l’energia derivante dalla reazione è trasformata in elettricità utilizzata per muovere il veicolo.

L’elettricità che avanza viene immagazzinata in un pacchetto di batterie al Li-Ion, alimentate anche dall’energia cinetica sviluppata in frenata e decelerazione, e resta a disposizione per quando serve. Le fuel cell, di ultima generazione e dimensioni ridotte, trovano posto nel tunnel centrale tra i due sedili anteriori.

Insieme alla macchina, la Casa giapponese ha presentato anche la quarta generazione della sua “stazione energetica sperimentale domestica”, una piccola “centrale” domestica che, non soltanto produrrebbe (dal gas naturale di rete) l’idrogeno per alimentare il serbatoio della FCX Clarity, ma anche l’energia elettrica per il riscaldamento e il condizionamento di una casa americana di medie dimensioni.

Per vedere queste stazioni sul mercato, però, bisognerà attendere: i costi produttivi sono ancora troppo elevati, tenendo conto anche che ricavare idrogeno dal gas naturale comporta comunque l’emissione di CO2.

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