Chevrolet Equinox Fuel Cell

GM Percorsi energetici – verso l’auto del futuro

GM lancia la più grande flotta dimostrativa di veicoli a idrogeno: oltre 100 Chevrolet Equinox Fuel Cell su strada negli Stati Uniti nel 2007.

Cosa. Chevrolet Equinox a idrogeno con celle a combustibile

Los Angeles, California. USA. 26 luglio 2006. La Chevrolet Equinox Fuel Cell porta su strada la quarta generazione della tecnologia a idrogeno e celle a combustibile General Motors, evoluzione del sistema che negli ultimi anni ha dimostrato a bordo della Opel Zafira Hydrogen 3 prestazioni ed affidabilità delle soluzioni messe a punto dalla Ricerca e Sviluppo GM.

Le Fuel cell della Equinox sono progettate per una durata di almeno 75.000 chilometri, con un numero illimitato di avviamenti a freddo con temperature fino a 25 gradi centigradi sotto lo zero. Questo rappresenta un traguardo che attualmente soltanto GM può vantare di aver raggiunto. L’accumulo dell’idrogeno a bordo della Equinox è in forma gassosa ad una pressione di 700 bar e non sottrae né abitabilità, né capacità di carico rispetto alla versione a benzina con motore a combustione interna. L’autonomia con un pieno di idrogeno raggiunge i 320 chilometri di percorrenza, con velocità massima di 160 km/h. Numeri che fanno della Equinox Fuel Cell un’auto pienamente adatta al normale utilizzo quotidiano.

Come. Negli USA oltre 100 veicoli su strada nel 2007

La Chevrolet Equinox Fuel Cell sarà prodotta in più di 100 unità che verranno affidate durante il 2007 a clienti finali per il normale utilizzo quotidiano in California, Washington D.C. e nell’intera area metropolitana di New York. Nasce così negli Stati Uniti la prima flotta dimostrativa GM di auto a idrogeno con Fuel Cell, parte del più ampio programma “Project Driveway” finalizzato alla raccolta di dati di funzionamento provenienti direttamente dall’esperienza concreta dei clienti.

Lo sviluppo del “Project Driveway” prevede la diffusione di flotte significative di Chevrolet Equinox Fuel Cell a idrogeno anche in altre aree del mondo, per raggiungere nei prossimi anni una conoscenza il più possibile completa dei risultati di marcia e della soddisfazione di utilizzo nelle diverse condizioni climatiche, socio-economiche, di traffico ed abitudini di guida. Il progetto “Project Driveway” arriverà anche in Europa, in Giappone ed in altri paesi particolarmente importanti per la futura diffusione dell’auto a idrogeno.

Perchè. L’automoible del futuro è indipendente dai combustibili fossili

La situazione del mercato mondiale dell’auto è molto chiara, con economie emergenti pronte ad accelerare il tasso di motorizzazione individuale delle loro popolazioni. Uno scenario estremamente interessante e promettente per General Motors, principale “global player” planetario dell’automobile.

Questo scenario però, non può non essere confrontato con l’indubbia limitatezza delle risorse energetiche basate sui combustibili fossili, dalle quali dipende oggi pressoché totalmente il parco circolante, nonché l’offerta di nuovi modelli. Il numero di veicoli su gomma attualmente circolanti sul pianeta Terra è di circa 750 milioni, destinati secondo le stime più attendibili a diventare 1 miliardo e 300 milioni entro l’anno 2020.

General Motors, per cogliere a pieno le opportunità di mercato dei prossimi decenni senza incorrere negli inevitabili problemi ambientali e di scarsità delle risorse alle quali sono legati gli attuali combustibili, vede nell’idrogeno (combustibile che può essere prodotto da diverse risorse di partenza, molte delle quali rinnovabili – cioè non interessate da futuri problemi di scarsità) e nelle celle a combustibile (tecnologia che permette di sfruttare l’idrogeno senza produrre la minima quantità di sostanze inquinanti) il futuro dell’auto.

E in Italia?. Idrogeno “made in Italy” per tutte le auto italiane

Uno studio del CIRPS – Centro Interuniversitario di ricerca per lo sviluppo sostenibile dell’Università di Roma “La Sapienza” indica in 7 milioni di tonnellate il potenziale di produzione di idrogeno da fonti rinnovabili realizzabile in Italia per l’anno 2020. Questa quantità di idrogeno (totalmente calcolata considerando la sola disponibilità di risorse in termini di energia solare, biomassa, vento, idroelettrico e geotermico non direttamente e più economicamente utilizzabili in forma di energia elettrica o calore dalla rete elettrica e dagli utenti finali) sarebbe abbondantemente sufficiente a garantire l’autonomia energetica del Paese per il proprio parco auto di 35 milioni di veicoli, se esso fosse totalmente convertito a idrogeno con celle a combustibile.

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