Pannelli solari al mirtillo

Dopo l’idrogeno dagli spinaci, il fotovoltaico dai mirtilli: è stato presentato a Torino un sistema per produrre pannelli fotovoltaici che fa a meno del silicio.

Sviluppata dalla Cyanine, società che ha sede a Settimo Torinese e che anche da questo comune è sostenuta, questa tecnologia è allo studio da qualche anno ed è ormai sul punto di passare alla fase di produzione a livello industriale.

Invece del silicio si utilizza una pasta di biossido di titanio “con un colorante organico sigillato fra i due vetri conduttori, in modo da non farlo entrare in contatto con l’umidità e l’ossigeno che danneggerebbero il colorante” come spiega Giuseppe Caputo, presidente di Cyanine.

Il colorante può essere derivato dai mirtilli (e allora dà origine a vetri azzurri o verdi) o dalle alghe (e allora i vetri sono gialli) e presenta diversi vantaggi, il primo dei quali è che il pannello così realizzato funziona piuttosto bene anche con la luce diffusa, e non solo con la luce solare diretta.

Se esposto al sole, il pannello al mirtillo presenta un rendimento di 40 Watt per metro quadro, mentre invece in condizioni di luce diffusa il rendimento cala a 25 Watt per metro quadro: si tratta di valori inferiori rispetto a quelli teorici dei pannelli tradizionali, ma questi offrono la possibilità di utilizzare pressoché qualsiasi sorgente di luce per funzionare e la loro produzione è meno costosa.

In teoria, quindi, una casa dotata di finestre realizzate con questi materiali potrebbe produrre parte della propria energia anche di sera utilizzando quella delle lampade accese all’interno, diminuendo un po’ la dipendenza dalla rete elettrica.

“Queste celle permettono di sfruttare anche la luce non diretta del Sole.”

– spiega Giuseppe Caputo, che di Cyanine è direttore scientifico –

“Possono lavorare anche nelle zone d’ombra. Inoltre i pannelli in silicio diminuiscono d’efficacia con l’aumentare della temperatura, ed è un controsenso, visto che per funzionare devono essere rivolti verso il Sole. Alle celle non accade”.

In più “questa tecnologia usa supporti flessibili. E può essere installata su vetri, tapparelle, tende da sole, senza alcun impatto estetico”. I pannelli così realizzati potranno quindi essere installati non solo sugli edifici ma anche sulle auto e portare alla creazione di generatori fotovoltaici “arrotolabili” o integrati in capi di vestiario e tende da campo.

Cyanine prevede di sbarcare sul mercato con la propria soluzione entro due anni.

Fonte: ZEUS News

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