L’aereo alimentato a tabacco

Il biocarburante che abbatte le emissioni dell’80% è un’idea dell’italiana Sunchem

Fonte: Zeus News

 

14 Luglio 2016. Il futuro dei biocarburanti è nel tabacco, e questa scoperta si deve a un’azienda italiana, la Sunchem di Arma di Taggia (Imperia).

Grazie alla collaborazione con i ricercatori dell’Università di Piacenza, la Sunchem ha infatti ideato un metodo per estrarre biocarburante dai semi di tabacco già nel 2007, e da allora sino a oggi ha sviluppato un seme particolarmente adatto a questo scopo, battezzato Solaris (noto anche come tabacco energetico).

Solaris – come tiene a precisare il direttore Sergio Tommasini – «non è OGM, non è tossico, presenta una produzione di olio per ettario molto superiore ad altre oleaginose, e si adatta a diversi climi. Massimizza la produzione di fiori e semi a scapito della produzione di foglie, è estremamente robusta, può essere coltivata su terreni marginali non utilizzabili per la produzione alimentare».

Insomma, Solaris pare avere tutte le caratteristiche giuste per dar vita imporsi nel settore dei biocarburanti come soluzione ottimale. E per indicare al mondo quanto sia percorribile questa strada, domani ci sarà una dimostrazione plateale.

Partirà infatti da Johannesburg e atterrerà a Città del Capo un Boeing di linea della South Africa Airways alimentato per il 50% da biocarburante ricavato dai semi Solaris.

Grazie a questa decisione le emissioni del volo saranno dell’80% inferiori a quelle che si otterrebbero compiendo la medesima rotta con un Boeing alimentato con il carburante tradizionale.

Il biocarburante italiano derivato dal tabacco potrebbe creare proprio in Sud Africa tutta una nuova industria, creando una filiera per la coltivazione e la produzione di “tabacco da carburante”.

Sempre Tommasini spiega: «Da 1 ettaro di coltivazione di tabacco energetico potremmo avere una media di produzione di sementi da 6 a 10 tonnellate e oltre, con più raccolte durante l’anno. Il seme contiene circa il 40% di olio e dalla spremitura a freddo potremmo avere il 33-34% di olio grezzo e il 65% di panello proteico. Se ne può ricavare olio per biocarburanti e carburante per l’aviazione. E, utilizzando i residui, mangimi animali e biomassa per fini energetici».

Carlo Ghilardi, fondatore della Sunchem, è comprensibilmente orgoglioso per l’avvenimento che si appresta a realizzarsi:

«Questo primo volo è per noi motivo di orgoglio e grande emozione» ha dichiarato. «Ingegno e risorse totalmente italiane sono alla base di questo successo mondiale».

Intanto, la Sunchem sta già lavorando per stringere accordi con Boeing Italia, ENI, Alitalia e Delta Fina per lo sfruttamento e lo sviluppo dei biocarburanti.

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