Biodiesel dalle patatine fritte

Aperto nel Regno Unito il primo impianto che estrae biocarburante dagli avanzi di cibo.

Fonte: Zeus News

13 maggio 2011. La britannica Greenergy ha annunciato di aver iniziato a produrre biodiesel partendo dagli avanzi di cibo.

Con un investimento di 50 milioni di sterline, Greenergy ha creato un impianto che processa gli oli di cottura usati e diversi cibi invendibili – perché scaduti, troppo cotti o non conformi agli standard di vendita – contenenti tipicamente tra il 25 e il 30% di grassi.

L’azienda elenca tra i prodotti torte, rotoli di carne tritata, paste e patatine che finora andavano buttati e diventeranno invece una sorgente d’energia.

Oli e grassi vengono estratti dal cibo con un processo sviluppato dalla Brocklesby e ulteriormente purificati da Greenrgy, quindi convertiti in biodiesel.

Andrew Owens, CEO di Grennergy, spiega che l’azienda ha in mente un rapido sviluppo per questo processo, che ora si trova agli inizi: «La quantità di biodiesel che attualmente produciamo partendo da cibo solido è piccola, ma
ci aspettiamo che cresca. Uno solo dei nostri nuovi impianti può gestire abbastanza scarti da riempire una nave da crociera. Aumentando gli impianti, il potenziale di questa tecnologia per la riduzione delle emissioni è notevole”».

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