Alfa Romeo compie 100 anni e Milano ospita quattro giorni di eventi

Torino, Italia. 21 giugno 2010. In occasione del Centenario Alfa Romeo, la città di Milano rende omaggio allo storico marchio automobilistico con quattro giorni di eventi, dal 24 al 27 giugno, che coinvolgeranno il Comune, la Fiera Milano, l’Autodromo di Monza e il Museo storico Alfa Romeo. Il ricco programma è stato realizzato dal Registro Italiano Alfa Romeo (RIAR) e MAC Group, partner consolidato di Fiat Group Automobiles nei progetti di valorizzazione del patrimonio storico, con il patrocinio di Alfa Romeo.

Un appuntamento straordinario, quindi, che vedrà protagonisti il grande pubblico appassionato di motori, gli “Alfisti” provenienti da tutto il mondo, siano essi collezionisti, membri di club o semplici proprietari di modelli attuali, e le circa 3.000 vetture Alfa Romeo in arrivo da 45 Paesi.

Di seguito presentiamo il calendario degli eventi in programma e una breve sintesi della storia secolare dell’Alfa Romeo iniziata il 24 giugno del 1910 a Milano. Un traguardo prestigioso raggiunto da un ristrettissimo numero di Case automobilistiche e arricchito da successi commerciali e vittorie sportive che il Marchio ha saputo conquistare in tutto il mondo. Del resto, festeggiare il centenario dell’Alfa Romeo significa sfogliare alcune delle pagine più importanti della storia dell’automobile in termini di design e innovazione. Da sempre infatti le vetture Alfa Romeo si contraddistinguono nel panorama internazionale per uno stile affascinante capace di trasmettere forti emozioni e per un livello tecnologico all’avanguardia, oltre ad una tenuta di strada e piacere di guida ai massimi livelli.

 Il calendario delle iniziative

Nel giorno in cui l’Alfa Romeo fu fondata, 24 giugno, alcune attività faranno da prologo ai festeggiamenti del week-end. Innanzitutto, la mattina di giovedì si svolgerà la conferenza stampa di presentazione del calendario nella spettacolare cornice di Palazzo Marino, la sede storica dell’Amministrazione milanese, mentre nel pomeriggio l’Autodromo di Monza resterà aperto per turni liberi in pista dalle 13 alle 18 (è necessario prenotare contattando la segreteria del RIAR).

Inoltre, il 24 e 25 giugno il Museo Storico Alfa Romeo di Arese effettuerà un’apertura straordinaria, dalle nove del mattino a mezzanotte, con visite guidate in più lingue: è il modo migliore per conoscere da vicino decine di modelli Alfa Romeo.

Dal 24 al 27 giugno alcune delle più belle e importanti piazze di Milano esporranno vetture storiche accanto alla nuovissima Alfa Romeo Giulietta. Non ultimo, anche Poste Italiane sarà presente all’evento con una sua postazione per presentare un esclusivo annullo filatelico creato ad hoc per i cent’anni del Marchio.

Un ruolo speciale nel calendario dei festeggiamenti lo riveste il grande raduno internazionale dedicato a tutti gli appassionati dell’Alfa Romeo del mondo che si svolgerà sabato 26 e domenica 27. Sono migliaia gli equipaggi iscritti che parteciperanno alla grande parata lungo le vie del centro di Milano in programma il pomeriggio del 26 giugno. Ma l’appuntamento per tutte le vetture è fissato la mattina di sabato presso la Fiera Milano (Rho) dove sarà anche possibile visitare la mostra storica “Fiera Milano e Alfa Romeo: frammenti d’insieme”. Da qui le Alfa Romeo iscritte partiranno in corteo alla volta del centro di Milano con destinazione finale il Castello Sforzesco dove le vetture più significative nei cent’anni di storia del Marchio sfileranno in una passerella di presentazione.

Qualche ora prima della sfilata, davanti alla porta Sud di Fiera Milano, ci sarà la cerimonia di consegna e posa di una scultura donata dal RIAR (l’associazione che riunisce più di 1.500 proprietari di auto storiche del Marchio) e da numerosi appassionati nel mondo. Ispirata alla famosa Alfa Romeo 1900 Disco Volante, l’opera è stata studiata dal Centro Stile Alfa Romeo con la collaborazione dell’artista Agostino Bonalumi.

Il primo giorno del raduno internazionale si concluderà la sera nell’area intorno a parco Sempione dove si potrà cenare insieme nei locali del centro di Milano e assistere ad un suggestivo spettacolo  pirotecnico. Ma di certo sarà ancora più emozionate l’esibizione da record prevista la mattina di domenica 27 giugno e che verrà ripresa da un elicottero: infatti, tutti gli equipaggi iscritti formeranno una lunghissima colonna di vetture Alfa Romeo, contraddistinte dalla bandiera del Biscione sul tetto, che sfilerà lungo la corsia interna della tangenziale milanese. Sarà dunque un abbraccio simbolico di Alfa Romeo alla città che le diede i natali.

Infine, tutti gli appassionati potranno concludere questa affascinante esperienza visitando la mostra “100X100 Alfa” in programma al Parco Esposizioni di Novegro (Milano) dal 19 al 27 giugno. Saranno esposte centinaia di vetture che ripercorrono la storia Alfa Romeo, modello dopo modello, oltre che le conquiste e i successi del Biscione lungo un secolo: non solo “pezzi unici” per prestazioni e vittorie, ma anche le tante vetture “di serie” che hanno conquistato l’immaginario collettivo o trasportato intere generazioni di italiani. La Mostra è organizzata dal Club Milanese Automotoveicoli d’Epoca (C.M.A.E.), in collaborazione con Automotoclub Storico Italiano (A.S.I.) e Alfa BlueTeam.

1910 – 2010: Alfa Romeo festeggia cento anni di successi e record mondiali

L’atto di nascita dell’Alfa Romeo è datato: Milano, 24 giugno 1910. In quell’anno, infatti, alcuni imprenditori e uomini d’affari rilevano l’attività della Società italiana automobili Darracq, filiale della Casa francese con officine al Portello, nella periferia cittadina, e fondano l’ A.L.F.A. (Anonima Lombarda Fabbrica Automobili).  L’emblema della nuova società sottolinea il legame con la città di Milano (la croce rossa dello stendardo comunale e il Biscione visconteo) e la prima vettura a fregiarsene è la “24 HP”: un modello che si fa subito apprezzare per la meccanica, le prestazioni e il piacere di guida, caratteristiche che diventeranno sinonimo del Marchio.

Lo scoppio della Grande Guerra e le limitate risorse finanziarie mettono in difficoltà l’azienda, che il 2 dicembre 1915 viene rilevata dall’ingegnere e imprenditore napoletano Nicola Romeo che trasforma la denominazione in “Alfa-Romeo”. Lo stabilimento del Portello, dove lavorano 2500 persone, viene ampliato per adeguarsi alle commesse militari e produrre motocompressori, munizioni, motori per aeroplani e, dal ’17, anche mezzi ferroviari. Al termine del periodo bellico l’azienda ritorna a produrre automobili.

L’Alfa Romeo compie così un primo decisivo salto di qualità: dapprima vincendo la Targa Florio del 1923 (il primo dei 10 successi della Marchio) con la “RL TF” che segna anche l’esordio del “Quadrifoglio”, quale emblema delle Alfa da corsa, poi nel 1925, con la “P2 Gran Premio” si aggiudica il primo Campionato del Mondo Automobilistico della storia, il primo dei cinque allori del Biscione.

Nel frattempo Romeo sostituisce il Responsabile Tecnico dell’Alfa: a Giuseppe Merosi, autore dei primi modelli e in azienda dal 1910, subentra Vittorio Jano, artefice tecnico delle grandi Alfa degli anni Trenta, che esordisce con la “P2” e firma le successive “6C 1500” (1928),“6C 1750” (1930), “8C 2300” (1931) e “Gran Premio Tipo B-P3” (1932) che alimentano considerevolmente il palmares sportivo del Quadrifoglio, elevando il prestigio tecnico delle vetture del Portello. A Jano si deve il successo tecnologico, divenuto col tempo un’icona, del motore a 8 cilindri in linea (“8C”) sovralimentato con compressore.

Dunque, gli anni Trenta rappresentano il periodo in cui prende forma la leggenda dell’Alfa Romeo. Infatti, l’affidabilità dei motori è indiscussa e le prodezze dei piloti – Antonio Ascari, Gastone Brilli Peri, Giuseppe Campari, Enzo Ferrari, Tazio Nuvolari, Achille Varzi – sono sulla bocca di tutti. Sono loro a conquistare leggendarie vittorie sportive: Mille Miglia (record imbattuto di 11 successi), 24 ore di Le Mans (4 edizioni consecutive), Targa Florio, innumerevoli Grand Prix internazionali. Inoltre, le preziose indicazioni emerse nelle gare sono trasferite alla produzione di serie.

La crisi economica mondiale, avviata dal crollo della Borsa di Wall Street nel ’29, compromette l’espansione dell’Alfa che, nel 1933, passa sotto il controllo dell’Iri, l’Istituto per la Ricostruzione Industriale. Amministratore delegato viene nominato Ugo Gobbato che ricopre un ruolo fondamentale in termini di razionalizzazione e riorganizzazione produttiva tanto che il core-business si focalizza sui motori d’aviazione, veicoli industriali e vetture da turismo e da competizione. Lo stesso anno l’Azienda lascia le corse e le sue “8C2300B” vengono affidate alla Scuderia Ferrari. Con risultati brillanti, se nel ’34 le vetture del Biscione vincono più gare di tutte le altre Case e nel ’36 l’attività sportiva fa addirittura passare in secondo piano la produzione di serie. Inoltre, la produzione aeronautica raggiunge quasi l’80 per cento del fatturato annuo e per soddisfare le crescenti richieste, che arrivano anche dall’estero, sul finire del decennio si costruisce uno stabilimento a Pomigliano d’Arco (Napoli).

Ma il 10 giugno del 1940 scoppia la seconda guerra mondiale e sconvolge gli ambiziosi programmi dell’Azienda. E così, come gran parte dell’industria italiana, l’Alfa deve riconvertire la produzione a fini bellici e i suoi stabilimenti subiscono i bombardamenti alleati (a causa di questi il 20 ottobre del ’44 il complesso del Portello cessa ogni attività). Con la pace, nell’aprile seguente, il lavoro riprende. Non ci sono però officine e componenti per fabbricare motori d’aviazione, autobus, né tanto meno automobili. Così, al Portello, gli ottomila dipendenti costruiscono cucine elettriche, mobili metallici, infissi e saracinesche. Gli oggetti, insomma, che servono ad un Paese in ricostruzione.

All’attività automobilistica si torna soltanto nel ’46. In fabbrica, costruendo le 6C 2500 d’anteguerra. In pista, facendo gareggiare le 158 salvate dalle macerie. Poi arrivano le nuove versioni (Freccia d’oro e Villa d’Este), che vantano un innovativo cambio al volante. Nel 1950 nasce la 1900, prima Alfa con scocca portante, progettata da Orazio Satta Puliga (in azienda dal ’38), mentre al Portello viene inaugurata la prima catena di montaggio. Si moltiplicano, intanto, i trionfi sportivi. Sulle piste dei Gran Premi l’Alfa 158 ha la supremazia assoluta e nel 1950, con Nino Farina, conquista il Campionato del mondo di Formula 1. L’anno successivo tocca al mitico Juan Manuel Fangio vincere il secondo Campionato a bordo di un’Alfa Romeo 159 dotata del più potente motore 1500 mai costruito: 425 CV, oltre 300 km/h. Subito dopo, l’Alfa decide il ritiro dai Gran Premi. Si continua, invece, a gareggiare nelle competizioni Sport e arriva la “1900 Disco Volante”, dalla forma lenticolare e capace di raggiungere i 225 km/h. Intanto, l’Azienda si concentra sulla produzione di vetture di serie, veicoli industriali, motori aerei e marini, propulsori diesel per applicazioni industriali. Nel ’48, con la riorganizzazione dell’Iri, l’Alfa confluisce nella sub-holding Finmeccanica.

Nel 1954 nasce la “Giulietta Sprint” che diventa, insieme alla “Spider” (1955) e alla “berlina” (1955), un’auto fondamentale non solo per la storia dell’Alfa: infatti, stabilisce nuovi parametri (è la prima vettura di serie con un motore bialbero completamente in alluminio), rappresenta la voglia di emergere del Paese dopo il periodo buio della guerra, consolida la casa del Portello come “grande produttore”. Gli anni Sessanta iniziano sotto il successo della “Giulia” (1962) che sviluppa in altre dimensioni la filosofia della precedente “Giulietta”, costringendo l’Alfa Romeo ad un ampliamento produttivo che si concretizza nel nuovo stabilimento situato ad Arese, alle porte di Milano. Al termine della lunga carriera la “Giulia” e le sue derivate – “Giulia Sprint GT” (1964), “1600 Spider Duetto” (1966) e la “1750” declinata in berlina, coupé e spider – raggiungono il traguardo produttivo del milione di unità. In questo decennio l’attività sportiva continua: viene fondata l’”Autodelta”, reparto corse della Casa, e l’Alfa Romeo vince con le “Giulia TZ” (1963), le “TZ 2” (1965), le “Giulia GTA” (1965) e le “33” (dal ’69 al ’71) sui circuiti di tutto il mondo.

Gli anni Sessanta rappresentano un periodo florido per l’Azienda: le vetture sono commercialmente presenti in tutto il mondo, e in questo contesto si consolida il legame del Marchio con gli Stati Uniti, ancora oggi particolarmente vivace. Grazie alle lungimiranti doti manageriali di Giuseppe Luraghi, Presidente della Società fino al 1974 e alle profonde competenze ingegneristiche di Orazio Satta Puliga, Responsabile Tecnico dell’Alfa, autore dello sviluppo di tutte le vetture fino all’”Alfetta”, l’Alfa Romeo trascorre la fase di maggior sviluppo della sua storia. Infatti, l’espansione del Biscione rende insufficiente la sede del Portello, ormai inglobata dall’espansione edilizia del capoluogo lombardo. Si costruisce, così, su una superficie di oltre due milioni e mezzo di metri quadrati, lo stabilimento di Arese, dove vengono gradualmente trasferite le produzioni, mentre a Balocco (Vercelli) nasce un autodromo per collaudare i prototipi.

In vista del forte aumento della domanda di vetture, infine, l’Alfa Romeo realizza un altro complesso a Pomigliano d’Arco (Napoli), la posa della prima pietra avviene il 29 aprile 1968. La costruzione e il progetto di una nuova vettura è affidata all’ingegner Rudolf Hruska: il 1971 vede la nascita dell’”Alfasud”, vettura compatta, entry-level della gamma e dotata di soluzioni meccaniche sofisticate (motore anteriore “boxer” collocato “a sbalzo”). Ad Arese, l’anno successivo, viene avviata la produzione dell’”Alfetta”, berlina sportiva con una meccanica sofisticata (motore anteriore longitudinale, trazione posteriore, schema “transaxle” con ponte posteriore “De Dion”), leader del suo segmento per anni: l’”Alfetta GT” (1974) con la successiva berlina di fascia inferiore “Nuova Giulietta” (1977) sono la spina dorsale della produzione dello stabilimento lombardo. Nel frattempo l’Alfa Romeo si aggiudica due Titoli Mondiali: nel 1975 con la 33 TT 12 (Campionato Marche) e nel 1977 con la 33 SC 12 (Campionato Prototipi).

In Azienda sopraggiungono, come in tutto il Paese, i problemi derivati dalle tensioni sociali che caratterizzano gli anni Settanta, ma nonostante questo l’Alfa Romeo va avanti e vengono preparati i modelli e le strategie per il decennio successivo: nel 1983 nasce l’”Alfa 33”, sostituta dell’”Alfasud”, alla straordinaria “Alfetta” subentra l’”Alfa 90” (1984) e all’alba del 75esimo anniversario della Casa viene presentata l’”Alfa 75” (1985), ultima vettura della famiglia “Alfetta”.

Il 1986 è l’anno del cambiamento – il terzo della sua storia – della proprietà: l’Alfa Romeo viene acquisita dal Gruppo Fiat, che si trova tra le mani la nuovissima berlina alto di gamma “164” (1987) che con il suo successo rilancia l’Alfa Romeo e lo stabilimento di Arese. Il 1992 segna l’esordio della “155, incredibilmente vittoriosa nelle competizioni. Nel 1994 viene presentata la “145”, sostituta della “33” e l’anno seguente arrivano sul mercato le sportive “GTV” e “Spider”. Arriviamo così agli anni Novanta quando la vettura del rilancio è la “156” (1997), berlina sportiva che è frutto di una nuova ricerca formale unita a contenuti tecnici che la pongono al vertice (sospensioni anteriori a “quadrilatero alto” e motori diesel “common-rail”): sul mercato ha un successo clamoroso – diventa “Auto dell’Anno” nel 1998 – e così anche sulle piste internazionali, vincendo numerosi titoli della categoria Turismo. Nel 1998 la “166” subentra alla “164”, nel 2000 la “147” (anch’essa “Auto dell’Anno”) sostituisce la “145” e incontra un successo sul mercato pari a quello della sorella maggiore “156” che nel frattempo amplia la gamma: nell’autunno del 2003 viene presentata la “GT”, un coupé quattro posti dalla linea elegante che ricorda, concettualmente, la “Giulietta Sprint”. Nel 2005 la “159” subentra alla “156”, evolvendone lo stile e implementando dimensioni, motorizzazioni e l’offerta di configurazioni di carrozzeria: nello stesso anno esordisce il coupé “Brera” e nel 2006 viene lanciata la nuova “Spider”.

Sempre nel 2006 l’Alfa Romeo presenta sul mercato l’attesissima “8C Competizione”, coupé ad elevate prestazioni con una carrozzeria dal design che diventa un “instant classic ” e prodotta in soli 500 esemplari, una “supercar” destinata a collezionisti e a pochi fortunati possessori. E nel 2008 viene affiancata dalla “8C Spider”, che mantiene uguali caratteristiche meccaniche e uguali performance della coupé. Nello stesso anno viene lanciata anche l’Alfa Romeo MiTo, vettura compatta dal profilo sportivo destinata ad un pubblico giovane e a quanti desiderano distintività e performance.

Ora tocca alla nuovissima “Giulietta” che punta a rilanciare il Brand in uno dei segmenti più importanti d’Europa. Nell’anno del Centenario, il nome è un tributo ad un mito dell’automobile e dell’Alfa Romeo: infatti, Giulietta è la vettura che, negli anni Cinquanta, ha fatto sognare gli automobilisti di tutto il mondo, rendendo per la prima volta accessibile il sogno di possedere un’Alfa Romeo e unendo fruibilità e comfort di alto livello all’eccellenza tecnica. Oggi nasce dal Centro Stile Alfa Romeo una nuova Giulietta, una hatchback 5 porte, con una linea chiaramente Alfa Romeo e capace di esprimere sia grande agilità sui percorsi più impegnativi sia doti di abitabilità e comfort sulle strade di tutti i giorni. Merito della nuova architettura “Compact” che, grazie ai sofisticati schemi scelti per le sospensioni, allo sterzo attivo dual pinion, ai materiali nobili utilizzati e alle tecnologie produttive adottate permette alla Giulietta di raggiungere livelli di eccellenza sia per il comfort a bordo che per le sue doti dinamiche e di sicurezza (attiva e passiva).

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