Marco Loglio racconta alcune particolarità del trasporto della città dove orma abita da 18 anni, Shenzhen; dove inoltre c’è la sede centrale della BYD che produce batterie, automobili, veicoli commerciali e autobus elettrici dotati di accumulatori al LiFePo4 da loro brevettati.
Le foto sono di archivio.
Cari lettori di Electric Motor News, continuo la mia introduzione sui trasporti elettrici in Cina, raccontando la esperienza della citta’ in cui vivo da 18 anni: Shenzhen.
E’ dal 2009 che a Shenzhen sono stati introdotti progressivamente trasporti pubblici elettrici in particolare bus e taxi.
I taxi puri elettrici sono del modello BYD e6 , molto confortevoli con interni spaziosi e grandi prestazioni garantite da un pacco batterie da 86kW/h costruito dalla stessa BYD con chimica LiFePo4. Taxi di questo tipo hanno in alcuni casi percorso già quasi 800.000 Km senza dover ricorrere al cambio della batteria a conferma della bontà delle celle LFP e della affidabilità di tutto il sistema di gestione elettronica del pacco batterie.
A tutt’oggi i taxi elettrici a Shenzhen sono 15709 e coprono circa il 78% di tutto il parco taxi di Shenzhen. Si prevede che entro il 2020 tutti i taxi a Shenzhen saranno elettrici.
Un taxi BYD e6 con circa 500 Km di autonomia, costa al gestore dell’impresa dei taxi meno di 100.000 RMB (13.000 Euro), il che ovviamente rende questi taxi economici anche per l’utente finale per i costi estremamente bassi delle ricariche elettriche, che a Shenzhen sono garantite da due centrali atomiche.
L’uso dei taxi elettrici ha permesso un risparmio di circa 116.000 tonnellate di benzina solo nel 2017, contribuendo al miglioramento delle condizioni dell’aria di Shenzhen.
Per quanto riguarda gli autobus, nel 2017 Shenzhen ha raggiunto il 100% della sua flotta di bus come totalmente elettrici, un risultato non ancora raggiunto da nessun altra grande città al mondo. La ragione principale dell’uso dei bus elettrici è non solo il grande risparmio di energia, calcolato nel 72,9% in meno rispetto a bus ad alimentazione diesel, ma anche nella diminuzione del rumore, che in una città come Shenzhen è una questione molto sentita da tutti i cittadini.
Ovviamente i bus, più che i taxi, hanno anche contribuito a ridurre le emissioni di CO2 ed altri inquinanti per un totale di 345.000 tonnellate di gasolio risparmiate ed una riduzione delle emissioni di CO2 di 1,35 millioni ti tonnellate.
Anche gli autobus elettrici sono ampiamente sovvenzionati dal governo sia centrale che locale, riducendo il costo di un 12 metri con capacità di 70 passeggeri a circa 100.000 Euro.
Ora le sovvenzioni stanno diminuendo drasticamente per cui i costi dei bus elettrici sono destinati ad aumentare con un costo aggiuntivo per la collettività. Non bisogna però dimenticare i grandi vantaggi che i trasporti pubblici elettrici hanno portato a tutta la cittadinanza di Shenzhen, che giustamente si sente molto fiera della estrema modernità del sistema di trasporti cittadino.
In un tempo di scelte e di rinnovamento anche nel nostro paese ed in Europa in generale, questi esempi di trasporti non inquinanti dovrebbero essere presi in seria considerazione anche nel nostro continente ed in particolare in aree, come la pianura Padana, che per particolari situazioni si trovano ad affrontare quotidianamente problemi sempre più gravi di inquinamento atmosferico.
#MarcoLoglio #The EMNTeam
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