Nuova barca solare italiana

Di Marcelo Padin

Direttore Editoriale Electric Motor News

Avigliana (TO). Italia. 14 luglio 2013. In occasione del raduno di barche solari che si è tenuto ad Avigliana, per la prima volta in Italia si è vista in una manifestazione ufficiale la barca solare Serena2, costruita da due ottimi tecnici del settore dei veicoli elettrici quali sono Ferdinando Monaco e Simone Rambaldi, uniti nello stesso tetto del team VX Moto con sede ad Agnadello, in Provincia di Cremona.

La barca è un catamarano Mattia 16 del 1981, da 4,70 metri di lunghezza, dovutamente modificato in diversi particolari per alloggiare tutto l’equipaggiamento necessario alla trazione elettrica.

La barca funziona ad una tensione nominale di 33,3 Volt ed è stata dotata di 9 celle al litio polimeri da 3,7 Volt ciascuna a 60 Ah; mentre i pannelli solari sono due, ciascuno da 245 W di picco.

Simone e Ferdinando hanno deciso di utilizzare un motore prototipo, da 6 kW di potenza del tipo brushless trifase abbinato al controller Sevcom da 36 Volt. L’insieme trasmette la potenza all’elica originale Evinrude del 1960.

Bisogna sottolineare determinate caratteristiche molto importanti di questa squadra ed è la professionalità ed il metodo con il quale lavorano sull’imbarcazione – come d’altra parte lo fanno anche nel loro lavoro di vita strettamente legato ai veicoli elettrici.

Infatti ad Avigliana, hanno continuato a sperimentare diversi particolari ed a misurare molti parametri della barca, alla sua seconda comparsa dopo la gara che hanno corso  a Berlino.

Così… Ferdinando Monaco si è avvicinato con aria seria e preoccupata ed ha detto:

“non siamo soddisfatti con questi dati che abbiamo preso oggi, che ci indicano che a 6 km/h consumiamo 30 A, a 8 km/h il consumo è di 40 A ed a 10 km/h il consumo sale a 55 A”.

Durante tutta la giornata, oltre a fare il turn-over al timone della barca, Ferdinando Monaco e Simone Rambaldi hanno continuato ad acquisire esperienza sportiva nella navigazione e tecnica attraverso le diverse misurazioni fatte.

“In Germania abbiamo avuto una lezione molto importante di quanto sia delicato l’equilibrio della barca – ha detto Simone Rambaldi, aggiungendo che avevamo il tubo del timone completamente aperto in modo che l’aria entrava e sporcava il flusso d’acqua che andava direttamente all’elica. In questa configurazione abbiamo fatto la prima prova con un tempo di circa 4 minuti… per la seconda prova abbiamo coperto il buco e quindi annullato il passaggio d’aria ed abbiamo fatto un tempo di circa 2 minuti”.

Ora inizia il momento di guardare molti particolari sottili e di provare; per migliorare un’imbarcazione nata bene e soprattutto con due “genitori” che se l’intendono di elettronica.

Noi di Electric Motor News diamo il sincero benvenuto ad una nuova imbarcazione nel parco delle barche solari italiane da competizione.

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