Politecnico Milano. L’auto elettrica Mute

Fonte: Scout24

Milano, Italia. 23 agosto 2011. Alcuni ricercatori del Politecnico di Monaco sembrano essere riusciti laddove le case automobilistiche più affermate finora hanno fallito, ovvero nella creazione di un’auto elettrica dal prezzo abbordabile. Il segreto di questo successo consiste nell’applicazione di una seconda batteria. Un prototipo in grado di viaggiare su strada debutterà molto probabilmente all’IAA 2011, che si svolgerà in autunno.

Concretamente si tratta di un’utilitaria di piccolo formato dal nome “Mute”, ideale per scarrozzare due passeggeri nel traffico cittadino, con un’autonomia di circa 100 km. Per mantenere il prezzo a un livello accettabile, i ricercatori suoi ideatori sono ricorsi al nuovo trucco di una batteria d’emergenza.

Considerando che l’accumulatore di carica elettrica è il componente che incide maggiormente sui costi di un’auto elettrica, anziché una batteria agli ioni di litio molto potente – e soprattutto costosa! -, a bordo della “Mute” è stata montata una batteria particolarmente piccola. A garantire l’autonomia necessaria provvede un accumulatore supplementare a zinco-aria, ovvero basato su una tecnica decisamente più economica, che può intervenire in caso di necessità.

Un terzo della spesa

La carica di riserva è comunque prevista solo ed esclusivamente per le situazioni d’emergenza, in quanto si tratta di un accumulatore monouso. La convenienza dei costi della batteria principale è comunque notevole, in quanto il suo prezzo è di appena 3.000 Euro* e non di almeno 10.000 Euro*.

Per contro le riserve di corrente elettrica piuttosto ridotte richiedono qualche rinuncia riguardo alla propulsione.  Allo spostamento dell’auto  ci pensa un motore elettrico dalla potenza di circa 20 CV, che consentono di compiere lo sprint da 0 a 60 km/h, velocità standard da città, già in 6,8 secondi e di raggiungere quindi una velocità massima di 120 km/h.

Obiettivo: massima efficienza

Con la “Mute”si è mirato ad ottenere una massima efficienza attraverso stretti pneumatici scorrevoli a bassa resistenza al rotolamento, una carrozzeria particolarmente aerodinamica (Cw=0,28) e un peso ridotto. L’auto in sé pesa 400 kg, mentre la batteria ne dovrebbe pesare 100. Quest’auto elettrica lunga tre metri e mezzo non impone comunque solo rinunce, bensì è anche dotata ad esempio di un portabagagli dalla capacità di 500 litri, di un climatizzatore e di un riscaldamento ad etanolo, vale a dire di comfort non esattamente comuni per le auto destinate all’uso quotidiano.

L’eventuale lancio sul mercato si farà comunque ancora attendere.

La prima “Mute” matura per la produzione di serie dovrebbe iniziare a circolare non prima del 2015, ma in ogni caso verrà proposta a un prezzo non maggiore di quello attualmente richiesto per le utilitarie tipo VW Polo. (mh/sp-x)

*I prezzi si riferiscono al mercato tedesco.

 

1 Commento

  1. La soluzione della batteria di emergenza monouso mi sembra assurda. Puo’ aver senso se la si usa una volta sola nella vita dell’auto, altrimenti costa decisamente meno rientrare in taxi e pagare il recupero dell’auto.
    Credo che la soluzione a questo problema consista in un minigeneratore brushless con turbina ad alta velocita’ a carburante, il tutto contenuto in una “bombola” tipo estintore, che eroghi quei pochi kW necessari ad un rientro di emergenza. La “bombola” potrebbe essere anche noleggiabile 24h/24 in alcuni punti strategici, da organizzare.

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