La Škoda porta avanti l’offensiva in Cina

La Casa ceca protagonista al Salone di Shanghai

Per il Paese asiatico un ruolo centrale nella strategia di crescita del Marchio

180.000 Škoda vendute in Cina nel 2010

Dal 2013 la Yeti sarà prodotta in loco

Fonte: Škoda  

Shanghai, Cina. 21 aprile 2011. Uno dei punti chiave per la strategia di crescita della Škoda è il rafforzamento della posizione del Marchio, in particolare nei mercati internazionali. Lo stand al Salone di Shanghai svela le ambizioni del Brand, sottolineando l’importanza attribuita al Paese asiatico, attualmente il principale mercato estero per la Casa di Mladá Boleslav. Oltre a tutti i modelli della gamma, la Škoda presenta una concept car dal design innovativo che anticipa il linguaggio stilistico dei modelli futuri e il nuovo logo, al debutto in Asia. Un’altra protagonista annunciata è la Octavia Green E Line, un prototipo elettrico che testimonia l’impegno della Casa ceca nell’ambito della mobilità alternativa.

Per mettere in atto la propria strategia di crescita, la Škoda mira a incrementare ulteriormente le vendite in Cina nei prossimi anni e dal 2013 inizierà la produzione in loco del SUV compatto Yeti. Contestualmente verrà ampliata la Rete di vendita, che passerà dagli attuali 100 a circa 400 Concessionari.

La Casa di Mladá Boleslav ha chiuso il 2010 con un risultato record: 762.600 vetture vendute nel mondo, con un incremento dell’11,5% rispetto all’anno precedente.

Il Presidente della Škoda, Winfried Vahland, ha espresso la propria soddisfazione: “I dati del 2010 sono ottimi, abbiamo registrato un progresso a doppia cifra. In pochi avrebbero saputo prevedere quanto saremmo cresciuti in Cina, un mercato in cui la Škoda è entrata solo 4 anni fa”.

Il trend positivo è continuato nel primo trimestre del 2011: le vendite della Casa ceca a livello mondiale nel periodo gennaio-marzo sono incrementate del 21,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. La crescita è stata ancora più significativa nel Paese asiatico, dove le vendite nei primi tre mesi del 2011 sono aumentate del 27,4%, toccando quota 54.400 unità.

Vahland ritiene che i risultati dello scorso anno rappresentino un’ottima base di partenza per i prossimi obiettivi della Škoda. “Con la nuova strategia di crescita puntiamo a raddoppiare le vendite, tagliando il traguardo degli 1,5 milioni di unità nel mondo entro il 2018”.

In futuro, la Casa automobilistica ceca mira a realizzare più della metà delle vendite al di fuori dell’Europa. A supporto di questa strategia, la gamma modelli verrà ampliata nei prossimi anni.

“Vogliamo diventare il punto di riferimento per chi desidera un’auto che offra spazio e soluzioni intelligenti a un prezzo congruo” continua Vahland.

Il Presidente della Škoda si aspetta che entro la fine del decennio il mercato automobilistico globale possa raggiungere gli 85 milioni di unità all’anno, con la sola Cina a quota 20 milioni.

Sempre secondo Vahland, la concorrenza in Cina diventerà ancora più serrata: “La competitività crescerà, ma credo che il nostro Marchio si sia ritagliato un’ottima posizione di partenza. In Cina la Škoda offre ai Clienti modelli attraenti e adattati al mercato locale, e può contare su una Rete di vendita ben organizzata e sull’ampio sostegno del Gruppo Volkswagen. Inoltre potremo beneficiare dei vantaggi che derivano dalla produzione in loco e dalla stretta collaborazione con i partner locali”.

Negli ultimi quattro anni la Škoda si è resa protagonista di una crescita rapida e particolarmente significativa in Cina.

Il Marchio ha debuttato nel Paese asiatico nel 2007, quando è iniziata la produzione della Octavia negli stabilimenti della Volkswagen Shanghai, seguita poco dopo anche da Fabia e Superb. Alla fine del 2010, poi, è stato raggiunto l’accordo per la produzione locale della Yeti, che sarà il quarto modello con il Marchio della Freccia Alata assemblato in Cina.

“Quanto fatto finora dimostra il potenziale della Škoda nel mercato più dinamico al mondo. Questo è il punto di partenza per rafforzare la nostra posizione nei prossimi anni, investendo su mercato e prodotto” conclude Vahland.

 

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