La situazione attuale della rete di ricarica in autostrada in Italia

Cala il mercato auto a febbraio

La legge di bilancio 2021 imponeva di realizzare sulle autostrade una rete di infrastrutture di ricarica ad alto potenziale entro il 30 giugno, ma il piano di copertura è bloccato.

L’Art (Autorità di Regolamentazione dei Trasporti) ha approvato una delibera e ha deciso di stabilire per fine febbraio 2022 la data ultima entro la quale pubblicare i requisiti per i bandi. Tempi che risultano essere inadeguati e incompatibili con quelli previsti dagli obblighi comunitari e nazionali.

Questa situazione ostacola in modo determinante la crescita del comparto e la transizione energetica, condizionando lo sviluppo di mercato dei veicoli elettrici, stante la esiguità dei punti di ricarica. Nelle tratte a lunga percorrenza: solo due su una rete nazionale di quasi 7.000 km.

La transizione energetica poggia su due pilastri fondamentali: le politiche di incentivazione per il rinnovo del parco auto circolante e la diffusione delle infrastrutture di ricarica dei veicoli elettrici, sia nelle città che sulla rete autostradale. Senza queste leve non riusciremo a raggiungere gli ambiziosi obiettivi nazionali ed europei. In particolare, senza colonnine sarà molto difficile convincere gli italiani a comprare veicoli elettrici – dichiara Adolfo De Stefani Cosentino, Presidente di Federauto, la Federazione italiana dei concessionari auto.

Conclude De Stefani Cosentino: E’ singolare che il PNRR punti giustamente sulla diffusione delle colonnine con un impegno di fondi e che, al tempo stesso, vengano ignorati degli impegni contenuti in una legge dello Stato. La mobilità elettrica non può essere solamente uno slogan, peraltro disatteso dai fatti.

Fonte: Federauto

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