Un pensiero riguardo la Fiat e le auto elettriche

Di Marcelo Padin

Direttore Editoriale Electric Motor News

 

Trezzo sull’Adda (MI). Italia. 1° giugno 2014. La notizia pubblicata nel nostro portale qualche giorno fa, riguardo la dichiarazione di Sergio Marchionne di non comprare la Fiat 500e e della perdita di “quattrini” da parte del gruppo automobilistico Fiat-Chrysler per ciascuna vettura venduta, è stata oggetto di moltissimi commenti dei nostri lettori contro la casa italiana (italiana?) e merita alcune considerazioni generali … che sicuramente non faranno piacere al Gruppo automobilistico, che ci segue attentamente perché a volte risultiamo una voce scomoda.

La premessa che il sottoscritto vorrebbe fare è che le politiche aziendali non possono essere discusse da coloro che non hanno investimenti nel capitale dell’impresa; come nel caso del sottoscritto che non solo non ha investito in Fiat, ma non investirà mai in Fiat; ma fino a prova contraria le opinioni si possono esprimere liberamente. Ed è questo che il Direttore fa nel presente “pensiero a voce alta”.

Nei primi anni ’90, quando è stata pubblicizzata l’uscita in produzione della Fiat Panda Elettra; sottovoce negli ambienti Fiat si mormorava contro … e persino alcuni che sedevano nei piani alti del palazzo di quello che allora era Fiat Auto S.p.A. dicevano a voce soffusa: “figuriamoci se dovremmo cambiare tutti gli stabilimenti, i sistemi di produzione e l’indotto per produrre auto elettriche”.

Non essendo “integralisti”, consideriamo che le auto elettriche possono coesistere tranquillamente, in pace ed armonia con le auto convenzionali; ciascuna di loro hanno uno spazio e con le nuove tecnologie, ancora tanto sviluppo. Ed è questo uno degli interrogativi, perché nessuno si sognerebbe di cambiare tutti gli impianti e sistemi produttivi per passare dall’auto convenzionale a quella elettrica. Ed è logico che nemmeno i concorrenti automobilistici l’hanno fatto finora e nessuno pensa che lo faranno, almeno a medio termine.

Risulta altrettanto difficile da capire, come i “grandi capi” di Fiat-Chrysler; che ricordiamo è uno dei gruppi automobilistici più importanti del mondo, non guardino attorno e non vedano cosa “stanno combinando” i concorrenti diretti (e siccome sappiamo non siano non vedenti, siamo sicuri che guardano … ma no vogliono vedere).

Uno sguardo al panorama automobilistico attuale ci dice che tutti i costruttori senza eccezione stanno lavorando nel settore dei veicoli alternativi. Chi ha delle auto elettriche in produzione, persino chi ha dei veicoli ad idrogeno in produzione; le auto ibride ormai sono all’ordine del giorno tranne per il gruppo italo-americano; chi ha dei progetti con dei comuni, regioni e persino internazionali … in poche parole, i veicoli a propulsione alternativa sono all’ordine del giorno per tutti … tranne uno !!!

Persino le corse automobilistiche ormai hanno imboccato la strada dell’alternativo, con il World Endurance Championship e la stessa Formula Uno che ormai sono ibridi a tutti gli effetti (e sarà un caso che la Ferrari va male quest’anno ?), senza contare il lancio del nuovo Campionato di Formula E.

Ma è possibile che il gruppo Fiat Chrysler non veda tutto questo?

Possiamo immaginare che alcune delle strade percorse attualmente a livello di ricerche verranno abbandonate, come capita di solito e come è successo nella storia dell’automobile; ma il tempo di lavoro guadagnato da tutti i concorrenti non sarà facile da recuperare; a meno che non si proceda ad acquistare le ricerche fatta dagli altri, con costi elevatissimi.

E’ un vero peccato che FCA offra soltanto in alcuni stati americani la Fiat 500e (che dai colleghi che l’hanno provato ha lasciato un’impronta ottima perché secondo loro funziona benissimo da tutti i punti di vista) e che lo faccia soltanto perché “obbligata per legge”.

FCA possiede tutte le risorse umane, tecniche ed economiche per affrontare il mercato anche in questo settore; anche se possiamo capire molto bene che i problemi da risolvere saranno immensi. Ma non pensare al futuro non è una soluzione, bensì aggiunge un altro problema a quelli già esistenti.

 

Foto:

Alcune delle auto elettriche, ibride e ad idrogeno attualmente in commercio.

 

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