Querela per le ricariche rapide per EV

Distributori di benzina olandesi fermano le ricariche rapida per veicoli elettrici

Di Antony Ingram
Fonte: GreenCarReports

11 luglio 2013. Ricordate tutte quelle cose che abbiamo detto di recente sui Paesi Bassi che sembra essere un paradiso per i veicoli elettrici?

Forse andando a fondo e indagando nella convinzione opposta a questa affermazione non sembra che tutti nel Paese europeo siano così appassionati di veicoli elettrici.

Le imprese che operano nel settore della benzina convenzionale e nelle stazioni di rifornimento di gasolio certamente non sono pronte. Tanto è vero, che i rapporti del NOS segnalano la presentazione di una querela contro lo Stato olandese per impedire a terzi di operare con i punti di ricarica nei servizi autostradali di stazioni di ricarica.

Nell’ambito del recente annuncio che il Paese allestirebbe quasi 250 stazioni di carica rapida DC – nessuna installata a oltre 30 miglia da ogni persona nel Paese (46 km) – il fornitore Fastned opererebbe con i punti di ricarica in diverse aree di sosta autostradali e stazioni di servizio .

Energia o “carburante”?

26 stazioni di servizio hanno presentato la querela, motivando che questi punti di ricarica costituiscono “carburante”, e quindi sono governate dalle stesse regole (e la necessità di sostenere gli stessi costi, piuttosto che essere offerti in uno spazio per libero), come le stazioni di rifornimento.

Se non lo sono, allora le stazioni potrebbero rappresentare una concorrenza sleale, con operatori di servizi particolarmente preoccupati che terzi aprano negozi concorrenti, riducendo di conseguenza gli affari.

Se lo sono, allora la posizione dei nuovi punti di ricarica nelle stazioni di servizio sarebbe contro gli accordi precedenti, che davano ai gestori dei punti vendita i diritti esclusivi per la ricarica.

Il problema di questo non è che le stazioni di servizio non vogliono la ricarica delle auto elettriche aperte a tutti – quello che non vogliono in modo particolare è che un numero crescente di proprietari di auto elettriche possano spendere i loro soldi altrove.

Tali preoccupazioni sono probabilmente giustificate, ma c’è un elemento di cui “l’uccello mattiniero prende per primo il sole”. Le stazioni di servizio esistenti hanno deciso di installare punti di ricarica, le unità di terze parti semplicemente non sarebbero richieste – e non sarebbe nemmeno potuto sorgere la questione della concorrenza.

In questa situazione, loro sono in ritardo nel fornire agli utenti di veicoli elettrici sprovvisti ma altri hanno colto l’occasione. Forse casi come questi incoraggeranno altre stazioni di servizio a istituire punti di ricarica rapida.

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