Costa mille volte meno e permette di creare eccellenti supercondensatori
Fonte: Zeus News
28 Dicembre 2014. C’è un pericoloso concorrente per il grafene, il “materiale delle meraviglie” che da qualche tempo in qua è al centro dell’attenzione: la canapa.
Un team di ricercatori della Clarkson University di New York, guidato da David Mitlin, ha infatti scoperto come replicare alcune delle proprietà del grafene adoperando le molto più economiche fibre di canapa derivanti dagli scarti di lavorazione delle industrie tessili.
Mitlin è stato in grado di creare dei supercondensatori a partire dalla canapa, e le sue scoperte sono state pubblicate su ACS Nano Journal.
Il procedimento che permette di passare dalle fibre di canapa ai supercondensatori passa attraverso una fase «di cottura, quasi come in una pentola a pressione» spiega Mitlin.
«È un processo chiamato sintesi idrotermale. Dopo aver dissolto la lignina e la semicellulosa, restano questi nanofogli di carbonio, una struttura che somiglia al grafene».
Tali dispositivi funzionano anche quando la temperatura scende fino a 0 gradi Celsius e hanno una densità energetica di 12 Wh/kg, raggiungibile in meno di sei secondi.
In un’intervista alla BBC Mitlin ha spiegato che con la canapa non si possono riprodurre proprio tutte le proprietà del grafene, ma l’utilizzo delle fibre per l’immagazzinamento dell’energia è una strada percorribile, e a un costo molto inferiore («un millesimo», dice Mitlin) a quello che si avrebbe utilizzando il grafene.
Foto: Sono questi fogli a essere usati per creare gli elettrodi del condensatore, usando un liquido ionico come elettrolita.
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