Sergio Marchionne: “debito zero” di FCA e nove miliardi per l’auto elettrica

Sergio Marchionne
Sergio Marchionne

A sorpresa si è presentato in cravatta al Capital Markets Day come aveva promesso nel caso di azzeramento del debito industriale del Gruppo FCA e Sergio Marchionne è stato di parola. Per indossare la cravatta e per azzerare il debito.

Nei primi dieci anni fatto ricorso dei mercati finanziari mentre negli ultimi cinque anni la riduzione del debito è stato uno dei principali obiettivi . A fine giugno la posizione finanziaria netta sarà positiva; rimane ancora qualcosa da fare ma direi che ci siamo – ha affermato Marchionne a Balocco, nella giornata inaugurale del Capital Markets Day.

E’ un piano solido e coraggioso – ha aggiunto – ma è molto più di un business plan perché riflette le ambizioni collettive e la determinazione delle donne e degli uomini di FCA. A livello di brand i nostri messaggi si concentrano su Jeep, Ram, Maserati e Alfa Romeo che rappresentano la parte più significativa dei nostri ricavi e dei nostri utili. Il nostro viaggio è iniziato proprio qui a Balocco, nell’estate del 2004, in uno dei capitoli più bui della storia di Fiat – ha ricordato.

L’Amministratore Delegato del Gruppo FCA ha confermato che non verranno prodotte più auto diesel entro il 2021, mentre continuerà la produzione del diesel applicato ai veicoli commerciali.

Marchionne ha confermato in modo sibillino di non credere ancora all’auto elettrica quando ha dichiarato, in riferimento alla proposta del diesel nei veicoli commerciali, che “punteremo su prodotti in grado di recuperare il costo delle nuove tecnologie di elettrificazione”.

Investiremo 9 miliardi di dollari per l’elettrificazione dei nuovi prodotti. Dobbiamo ridurre la nostra dipendenza dal petrolio, è una delle nostre priorità. Tutto il sistema deve lavorare insieme con il giusto realismo – ha affermato.

La Fiat 500 è il veicolo ideale per una soluzione elettrica a batteria – ha poi annunciato. Fiat è ben posizionata per sfruttare l’opportunità della city car a batteria – aggiunge – nel segmento A la 500 è leader indubbio per prezzi e quota di mercato. Per decenni definizione di mobilità urbana, è ideale per una soluzione a batteria completa.

Marchionne annuncia anche una versione Giardinetta della 500 e la possibilità di “ampliare il successo della Fiat Panda con una motorizzazione ecologica” non meglio precisata.

Ciao a Fiat, Chrysler e Dodge?

Nel meeting, Marchionne ha parlato dei brand Jeep, Ram, Maserati e Alfa Romeo come quelli trainanti, mentre nemmeno in modo molto velato ha indicato che Fiat, Chrysler e Dodge verranno trascurati e lasciati al proprio destino… praticamente a far compagnia a Lancia.

Con queste premesse, FCA non potrà competere nel segmento delle vetture utilitarie di prezzo contenuto, che di guadagni ne fanno pochi ma di numeri tanti; fissando l’obiettivo al settore alto di mercato in quello che si prospetta una sfida diretta a Tesla, Porsche, BMW e Mercedes con Maserati e Alfa Romeo e a quello dei SUV in grande incremento, con il marchio Jeep.

La sfida dell’elettrica sembra persa in partenza

L’investimento dichiarato da Marchionne nel settore dell’auto “elettrificata” – che non è sinonimo di auto elettrica – è di 9 miliardi di dollari. Questa cifra è nettamente inferiore a quelle messe a disposizoni da Audi (circa 40 miliardi di Euro), Volkswagen (34 miliardi) e Mercedes Benz (poco meno di 15 miliardi) con il dipartimento di ricerca e sviluppo di Ford e BMW che hanno a disposizioni circa di 7 miliardi di Euro l’anno.

Ma non solo, oltre a destinare minori risorse per l’auto elettrica, c’è anche il fattore tempo a svantaggio di FCA perché mentre il gruppo guidato da Marchionne è all’anno zero dell’auto elettrica, tutti gli altri concorrenti citati sono molto più avanti nello sviluppo dei prodotti, alcuni dei quali sono già sul mercato e altri in arrivo a partire dall’anno prossimo.

Questo Marchionne lo sa benissimo e considerando che tra poco deve lasciare la guida del Gruppo Fiat Chrysler Automobiles; la presentazione di ieri potrebbe essere letta come uno spot rivolto a possibili acquirenti – anche scorporando i singoli marchi – più che all’indirizzo degli investitori.

Marchionne è stato capace di risanare le sorti di case automobilistiche che avevano una situazione critica, chissà se prima di ritirarsi non riuscirà a sorprenderci ancora con un altro colpo da maestro delle finanze.

#MarceloPadin #TheEMNGroup

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