I problemi di coronavirus si diffonderanno rapidamente nella catena automobilistica mondiale

Il primo allarme coronavirus è arrivato da Fiat-Chrysler (FCA), che avverte che potrebbe arrestare la produzione in uno stabilimento europeo nel giro di poche settimane.

David Leggett, direttore automobilistico di GlobalData, una delle principali società di dati e analisi, offre il suo punto di vista:

Lo stavamo aspettando ed è una conseguenza inevitabile dell’approfondimento e della diffusione dell’impatto economico del coronavirus, in particolare sulle catene di approvvigionamento manifatturiere. Molte fabbriche nella provincia di Wuhan e Hubei sono state chiuse dall’inizio delle festività del capodanno cinese.

I problemi emergenti per FCA al di fuori della Cina saranno probabilmente rispecchiati da altri produttori di veicoli e rispecchieranno sia l’internazionalizzazione a lungo termine delle catene di fornitura dei componenti sia la predominanza di processi di produzione snelli “just in time” che mantengono ridotti i magazzini.

Le prossime settimane saranno fondamentali per i produttori di automobili. L’auto tipica è composta da 20.000 parti e c’è una catena di fornitura allungata di parti e sottoassiemi messi insieme in sequenza complessa per creare il veicolo finito.

I produttori coreani sono stati i primi a mostrarsi colpiti dall’interruzione della catena di approvvigionamento della Cina, riflettendo le distanze di spedizione più brevi tra Cina e Corea, ma le notizie FCA indicano che gli impatti in tutto il mondo stanno ora arrivando all’orizzonte sui programmi di transito delle spedizioni.

Fonte: GlobalData

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