
Se si considera che la prima auto alimentata elettricamente fu inventata da un austriaco nella seconda metà dell’Ottocento, si può dire che ad oggi di strada se n’è fatta parecchia. Anche il concetto di ibrido è piuttosto datato e risale addirittura al 1901: il veicolo funzionava in parte con il motore elettrico e in parte con quello a scoppio.
L’ultima frontiera delle auto elettriche
La francese Renault ha messo a punto un city car che può essere considerata simbolica: A290 l’alpine elettrica della divisione sportiva dell’azienda automobilistica. E infatti, alle dimensioni compatte, ideali per la città, si unisce un motore elettrico dalle performance sportive: basti pensare che l’accelerazione da 0 a 100 chilometri orari avviene in poco più di 6 secondi.
In linea generale, i modelli totalmente elettrici che vengono immatricolati attualmente hanno una buona autonomia, che dipende però da moltissimi fattori: temperatura esterna, stile di guida e persino traffico. Si può guidare per 100 chilometri così come almeno 5 volte tanto se le condizioni lo permettono.
Il funzionamento
Le batterie dell’auto elettrica, come è noto, sono ricaricabili sia per mezzo di colonnine su strada, che di dispositivi casalinghi. Si trovano direttamente collegate al motore, che a sua volta si suddivide in una parte fissa denominata statore e in una mobile, il rotore. Quest’ultimo viene fatto ruotare grazie a un campo magnetico che si genera nello statore, imprimendo il movimento alla trasmissione.
Il tipo di corrente presente nel motore è continua solo nei modelli più datati: quella alternata è oggi maggiormente performante in termini di controllo del mezzo e di coppia generata.
Le auto elettriche non hanno un cambio manuale e, se per molti questo elemento può disorientare, si tratta di un valore aggiunto per una guida più fluida. Nel blocco batteria si trova un inverter che immagazzina energia e la frenata rigenerativa contribuisce a una ricarica costante.
Le sfide
Tra le sfide che si stanno compiendo in questi anni che dovrebbero portare alla totale decarbonizzazione, vi sono di certo quelle legate al numero di colonnine di ricarica dislocate sul territorio e ai costi dei veicoli elettrici.
Per entrambe le situazioni, la tendenza è verso un netto miglioramento: aumentano i punti di ricarica soprattutto sulle grandi arterie stradali, mentre per quanto concerne le spese vive d’acquisto, le tecnologie nascenti stanno implementando il rapporto qualità-prezzo perché sia sempre più equilibrato.
Discorso analogo si può fare per la durata stessa dei motori con una singola ricarica, che comunque è già piuttosto adeguata alle esigenze odierne, in sinergia con le colonnine disponibili.
Le auto elettriche abbattono qualsiasi spesa relativa al carburante, mentre per quanto concerne l’imposta di Bollo obbligatoria, alcune regioni si stanno organizzando per abbatterle sui veicoli green per almeno 5 anni dall’acquisto. Le stesse compagnie assicurative prevedono premi più bassi.
Se ai vantaggi economici aggiungiamo anche l’evidenza che l’inquinamento è pari a zero, il veicolo elettrico diventa quello di domani a pieni voti. Non a caso, persino autobus e mezzi pesanti sono sempre più spesso realizzati secondo questa tecnologia.
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