
Fin dall’inizio dello sviluppo delle celle a combustibile di idrogeno nel 1992, Toyota ha ampliato la propria conoscenza della tecnologia.
La casa giapponese ha incoraggiato l’adozione in un’ampia varietà di diversi usi della mobilità, con oltre 20 partnership sull’idrogeno attualmente attive in Europa.
Queste includono una sperimentazione quinquennale con truck VDL alimentati a idrogeno per decarbonizzare le operazioni logistiche di Toyota e stimolare l’ulteriore sviluppo di infrastrutture sostenibili per l’idrogeno in tutta Europa.
Da luglio 2021, Toyota co-brandizza gli autobus a celle a combustibile con il suo partner CaetanoBus, mentre la società francese di mobilità pulita GCK ha utilizzato i moduli a celle a combustibile Toyota per convertire dieci autobus diesel in veicoli a zero emissioni e fornire il trasporto a oltre 5.000 visitatori durante i Giochi Olimpici e Paralimpici di Parigi 2024.
Una partnership con Corvus in Norvegia ha realizzato uno dei sistemi di celle a combustibile marine più sicuri e avanzati disponibili. Inoltre, Toyota ha lavorato a stretto contatto con Energy Observer per creare la prima imbarcazione alimentata a idrogeno e a emissioni zero, autosufficiente dal punto di vista energetico.
Le celle a combustibile Toyota vengono utilizzate anche per applicazioni non legate alla mobilità, come le celle a combustibile modulari che costituiscono la base dei generatori GEH2 del partner Toyota EODev. Nel maggio 2021, quei generatori hanno illuminato la Torre Eifel a Parigi con luce green e sostenibile.
Lo sviluppo Toyota del sistema fuel cell a idrogeno
Basandosi sulla sua ampia esperienza, Toyota sta sviluppando la sua prossima generazione di celle a combustibile di idrogeno, che dovrebbe fornire prestazioni leader del settore attraverso cicli di vita più lunghi e costi ridotti.
Toyota ha continuato a perfezionare la tecnologia dal 1992 e nel 2015 la Mirai è diventata la prima berlina a celle a combustibile di idrogeno prodotta in serie al mondo, utilizzando le celle a combustibile di prima generazione Toyota. Cinque anni dopo, una nuova Mirai introdusse la seconda generazione di celle a combustibile, che estendeva l’autonomia del 30% arrivando a circa 650 km.
Per espandere il potenziale dell’idrogeno oltre le automobili, Toyota ha riprogettato le sue celle a combustibile in una forma modulare compatta. I componenti principali – lo stack di celle a combustibile e i componenti che gestiscono l’alimentazione dell’aria, la fornitura di idrogeno, il raffreddamento e il controllo della potenza – sono integrati in una forma compatta che può essere facilmente adattata a una varietà di prodotti e applicazioni. I moduli sono disponibili in scatola o in formato piatto e rettangolare per consentire una maggiore flessibilità e un più facile adattamento a nuove applicazioni.
Questi moduli di celle a combustibile vengono assemblati localmente in Europa, presso il centro di ricerca e sviluppo di TME in Belgio, che ospita una catena di montaggio che combina tecnologie avanzate con assemblaggio di alta qualità. L’operazione Hydrogen Factory Europe produrrà un numero crescente di sistemi di celle a combustibile ed è strettamente collegata con gli altri progetti di Toyota sull’idrogeno per raggiungere una portata e un servizio globali.
Un elemento chiave del piano di Toyota per l’espansione dell’uso dell’idrogeno è la nuova tecnologia delle celle a combustibile di terza generazione attualmente in fase di sviluppo, con vendite previste per il 2026-27. Queste unità forniranno una densità di potenza più elevata e un aumento previsto del 20% nell’autonomia. I progressi tecnici e l’aumento dei volumi di produzione possono aiutare a ridurre i costi di oltre un terzo.
Ulteriori ricerche stanno anche esaminando il potenziale di pile di celle a combustibile scalabili con diverse potenze e la progettazione di serbatoi di carburante con forme complesse, compatibili con veicoli di diverse dimensioni.
I membri del consorzio
Toyota Motor Manufacturing UK (TMUK) costruisce Corolla Hatchback, Touring Sports e veicoli commerciali presso Burnaston, nel Derbyshire, e motori ibridi presso la sua struttura a Deeside nel nord del Galles. TMUK ha iniziato la produzione nel 1992 come prima azienda manifatturiera interamente controllata da Toyota in Europa ed è diventata la prima sede dell’azienda per la produzione di veicoli ibridi al di fuori del Giappone. Ad oggi, Toyota ha investito più di 2,75 miliardi di sterline nelle sue attività produttive nel Regno Unito; TMUK impiega attualmente più di 3.000 persone e supporta molti altri posti di lavoro nella sua vasta rete di fornitori nel Regno Unito.
Ricardo è una società di consulenza globale di ingegneria strategica e ambientale specializzata nei settori dei trasporti, dell’energia e delle scarse risorse. Ricardo ha supportato l’integrazione tecnica dei componenti delle celle a combustibile nel telaio dell’Hilux.
ETL (European Thermodynamics) si impegna a fornire soluzioni termiche ad alta integrità attraverso l’eccellenza nel design e nell’innovazione. ETL ha studiato soluzioni reversibili e multiventilatori.
D2H Advanced Technologies fornisce servizi di ingegneria ad alta tecnologia in simulazione, modellazione, aerodinamica, termodinamica e progettazione per gli sport motoristici e altri settori ad alte prestazioni. D2H ha completato l’analisi CFD per evidenziare dove potrebbero essere apportati miglioramenti.
Thatcham Research, la società di intelligence sui rischi automobilistici impegnata a comprendere le opportunità e i rischi della nuova tecnologia dei veicoli, ha sostenuto il progetto fornendo consulenza per riparazioni sostenibili e preparando corsi di formazione sull’idrogeno per il mercato delle riparazioni.
Fonte: Toyota Motor Italia
Commenta per primo