Su Land Rover Freelander arriva lo Stop/Start

-7% di emissioni di CO2, da gennaio

13 settembre 2007. Il problema della riduzione di emissioni inquinanti e in particolar modo di CO2 non esclude nessun Costruttore di auto. Neanche un marchio come Land Rover, specialista in 4×4 e SUV e quindi di veicoli che per loro natura sono più pesanti e inquinanti di una berlina media.

Una prima soluzione tecnica che concretamente riuscirà a ridurre il consumo e le emissioni di CO2, per il momento della Freelander, è l’adozione dello Stop/Start. Tale dispositivo, ormai sempre più diffuso sul mercato, spegne il motore quando il veicolo si ferma momentaneamente – ad esempio nel traffico – e lo riavvia automaticamente al momento di ripartire, eliminando l’inutile funzionamento al minimo del motore con relativo spreco di carburante ed emissioni di biossido di carbonio. Ovviamente una centralina di controllo provvede a escludere il sistema se la carica della batteria è scarsa, in caso di avviamento a freddo e quando è necessario mantenere i livelli climatizzazione nell’abitacolo.

Le Freelander diesel che monteranno lo Stop/Start a partire al gennaio 2008, beneficeranno di una riduzione delle emissioni di CO2 da 194 g/km a 179 g/km (-7%) e di una riduzione del consumo di carburante nel ciclo combinato da 7,5 l/100 km a 6,8 l/100 km.

Per Land Rover questo è il primo passo di un lungo percorso di ricerca e sviluppo che dovrà riuscire ad abbattere le emissioni inquinanti di tutti i modelli, con la spada di damocle del limite fissato dalla normativa europea.

Ecco perché nei prossimi cinque anni Land Rover e Jaguar investiranno congiuntamente più di un miliardo di Euro nello sviluppo di tecnologie sostenibili (in aggiunta all’esistente programma Ford del valore di molti miliardi di Euro), inclusa la tecnologia ibrida e l’impiego di materiali leggeri.

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