Storia. Peugeot VLV, la mamma e la nonna delle due Ion

La casa del Leone ha saputo mostrare nella sua storia la vocazione per le innovazioni.

Parlare di un’auto elettrica nel 1941, in piena seconda guerra mondiale, non sarà stato facile e possiamo semplicemente immaginare le difficoltà a dover comunicare e commercializzare una vettura alimentata da batterie.

In questo caso, però, non si trattava di attenzione all’ambiente, ma di offrire al pubblico un’auto che non consumasse benzina dato le restrizioni militari dell’epoca.

Nonostante lo sforzo, i tedeschi vietarono le vendite della piccola VLV.

Questa vettura sicuramente è la mamma del Concept Peugeot Ion svelata nel Salone di Parigi del 1994 e la nonna della Peugeot iOn attualmente commercializzata.

Conoscere la storia è  importante… in molti casi per applicare certe soluzioni al presente ed al futuro..

Di Marcelo Padin, Direttore Electric Motor News

Fonte: Wikipedia ed Archivio Electric Motor News

 

Nel 1942 Peugeot sorprese tutti con il lancio di un’auto elettrica

 

La Peugeot VLV era una microcar elettrica costruita da Peugeot nell’anno 1942.

La sigla VLV stava per Voiture Légère de Ville (vettura leggera da città).

L’annuncio del lancio della vettura, avvenuto il 1° maggio 1941, ha innescato una certa sorpresa dal momento in cui Peugeot è stata l’unica delle grandi case automobilistiche francesi a mostrare interesse per la propulsione elettrica [1] in un momento storico, politico ed economico molto delicato non solo per la Francia, ma per tutta l’Europa e per tutto il mondo.

La Peugeot VLV era alimentata da quattro batterie da 12 Volt alloggiate sotto il cofano, permettendo di raggiungere una velocità massima di 36 km/h (22 mph) ed un’autonomia di 50 miglia (80 km).

La Peugeot VLV è stata costruita durante la guerra come mezzo per eludere le restrizioni di combustibile  imposte agli utenti di veicoli non militari da parte delle forze di occupazione tedesche.

Tuttavia, la commercializzazione è stata vietata dopo che sono stati costruiti soltanto 377 esemplari. [2]

Nel Musée de l’Aventure Peugeot, dove viene esposta una di queste vetture della casa del Leone, nel pannello informativo rifatto nel 2012 si afferma testualmente in lingua francese:

“Pendant la deuxième guerre mondiale a le rationnement d’essence incita les constructeurs à rechercher des Sources d’énergie de remplacement.

Peugeot fut le seul grande constructeur à s’intéresser un ce modalità di propulsione et provoqua la sorpresa en annoncent le 1er mai 1941 la sortie de sa «VLV». Présenté sous la forme d’mini cabriolet un, un deux pone décollées, ce véhicule économique destinée un uso un urbain, fut più particulièrement utilizzare les Postiers par ou les médecins. 377 exemplaires furent produits de 1941 à 1945”.

La due posti dotata di propulsore completamente elettrico aveva uno stile inusuale, e di fatto si può dire che ha molto in comune con il recente concept Peugeot BB1. L’unica grande differenza è che la VLV era in vendita oltre 60 anni fa!

Caratteristiche tecniche:

Motore elettrico: 3,3 CV

Alimentazione: 4 batterie da 12 volt

Autonomia: da 75 a 80 km.

Velocità massima: 36 kmh.

 

Foto: Peugeot VLV del 1942

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