Si guida da solo il Mercedes Benz Future Truck 2025

Fonte: Daimler AG

 

Hannover, Germania. 22 settembre 2014. Mercedes-Benz è da tempo impegnata nella realizzazione di auto senza conducente, ma in occasione del prossimo Salone IAA di Hannover mostrerà qualcosa di nuovo: il primo camion che si guida da solo.

In realtà, quella di Hannover sarà soltanto la prima uscita ufficiale: il camion, infatti, ha già superato brillantemente la prima prova su strada all’inizio dello scorso mese di luglio.

Il camion è stato ribattezzato Future Truck 2025 e monta un software chiamato Highway Pilot, sviluppato espressamente per la guida in autostrada.

Il test è stato condotto nei pressi di Magdeburgo, lungo il prolungamento non ancora aperto al traffico dell’autostrada A14: lì è stata condotta una simulazione con veicoli che riproducevano una situazione di traffico intenso.

Il Future Truck è stato in grado di procedere a 85 km/h nella propria corsia, spostandosi leggermente sulla sinistra per lasciare un po’ di spazio a un veicolo fermo sulla corsia di emergenza e successivamente un po’ a destra per lasciar passare un’auto della polizia sopraggiunta a tutta velocità; è stato anche capace di fermarsi in tutta sicurezza a causa di una frenata improvvisa del veicolo che lo precedeva, grazie alla distanza di sicurezza di 60 metri impostata.

In un camion così, l’autista potrebbe sembrare un accessorio inutile; Future Truck però non è in grado di cambiare corsia, né di uscire dall’autostrada perché giunto a destinazione o per fermarsi in un’area di sosta.

Inoltre, sebbene la cabina preveda che l’autista possa ruotare il sedile di 45 gradi e concentrarsi su altro, utilizzando il tablet di bordo, la presenza dell’uomo è sempre richiesta per gestire eventuali emergenze che il software non contempla.

In caso di dubbio, Highway Pilot manda un segnale luminoso e sonoro all’autista, che può riprendere il controllo.

Il 2025 indicato nel nome del camion indica l’anno in cui Mercedes spera di poter immettere sul mercato il proprio prodotto.

L’attesa è dovuta non tanto alla necessità di dover sviluppare una nuova tecnologia – i sensori e i radar già esistono e sono relativamente economici, il software si sta dimostrando all’altezza – quanto piuttosto al fatto che è necessario un Codice della Strada che tenga conto dei veicoli autonomi; inoltre bisognerà condurre molti test approfonditi per essere certi che un veicolo senza conducente riesca a procedere in assoluta sicurezza.

 

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